XXXII G.L. - Proposte

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elisa

Motherator
Membro dello Staff
Suvvia che si riparte con le proposte :)

Mentre Il peso della farfalla di Erri De Luca va con i suoi commenti apriamo con le proposte per il XXXII Gruppo di lettura di Forumlibri :YY

Ricordo una proposta a testa e al raggiungimento di 15 titoli si chiude e si sondaggia.

Prego a voi :D
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Propongo un libro che non ho ancora letto e ho già deciso di mettere nella sfida,così prendo 2 piccioni con una fava (in caso di vittoria,ovviamente :wink:):

TRE UOMINI IN BARCA di Jerome K. Jerome
 

isola74

Lonely member
I figli della mezzanotte di S. Rushdie

Pubblicato nel 1890, "I figli della mezzanotte" è l'opera che ha rivelato al mondo il talento di Salman Rushdie. Il libro narra le vicende dei mille bambini nati il 15 agosto 1947, allo scoccare della mezzanotte: il momento, cioè, in cui l'India ha proclamato la propria indipendenza dall'Impero britannico. Tutti i bambini posseggono doti straordinarie: forza erculea, capacità di diventare invisibili e di viaggiare nel tempo, bellezza soprannaturale. Ma nessuno è capace di penetrare nel cuore e nella mente degli uomini come Saleem Sinai, il protagonista che, ormai in punto di morte, racconta la propria tragicomica storia.
 

pigreco

Mathematician Member
L' amante - Yehoshua Abraham...

L'ho comprato ma ancora non l'ho mai letto... Però considerando che sarò "impegnato" nella sfida letteraria voglio sperare che questo gruppo non parta proprio prestissimo... :)
 

asiul

New member
Tanto per restare in tema ...


Liberi di amare
Grandi passioni omosessuali del Novecento
Autore Laura Laurenzi
Editore Rizzoli, 2007


"Il libro è una cavalcata lunga un secolo attraverso amori impetuosi, teneri, feroci, appassionati tra persone dello stesso sesso. Un inno alla libertà: libertà dalla morale corrente, dalla società puritana, dalle costrizioni e dalle convenzioni. Storie d'amore indissolubilmente legate alla creatività artistica, come dimostrano le avventure esistenziali di Federico García Lorca, Francis Bacon, Pier Paolo Pasolini, Andy Warhol, Gianni Versace, o quella di Cecil Beaton, fotografo, dandy, omosessuale convinto che però si innamora, brevemente ma selvaggiamente ricambiato, di Greta Garbo, la più androgina delle dive, a sua volta legata a una donna, la sceneggiatrice Mercedes de Acosta."
 

Dallolio

New member
Buonasera a tutti...
non è facile formulare una proposta... io sarei nuovamente per Dumas, i Tre Moschettieri, perchè è nella mia libreria in attesa di essere letto, tuttavia voglio fare un salto nel buio, voglio tentare una strada nuova e quindi propongo un autore di cui non ho letto assolutamente nulla e cioè Schnitzler, in particolare il libro Doppio Sogno da cui è stato tratto il film di Kubrick, Eyes Wide Shut.
 

Dorylis

Fantastic Member
Ne approfitto per proporre "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio! ^^
Intanto ci sono tre voti assicurati!!
 

Minerva

New member
"Siddharta" di Hermann Hesse

Trama da ibs
"Chi è Siddharta? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddharta, che ripete il "costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l'aveva visto centinaia di volte con venerazione". Siddharta è senz'altro l'opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove".
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
riassumo le proposte


  1. TRE UOMINI IN BARCA di Jerome K. Jerome
  2. I figli della mezzanotte di S. Rushdie
  3. Il paradiso degli orchi di Pennac
  4. L' amante - Yehoshua Abraham
  5. Liberi di amare Grandi passioni omosessuali del Novecento Autore Laura Laurenzi
  6. Doppio Sogno di Schnitzler
  7. "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio
  8. Accabadora di Michela Murgia
  9. "Siddharta" di Hermann Hesse
 

risus

New member
Io propongo un libro che ho già letto ma che mi piace moltissimo
e voglio condividere con voi amici del forum:

Venere privata - Giorgio Scerbanenco

Edizione attualmente in commercio: Garzanti, 264 pagine.
Trama scritta da me su forumlibri nella piccolabilioteca :mrgreen::mrgreen::mrgreen:

Duca Lamberti è un medico milanese... anzi, un ex medico: tre anni fa è stato radiato dall'Ordine dei medici
e condannato al carcere... ora esce di prigione e deve ricominciare...
Grazie alle amicizie paterne in questura trova subito un lavoro, anche se un po' deprimente e miserabile per un
affermato specialista: strappare all'alcolismo Davide Auseri, figlio di un notissimo industriale.
Per riuscirci cerca di scavare nell'animo del ragazzo e di ripercorrere a ritroso la vita di Davide, indagando sul suo
torbido passato... verranno a galla strane storie, abitudini perverse, compagnie poco raccomandabili...
la sonnolenta Milano estiva del dopopranzo celerà realtà inquietanti...
 
Danilo Kis: Giardino, cenere

Da Ibs:

Le due parole di questo titolo inconsueto sono le coordinate dell'intero spazio narrativo del romanzo. Da una parte il "giardino", l''hortus conclusus' dell'infanzia di Andreas Sam, fatto di idillici castelli e case che sembrano biblici Eden perduti. E dall'altra parte, la "cenere" di un mondo, quello a cavallo tra Ungheria e Jugoslavia, provinciale e contadino, monotono e ordinato, scomparso per sempre dopo la seconda guerra mondiale. Il romanzo è una lunga impressionistica sequenza di immagini, ricordi, profumi, un viaggio a ritroso nella memoria, dove l'unico vero eroe è il padre, Eduard Sam. Intellettuale fallito, ispettore delle ferrovie, cialtrone e panteista, ma soprattutto ebreo errante mitteleuropeo con la vocazione a stilare immense 'summae' librarie che annullino la distanza tra cielo e terra, questa figura favolosa di genitore appare e scompare nei ricordi del bambino portando con sé, le schegge della Storia, gli echi dell'olocausto e della seconda guerra mondiale, di eventi insensati e crudeli che rivelano la forza oscura e immanente della morte. Questo romanzo del '65, che compare in italiano dopo altre operi precedenti, ha consacrato Danilo Kis alla notorietà internazionale.

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Un piccolo estratto:


(...) "È morto tuo zio" disse mia madre. Il tintinnio più forte del solito del cucchiaino d'argento contro il cristallo sonoro tradiva il tremito delle sue mani e io aprii gli occhi per verificare questo mio sospetto. Era pallida nell'abbagliante splendore del giorno, come incipriata, solo gli occhi erano cerchiati di rosso. Avvertendo la mia agitazione, sussurrò, senza guardarmi: "Tu non lo conoscevi", e parve lei stessa meravigliata e toccata dal fatto che tale morte inattesa avesse reso impossibile un incontro pieno di promesse. Seguendo il corso dei suoi pensieri, o forse dei miei, aggiunse: "E non lo vedrai mai più". La parola morte, questo seme divino che mia madre gettò quel giorno sul terreno della mia curiosità, cominciò di colpo ad assorbire tutti gli umori della mia coscienza, senza che io fossi consapevole, a tutta prima, della sua crescita rigogliosa. Le conseguenze di questa gestazione prematura si fecero sentire fin troppo presto: capogiri e conati di vomito. Benché del tutto incomprensibili, le parole di mia madre mi lasciarono intuire che dietro di esse si celava un'idea pericolosa e folle. A capo chino, con il suo assenso, andai a prendere una boccata d'aria fresca, ma era solo un tentativo di fuga. Uscii fuori e mi appoggiai al muro della casa. Fissavo il cielo attraverso i rami spogli di un ippocastano. Era una giornata qualunque, del tutto banale. E all'improvviso provai una strana paura, una pena fino ad allora sconosciuta e un'agitazione negli intestini, come se avessi bevuto dell'olio di ricino. Fissavo il cielo attraverso le ciglia semichiuse, quasi fossi il primo uomo sulla terra, e pensavo che, ecco, mio zio era morto, ora lo avrebbero seppellito e io non l'avrei mai conosciuto. Era come impietrito e pensavo che anche io un giorno sarei dovuto morire. Insieme con questo pensiero, che sulle prime non mi sgomentò nemmeno troppo, giacché mi parve inverosimile, compresi con orrore che anche mia madre un giorno sarebbe morta. Tutto questo mi si rovesciò addosso di colpo, in un bagliore di luce violacea, per un attimo soltanto, e io compresi, all'improvviso agitarsi dei miei intestini e del mio cuore, che tutto quello che sulle prime mi era parso solo un brutto presagio era la pura verità. Questa esperienza mi diceva con tutta chiarezza che un giorno sarei morto e che sarebbero morti mia madre, mio padre, mia sorella Anna. Non riuscivo a immaginare come sarebbe morta un giorno la mia mano, come sarebbero morti i miei occhi. Guardando attentamente la mia mano, raccolsi sulla palma il mio pensiero, legato al mio corpo e da esso inseparabile. Meravigliato e sbigottito, capii allora che io ero un ragazzo di nome Andreas Sam, che la madre chiamava affettuosamente Andi, che ero il solo con quel nome, con quel naso, con quel gusto di miele e di olio di fegato di merluzzo in bocca, l'unico al mondo a cui il giorno avanti fosse morto un zio di tubercolosi, l'unico ragazzo ad avere una sorella di nome Anna e un padre di nome Eduard Sam, l'unico al mondo a pensare in quel momento appunto di essere l'unico ragazzo Andreas Sam che la madre chiamava affettuosamente Andi. Il corso dei miei pensieri mi fece venire in mente l'astuccio di dentifricio che mia sorella aveva comprato qualche giorno prima e sul quale si vedeva una signorina sorridente che teneva in mano un astuccio di dentifricio sul quale si trovava una signorina sorridente che teneva in mano un astuccio di dentifricio... Un gioco di specchi che mi tormentava e mi sfiniva perché non permetteva ai miei pensieri di fermarsi a loro piacimento, ma li sbriciolava fino a ridurli in una polvere minuta che restava sospesa nell'aria e sulla quale era raffigurata una signorina sorridente che teneva in mano un astuccio di dentifricio sul quale... una signorina, ah! una signorina...
Sulle prime, mi fu più facile sopportare l'idea della mia morte, alla quale, semplicemente, non volevo credere, che non l'idea della morte di mia madre. Al tempo stesso mi resi anche conto che in realtà io non avrei assistito alla mia morte, così come non assistevo al mio sonno, e questo pensiero mi tranquillizzò alquanto. Per di più, cominciai a credere alla mia immortalità. Pensavo che, dal momento che conoscevo il segreto della morte, cioè il fatto stesso della sua esistenza (era questo che chiamavo dentro di me "il segreto della morte"), avevo con ciò stesso scoperto il segreto dell'immortalità. Con tale fede, con tale illusione della mia onnipotenza, riuscii a tranquillizzarmi e non sentivo più tanto la paura di dover morire quanto piuttosto una struggente tristezza per la morte di mia madre. Giacché, nonostante tutto, non ero tanto folle da credere che sarei riuscito a salvare dalla morte anche lei e tutti i miei cari. Questo diritto pazzesco lo riservavo a me solo, non per egoismo, ma perché mi rendevo conto che non sarei mai stato capace di tanta astuzia e che ero sì e no in grado di badare a me stesso. (...)





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(Tratto dal romanzo Giardino, cenere, Adelphi, Milano, 1986. Traduzione di Lionello Costantini)

 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
che bei titoli :YYancora tre e poi si sondaggia :wink:


  1. TRE UOMINI IN BARCA di Jerome K. Jerome
  2. I figli della mezzanotte di S. Rushdie
  3. Il paradiso degli orchi di Pennac
  4. L' amante - Yehoshua Abraham
  5. Liberi di amare Grandi passioni omosessuali del Novecento Autore Laura Laurenzi
  6. Doppio Sogno di Schnitzler
  7. "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio
  8. Accabadora di Michela Murgia
  9. "Siddharta" di Hermann Hesse
  10. Venere privata - Giorgio Scerbanenco
  11. Danilo Kis: Giardino, cenere
  12. La città del sole - Tommaso Campanella
 

Zefiro

da sudovest
Sandor Marai - La recita di Bolzano

Romanzo sulla vita di Giacomo Casanova. Adelphi, 264 pagg, 16 Euro.
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"Che cosa aspetti a infilarti il costume, vecchio commediante, illusionista appassito? Il ballo in maschera sta per cominciare".
 

accabadora

New member
proposte di lettura

Ripescando tra le proposte fatte sono per la lettura di :
Accabadora diMichela Murgia
Venere privata Scerbanenco
L'Amante di Joshua Abraham
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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