Sesso e dintorni

Vladimir

New member
Tutto è cominciato con Freud. Pochi giorni fa, parlando con un'amica psicologa, le esprimevo tutti i miei dubbi che riguardano molte teorie freudiane. A mio parere, infatti, questi era troppo legato al sesso: spiegava tutto attraverso esso, ne era davvero ossessionato! La mia amica non ha chiarito il mio dubbio, ma mi ha sorriso e mi ha risposto: Se ci pensi bene, il sesso è l'unica cosa per la quale vale davvero la pena essere ossessionati. È l'atto da cui si genera la vita, tutti ne siamo più o meno ossessionati. La differenza sta solo nel livello di coscienza. Molti di noi non lo ammetterebbero mai, dato le "sovrastrutture" (pardon per il gergo marxista che col discorso non c'entra moltissimo) educative e culturali che una serie di fattori come l'ambiente in cui siamo cresciuti o il rapporto coi genitori ci forniscono.
Io ci sono rimasto di sasso e lì per lì le ho dato ragione, ma sono giorni che ci penso e non saprei davvero prendere una posizione. Propenderei per dire che c'è del vero in quello che ha detto, ma c'è qualcosa che non riesco ad individuare che non mi convince fino in fondo. Che ne pensate?
 

sergio Rufo

New member
Tema interessante ma un poco sopravalutato.
Freud e' sorpassato dalla psicoanalisi moderna, cosi' si dice, me rimane il fatto incontestabile che alcuni suoi topici punti di riferimento sono ancora imprenscindibili per la comprensione comportamentale dell'uomo - Sempre che si possa parlare di psicologia comportamentale dato che questa non vale assolutamente niente... - ma tant'e' ! - se ne continua a fare abuso.
Il sesso?
credo che la tua amica psicologa abbia colto il segno: espressione di potenza creativa e dominante , il sesso, in ogni nostro atto rimane lo sfondo primario, rimane il palcoscenico preferito per la manifestazione di se' stessi.
A livello di coscienza, invece, le cose cambiano in modo radicale e cambiano in peggio.
La coscienza indottrinata dall'educazione, dalla morale, dalla religione e da tutta quella serie di " vergognose" vergogne, ci ha inculcato la falsa rappresentazione del sesso come di una sfera fisico emotiva da controllare.
In poche parole , si vuole " ragionare" anche facendo sesso. Una cosa davvero indecorosa e oltretutto buffa.
Piu' o meno nessuno sfugge a questa tara, questo e' sicuro, basta poco per accorgersene: se ciascuno di noi confronta il desiderio dell'istinto con la sua propria manifestazione "ragionata" si accorgera' , con disappunto, che quasi sempre non trovera' una perfetta corrispondenza tra i desiderata ( istintivi) e le rispettive azioni.
C'e' sempre una distonia e una incongruenza.
Da qui nasce l'ossessione, tutto qui.
Ma questo discorso varrebbe per mille altre cose: ad esempio tutte le ansie, le piccole coazioni, le frustrazioni, le depressioni, gli esaurimenti nervosi , e insomma tutte quelle patologie emotive moderne ( curate poi con migliaia di calmanti e psicofarmaci) nascono esclusivamente da una cosa semplicissima: la non corrispondenza tra l'istinto e la ragione.
La piu' grande malattia e devianza dell'uomo e' soltanto la ragione.
Ecco perche' il tema sesso rimane un poco sopravalutato: se ne parla tanto fino a farlo diventare una delle cose piu' complicate e " colpevoli" di questo nostro mondo, quando sarebbe molto piu' semplice farlo come viene in testa e basta.
Ma non si puo': la vocina morale ed educativa e' li a castrare ogni " sana" intenzione di piacere, di potenza, e di dominio.
Aveva ragione Schopenhauer a dire: " la volonta' e' nei genitali".
Poi la " psicologia" morale moderna ne ha fatto un casino che piu' casino non si puo'.
 

elena

aunt member
Tema interessante ma un poco sopravalutato.
Freud e' sorpassato dalla psicoanalisi moderna, cosi' si dice, me rimane il fatto incontestabile che alcuni suoi topici punti di riferimento sono ancora imprenscindibili per la comprensione comportamentale dell'uomo - Sempre che si possa parlare di psicologia comportamentale dato che questa non vale assolutamente niente... - ma tant'e' ! - se ne continua a fare abuso.
Il sesso?
credo che la tua amica psicologa abbia colto il segno: espressione di potenza creativa e dominante , il sesso, in ogni nostro atto rimane lo sfondo primario, rimane il palcoscenico preferito per la manifestazione di se' stessi.
A livello di coscienza, invece, le cose cambiano in modo radicale e cambiano in peggio.
La coscienza indottrinata dall'educazione, dalla morale, dalla religione e da tutta quella serie di " vergognose" vergogne, ci ha inculcato la falsa rappresentazione del sesso come di una sfera fisico emotiva da controllare.
In poche parole , si vuole " ragionare" anche facendo sesso. Una cosa davvero indecorosa e oltretutto buffa.
Piu' o meno nessuno sfugge a questa tara, questo e' sicuro, basta poco per accorgersene: se ciascuno di noi confronta il desiderio dell'istinto con la sua propria manifestazione "ragionata" si accorgera' , con disappunto, che quasi sempre non trovera' una perfetta corrispondenza tra i desiderata ( istintivi) e le rispettive azioni.
C'e' sempre una distonia e una incongruenza.
Da qui nasce l'ossessione, tutto qui.
Ma questo discorso varrebbe per mille altre cose: ad esempio tutte le ansie, le piccole coazioni, le frustrazioni, le depressioni, gli esaurimenti nervosi , e insomma tutte quelle patologie emotive moderne ( curate poi con migliaia di calmanti e psicofarmaci) nascono esclusivamente da una cosa semplicissima: la non corrispondenza tra l'istinto e la ragione.
La piu' grande malattia e devianza dell'uomo e' soltanto la ragione.
Ecco perche' il tema sesso rimane un poco sopravalutato: se ne parla tanto fino a farlo diventare una delle cose piu' complicate e " colpevoli" di questo nostro mondo, quando sarebbe molto piu' semplice farlo come viene in testa e basta.
Ma non si puo': la vocina morale ed educativa e' li a castrare ogni " sana" intenzione di piacere, di potenza, e di dominio.
Aveva ragione Schopenhauer a dire: " la volonta' e' nei genitali".
Poi la " psicologia" morale moderna ne ha fatto un casino che piu' casino non si puo'.

Sono in linea di massima d’accordo con il tuo intervento sergio, anche se penso che il tema “sesso” non sia sopravvalutato: se ne parla molto perché a differenza degli altri istinti naturali (socialmente accettabili e, come tali, liberamente esprimibili) la libera manifestazione di questo desiderio è condizionata da innumerevoli “sovrastrutture” (mi approprio del gergo usato da Vladimir……anche se nato in altro contesto…..rende bene l’idea :wink:). Esempio: se ho un improvviso desiderio di mangiare posso manifestarlo liberamente, quasi in ogni ambiente o circostanza, senza alcuna particolare reazione da parte dei potenziali ascoltatori……. ma immagino la reazione se esprimessi un irrefrenabile desiderio sessuale ..... nel mondo che mi circonda quotidianamente….provocherebbe senza dubbio uno shock :OO!!!
Per quanto riguarda Freud, sicuramente le sue teorie sono state sorpassate dalla psicoanalisi moderna ……ma i suoi testi ancora oggi hanno, a mio parere, molto da dire…..e in un certo senso ti aprono un mondo.
 

sergio Rufo

New member
Sono in linea di massima d’accordo con il tuo intervento sergio, anche se penso che il tema “sesso” non sia sopravvalutato: se ne parla molto perché a differenza degli altri istinti naturali (socialmente accettabili e, come tali, liberamente esprimibili) la libera manifestazione di questo desiderio è condizionata da innumerevoli “sovrastrutture” (mi approprio del gergo usato da Vladimir……anche se nato in altro contesto…..rende bene l’idea :wink:). Esempio: se ho un improvviso desiderio di mangiare posso manifestarlo liberamente, quasi in ogni ambiente o circostanza, senza alcuna particolare reazione da parte dei potenziali ascoltatori……. ma immagino la reazione se esprimessi un irrefrenabile desiderio sessuale ..... nel mondo che mi circonda quotidianamente….provocherebbe senza dubbio uno shock :OO!!!
Per quanto riguarda Freud, sicuramente le sue teorie sono state sorpassate dalla psicoanalisi moderna ……ma i suoi testi ancora oggi hanno, a mio parere, molto da dire…..e in un certo senso ti aprono un mondo.

Comprendo bene quello che dici Elena.
Sicuramente la manifestazione di un istinto sessuale e' piu' pudica dell'istinto di mangiare.
Io posso benissimo esclamare: voglio una pizza gigante! e nessuno se ne scandalizzerebbe.
Se esclamassi, invece: voglio...e giu' una porcata...! immagino che l'auditorium drizzerebbe le orecchie un pochettino indignata.
Ma andiamo per ordine.
Innanzitutto anche questa indignazione auditiva nasce dal fatto che siamo soliti a non dire ed esprimere i nostri pnesieri sessuali.
Persino una terminologia di parole forti, richiama subito l'attenzione.
Dire pene e non....e' solo una forma di bigotta educazione linguistica. Non si capisce bene, perche' se no, in altri momenti la parola pene risulterebbe quasi buffa e comica.
E allora? e allora se imparassimo ad usare le parole piu' consone al tema ci abitueremmo.
Il sesso non e' scienza ma istinto e l'istinto non conosce affatto modi edulcorati per esprimersi. Della "forma " alla sostanza poco interessa.
Questo e' solo un piccolo esempio.

Il problema e' un altro.
L'ossessione personale di cui si parlava non nasce solo nei confronti degli altri ma anche quando siamo soli.
E' proprio cosi'.
Poniamo il caso che un tipo in un determinato momento della sua vita manifesti a se stesso un desiderio. Una mattina si alzera' e si dira': cavolo, vorrei fare questa cosa che sogno da tempo ma....Che so io? ( pensa a una pratica sessuale molto forte)
Stai sicura che la fenomenologia del suo desiderio sessuale molto maiale sara' espressa in questa successione immediata di pensieri talmente veloce da non accorgersi quasi:
A) Voglio fare questo!
B) Strano!
c) Mio dio, ma sono normale?
d) in qualsiasi caso come faccio a farlo? come faccio a chiederlo al compagno o qualcuno? dove vado a farlo?

E' in quel "mio dio sono normale?" che casca l'asino perche' appaiono tutte quelle sovrastrutture comportamentali, morali, psicologiche e religiose di cui si parlava nei precedenti post.
E nasce l'inevitabile conflitto: da una parte tutto un apparato riflessivo ( che non esiste!!!) che opprime, che vieta, che castra - dall'altro l'istinto che impellente fa sentire la sua voce e se ne infischia giustamente di tutte queste corbellerie.

La nevrosi, l'ossessione sessuale nasce da questa tensione conflittuale.
Se sempre quel tipo di quella mattina invece di " masturbarsi onanisticamente" con tutti questi pensieri " educativi" avesse messo in atto il suo desiderio, stai sicura, che avrebbe passato una giornata molto piu' tranquilla e probabilemnte felice.
Ma soprattutto: avremmo un " nevrotico" in meno.
 

elena

aunt member
Comprendo bene quello che dici Elena.
Sicuramente la manifestazione di un istinto sessuale e' piu' pudica dell'istinto di mangiare.
Io posso benissimo esclamare: voglio una pizza gigante! e nessuno se ne scandalizzerebbe.
Se esclamassi, invece: voglio...e giu' una porcata...! immagino che l'auditorium drizzerebbe le orecchie un pochettino indignata.
Ma andiamo per ordine.
Innanzitutto anche questa indignazione auditiva nasce dal fatto che siamo soliti a non dire ed esprimere i nostri pnesieri sessuali.
Persino una terminologia di parole forti, richiama subito l'attenzione.
Dire pene e non....e' solo una forma di bigotta educazione linguistica. Non si capisce bene, perche' se no, in altri momenti la parola pene risulterebbe quasi buffa e comica.
E allora? e allora se imparassimo ad usare le parole piu' consone al tema ci abitueremmo.
Il sesso non e' scienza ma istinto e l'istinto non conosce affatto modi edulcorati per esprimersi. Della "forma " alla sostanza poco interessa.
Questo e' solo un piccolo esempio.


E’ un esempio piccolo ma significativo: in effetti l’esorcizzazione di un tabù inizia con l’utilizzo di una giusta terminologia che superi i banali vocaboli camuffati ai quali (volenti o nolenti) siamo tutti troppo abituati: segno che la morale dominante tende a condizionare anche le menti più aperte……….. personalmente, tuttavia, continuo a sostenere l’illuminante tesi che non esistono fenomeni morali ma interpretazioni morali dei fenomeni.

Ma hai ragione....... non si tratta solo di sensibilità uditiva: le sovrastrutture incidono in profondità, creando dei conflitti interiori che spesso sfociano in nevrosi ……e considerato il numero di “nevrotici” in giro…….direi che queste autorepressioni funzionano mica un granché :?!!!

Chissà…..forse arriveremo al punto in cui riusciremo ad assecondare ogni istinto naturale che ci appaga (purché non lesivo nei confronti di altri esseri umani), vivendolo senza alcun senso di colpa, semplicemente riconoscendo che agiamo semplicemente secondo natura :)……..ma considerato il retaggio culturale e religioso che contraddistingue un paese come l’Italia…..credo sia, nella generalità dei casi, un discorso solo teorico……..dal quale possono sfuggire solo gruppi minoritari che continueranno ad essere considerati “diversi” :wink:.
 

sergio Rufo

New member
E’ un esempio piccolo ma significativo: in effetti l’esorcizzazione di un tabù inizia con l’utilizzo di una giusta terminologia che superi i banali vocaboli camuffati ai quali (volenti o nolenti) siamo tutti troppo abituati: segno che la morale dominante tende a condizionare anche le menti più aperte……….. personalmente, tuttavia, continuo a sostenere l’illuminante tesi che non esistono fenomeni morali ma interpretazioni morali dei fenomeni.

Ma hai ragione....... non si tratta solo di sensibilità uditiva: le sovrastrutture incidono in profondità, creando dei conflitti interiori che spesso sfociano in nevrosi ……e considerato il numero di “nevrotici” in giro…….direi che queste autorepressioni funzionano mica un granché :?!!!

Chissà…..forse arriveremo al punto in cui riusciremo ad assecondare ogni istinto naturale che ci appaga (purché non lesivo nei confronti di altri esseri umani), vivendolo senza alcun senso di colpa, semplicemente riconoscendo che agiamo semplicemente secondo natura :)……..ma considerato il retaggio culturale e religioso che contraddistingue un paese come l’Italia…..credo sia, nella generalità dei casi, un discorso solo teorico……..dal quale possono sfuggire solo gruppi minoritari che continueranno ad essere considerati “diversi” :wink:.

"non esistono fenomeni morali ma interpretazioni morali dei fenomeni."

Quoto e straquoto.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io penso che il sesso così come altri comportamenti innati umani, penso all'allevamento della prole, abbia perso tutte le caratteristiche istintuali per diventare uno dei campi dove l'insicurezza umana si presenta nella sua forma più variegata. Così come non sappiamo allevare i nostri figli, la pedagogia ne sforna una al giorno, non sappiamo fare l'amore se non col manuale in mano. :mrgreen: credo che l'ossessione nasca da lì, infatti stiamo anche diventando incapaci di nutrirci correttamente e di tutelare il nostro corpo e renderlo adatto alla vita di ogni giorno. E questa incapacità ci porta a cercare delle risposte fuori di noi, dalla scienza, dalla religione, dai maghi :D non sappiamo come fare quello che nella nostra natura sarebbe naturale conoscere perfettamente.
 

lillo

Remember
Quoto quanto detto in precedenza... con alcune eccezioni.
Non credo che la psicologia non abbia aiutato nel liberare la sessualità quale istinto ed emozione primaria, anzi penso che grazie a lei che abbiamo cominciato a dare importanza a queste e a riconoscerne una valenza superiore rispetto alla ragione dopo che per centinaia di anni si era sottolineata la supremazia di quest'ultima sulle emozioni. Per cui il sesso è stato sempre una cosa che si poteva fare (meglio se con amanti che con la moglie) ma di cui non se ne poteva parlare.
un aspetto che mi preme inoltre sottolineare è l'individuazione (abbasta recente) della sessualità e del piacere al femminile. Fino a poco tempo fa si parlava di sesso coniugandolo solo al maschile non riuscendo a vedere una sessualità autonoma nella donna... anzi fondamentalmente questa veniva vista come semplice propaggine, ancella del sesso maschile. Tale atteggiamento non solo risultava essere negativo per la donna ma anche per l'uomo.
Il sesso quale istinto primario non è sufficiente a spiegare la complessità del comportamento sessuale umano rispetto ad altri animali.
Sono convinto che il sesso per noi uomini (intesi nel senso di genere umano) sia uno degli elementi fondanti insieme al comportamento di attaccamento nel mantenere un adeguato equilibrio ed una giusta gioia di vivere.
Complimenti a Vlad per aver aperto il topic su un argomento secondo me sottovalutato e che sicuramente richiamerà l'attenzione di molti forumisti
 

Mizar

Alfaheimr
io penso che il sesso così come altri comportamenti innati umani, penso all'allevamento della prole, abbia perso tutte le caratteristiche istintuali per diventare uno dei campi dove l'insicurezza umana si presenta nella sua forma più variegata. Così come non sappiamo allevare i nostri figli, la pedagogia ne sforna una al giorno, non sappiamo fare l'amore se non col manuale in mano. :mrgreen: credo che l'ossessione nasca da lì, infatti stiamo anche diventando incapaci di nutrirci correttamente e di tutelare il nostro corpo e renderlo adatto alla vita di ogni giorno. E questa incapacità ci porta a cercare delle risposte fuori di noi, dalla scienza, dalla religione, dai maghi :D .
:mrgreen:

non sappiamo come fare quello che nella nostra natura sarebbe naturale conoscere perfettamente.
?
Vabè...
 

sergio Rufo

New member
Quoto quanto detto in precedenza... con alcune eccezioni.
Non credo che la psicologia non abbia aiutato nel liberare la sessualità quale istinto ed emozione primaria, anzi penso che grazie a lei che abbiamo cominciato a dare importanza a queste e a riconoscerne una valenza superiore rispetto alla ragione dopo che per centinaia di anni si era sottolineata la supremazia di quest'ultima sulle emozioni. Per cui il sesso è stato sempre una cosa che si poteva fare (meglio se con amanti che con la moglie) ma di cui non se ne poteva parlare.
un aspetto che mi preme inoltre sottolineare è l'individuazione (abbasta recente) della sessualità e del piacere al femminile. Fino a poco tempo fa si parlava di sesso coniugandolo solo al maschile non riuscendo a vedere una sessualità autonoma nella donna... anzi fondamentalmente questa veniva vista come semplice propaggine, ancella del sesso maschile. Tale atteggiamento non solo risultava essere negativo per la donna ma anche per l'uomo.
Il sesso quale istinto primario non è sufficiente a spiegare la complessità del comportamento sessuale umano rispetto ad altri animali.
Sono convinto che il sesso per noi uomini (intesi nel senso di genere umano) sia uno degli elementi fondanti insieme al comportamento di attaccamento nel mantenere un adeguato equilibrio ed una giusta gioia di vivere.
Complimenti a Vlad per aver aperto il topic su un argomento secondo me sottovalutato e che sicuramente richiamerà l'attenzione di molti forumisti

Ciao Lillo, ho appena letto il tuo intervento nel quale m'incuriosisce una tua riflessione, ma adesso sono stanco e posticipo a domani. Ma una domanda te la faro' di sicuro.:??
 

sergio Rufo

New member
cioa Lillo, sono un po' di corsa, ma...

Sono convinto che il sesso per noi uomini (intesi nel senso di genere umano) sia uno degli elementi fondanti insieme al comportamento di attaccamento nel mantenere un adeguato equilibrio ed una giusta gioia di vivere.

Che significa? mi interessa molto questo tuo passo e soprattutto quel "joie de vivre" cosa vuole esprimere?
 

darida

Well-known member
cioa Lillo, sono un po' di corsa, ma...

Sono convinto che il sesso per noi uomini (intesi nel senso di genere umano) sia uno degli elementi fondanti insieme al comportamento di attaccamento nel mantenere un adeguato equilibrio ed una giusta gioia di vivere.

Che significa? mi interessa molto questo tuo passo e soprattutto quel "joie de vivre" cosa vuole esprimere?

Sono curiosa di leggere la risposta di lillo, a me sembra...cosi' semplice, vabbe' sergio aspetto con te, magari m'e' sfuggito qualcosa :wink:
 

lillo

Remember
cioa Lillo, sono un po' di corsa, ma...

Sono convinto che il sesso per noi uomini (intesi nel senso di genere umano) sia uno degli elementi fondanti insieme al comportamento di attaccamento nel mantenere un adeguato equilibrio ed una giusta gioia di vivere.

Che significa? mi interessa molto questo tuo passo e soprattutto quel "joie de vivre" cosa vuole esprimere?

Ciao Sergio, credo che si debba partire da un concetto: per l'uomo l'eros, a differenza della quasi totalità delle altre specie animali, non riveste semplicemente un ruolo procreativo ma soprattutto è ricerca del piacere, cosa apparentemente banale ma in realtà di estrema importanza non solo in termini psicologici e sociologici ma anche, oserei dire, neuofisiologici.
L'atto sessuale rappresenta in questo senso la ricerca di una fusione, di un annullamento dell'io, nell'unico momento di relazione simbiotica che ci dovrebbe essere all'interno di una coppia, in cui io e altro scompaiono. Momento in cui emozioni profonde si liberano e vengono alla luce. Qualcuno paragona l'orgasmo alla condizione di ritorno alla relazione simbiotica madre-feto, e secondo me questo può essere confermato da dati neurochimici che mostrano una similarità nella liberazione di alcuni peptidi endogeni che si ha durante il parto e durante l'orgasmo sessuale (ossitocina, vasopressina ed oppiacei endogeni). Se vuoi, per te amante della filosofia, è il momento in cui si ricostituisce l'essere androgino.
Il comportamento di attaccamento, “che ci accompagna dalla culla alla tomba”, costituisce la base che determina la relazione intima all'interno di un rapporto. Ci sarebbe molto da dire su quest'aspetto.... rimandiamo ad un'altra occasione.
La gioia di vivere è assolutamente soggettiva ed ognuno può trovarla in tanti modi differenti. Per me questa è fortemente legata alla relazione con la mia compagna in quanto riempie e da un senso vero alla mia vita. Mi rendo conto che per altri questo può non essere reale.
 

sergio Rufo

New member
Ciao Sergio, credo che si debba partire da un concetto: per l'uomo l'eros, a differenza della quasi totalità delle altre specie animali, non riveste semplicemente un ruolo procreativo ma soprattutto è ricerca del piacere, cosa apparentemente banale ma in realtà di estrema importanza non solo in termini psicologici e sociologici ma anche, oserei dire, neuofisiologici.
L'atto sessuale rappresenta in questo senso la ricerca di una fusione, di un annullamento dell'io, nell'unico momento di relazione simbiotica che ci dovrebbe essere all'interno di una coppia, in cui io e altro scompaiono. Momento in cui emozioni profonde si liberano e vengono alla luce. Qualcuno paragona l'orgasmo alla condizione di ritorno alla relazione simbiotica madre-feto, e secondo me questo può essere confermato da dati neurochimici che mostrano una similarità nella liberazione di alcuni peptidi endogeni che si ha durante il parto e durante l'orgasmo sessuale (ossitocina, vasopressina ed oppiacei endogeni). Se vuoi, per te amante della filosofia, è il momento in cui si ricostituisce l'essere androgino.
Il comportamento di attaccamento, “che ci accompagna dalla culla alla tomba”, costituisce la base che determina la relazione intima all'interno di un rapporto. Ci sarebbe molto da dire su quest'aspetto.... rimandiamo ad un'altra occasione.
La gioia di vivere è assolutamente soggettiva ed ognuno può trovarla in tanti modi differenti. Per me questa è fortemente legata alla relazione con la mia compagna in quanto riempie e da un senso vero alla mia vita. Mi rendo conto che per altri questo può non essere reale.

Ciao Lillo vedo che hai attraversato il mare di Ross e hai resistito al blizzard...:D
Ho capito come la pensi e condivido in generale.
Per l'annullamento dell'io, quoto tutto, anche se questo non presuppone , in senso profondo, una fusione con l'altro io che si annulla a sua volta. Che il risultato sia un noi, e' un nostro pregiudizio o speranza.
Del resto l'io orgasmico puo annullarsi anche con una donna di cui poco o nulla t'interessa. Questo a livello solo fisico, intendo dire, perche' emotivamente la storia e' ben diversa. Ma dimostra almeno che fosse solo " fisicamente" per piacere, l'annullamento non e' una simbiosi, ma un atto profondamente personale.
Orgasmo come mancata identita'.

Il comportamento dell'attaccamento ...; hai ragione, troppo vasto da affrontare in questa sede e in questo discorso.
Per lo piu', tutti questi temi, presuppongono una autofenomenologia di noi stessi, ma leggendo da qualche parte vedo e leggo : noi ignoti a noi medesimi....: :wink:

Tutta la teoria comportamentale, in fondo, e' solo una credenza.
Noi crediamo che sia o non sia cosi, possiamo solo " crederlo".....
 

lillo

Remember
Per lo piu', tutti questi temi, presuppongono una autofenomenologia di noi stessi, ma leggendo da qualche parte vedo e leggo : noi ignoti a noi medesimi....: :wink:

Tutta la teoria comportamentale, in fondo, e' solo una credenza.
Noi crediamo che sia o non sia cosi, possiamo solo " crederlo
".....
nooooo:W:W se un giorno ci troveremo di fronte ad un bicchiere di barolo o barbaresco ne parleremo più estesamente....
 

sergio Rufo

New member
nooooo:W:W se un giorno ci troveremo di fronte ad un bicchiere di barolo o barbaresco ne parleremo più estesamente....

sicuro Lillo! Vedo che t'intendi sul Barolo...citando il Barbaresco. Roba di Savoia?:D
Stai sicuro che in questo caso ( beveraggio) si smette di parlare di " credenza" e diventa tutto una cosa sicura, certa, assoluta, e diciamolo, vera! :)
 
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