Gilbert, Elizabeth - Mangia, Prega, Ama

gisa

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Italia, india, Bali.
Tre destinazioni diverse per riprendere in mano il filo della propria vita.
Ormai depressa, Liz, dopo un tormentato divorzio, padre dei suoi sensi di colpa, lascia il suo Paese alla ricerca del piacere,del contatto con Dio e dell'equilibrio.
L'Italia, descritta da chi l' ama nella sua interezza, diventa il luogo dove risiede l'essenza del piacere della vista, del gusto, dell'udito e dell'olfatto.
E' costruttivo scoprire cosa pensa una straniera della nostra terra, una che vede della poesia anche in un dito medio alzato di una ragazza napoletana. Che dire? la sua interpretazione della vita in Italia è quella di una donna innamorata, quindi non obiettiva, ma divertente.
In India la scrittrice si dedica alla ricerca di Dio, svelando come si vive in un Ashram e descrivendo una condizione di preghiera così profonda, da lasciarmi stupita e incuriosita davanti ad una realtà a me sconosciuta.
Infine, l'Indonesia. La ricerca di un equilibrio la porta dritta all'amore (forse) della sua vita.
Leggere questo libro è stato come ascoltare un lungo e piacevole monologo di un'amica molto simpatica, oltre che tanto pazzerella!!
 

Angeloheart

New member
Ho iniziato a leggerlo a dicembre dell'anno scorso, ma non sono riuscita a finirlo.
Ogni tanto lo riguardo nella mia libreria e mi prometto di riprenderlo in mano, ma proprio non ci riesco in questo periodo.
All'inizio è stato fluido, avvincente e addirittura divertente fino al capitolo ITALIA, in INDIA mi sono annoiata, anche se la curiosità mi ha reso viva la lettura fino all'incontro con il "Texano" . da lì ho iniziato una lettura apatica, che mi ha "costretto" ad abbandonare il libro. In seguito ho visto il film, tanto per darmi una motivazione di continuare, ma niente di che, noioso....
Chissà se manterrò la mia promessa!
 

Musa_di_nessuno

New member
Lo sto leggendo! Mi sta piacendo moltissimo!!
E' vero quello che ha detto angeloheart però: il capitolo Italia scorre molto fluido, è fresco e divertente (anche se MAI superficiale).....mentre il capitolo India (quello in cui sto io ora) è più lento e meditativo. Vabbè ma penso sia normale, anzi fatto apposta....per quello che significa il viaggio stesso per l'autrice.
Ma nessun altro l'ha letto?
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Lo sto leggendo! Mi sta piacendo moltissimo!!
E' vero quello che ha detto angeloheart però: il capitolo Italia scorre molto fluido, è fresco e divertente (anche se MAI superficiale).....mentre il capitolo India (quello in cui sto io ora) è più lento e meditativo. Vabbè ma penso sia normale, anzi fatto apposta....per quello che significa il viaggio stesso per l'autrice.
Ma nessun altro l'ha letto?

Questo è il libro da cui han tratto quell'orredo ed insultante film con la Roberts? ;)
 

Dory

Reef Member
Questo libro mi è stato regalato da una mia carissima amica.
Ero un po' perplessa all'inizio, ma poi mi è piaciuto moltissimo.

Non si può pretendere che sia un capolavoro, è una memoria, un diario, per cui va preso così, per quello che è.

Il film mi ha deluso terribilmente. Davvero pessimo.
 

Go daigo

New member
Libro leggero,senza pretese,ma era proprio questo che cercavo. La parte sull'Italia un po' irritante a causa dei soliti stereotipi americani sul popolo italiano ma le altre due parti mi sono piaciute,in particolar modo quella sull'Indonesia. Ovviamente,come dice Dory,è ovvio non si tratti di un capolavoro ma è un libro piacevole. Non ho visto il film e non ne sento il bisogno ma credo sia complicato portare sullo schermo un libro come questo,in cui la parte spirituale e il pensiero interiore prendono il sopravvento.
 

Nefertari

Active member
A me il libro è piaciuto molto. Lettura leggera, estiva e senza troppe pretese. Sono rimasta delusa, invece, dal film. Mi aspettavo di più dalla versione cinematografica. Peccato!!
 

Mariangela86

New member
Ho letto il libro dopo aver visto il film, e tutto sommato forse è stato un bene perchè penso che altrimenti il film mi avrebbe deluso tantissimo. Il libro invece mi è piaciuto molto; è vero che è un libro senza troppe pretese, d'altronde è un diario di viaggio, però mi ha fatta appassionare ai posti che Liz visitava, soprattutto Bali. La parte dell'Italia è piacevole, anche se un po' stereotipata a mio avviso, quella sull'India a tratti troppo pesante, e io ho avuto l'impressione (non so se corretta o meno) che fosse anche più lunga delle altre. Ma Bali! Lì si conclude il viaggio, si chiude il cerchio e secondo me si vede proprio! Dalle pagine del libro si percepisce una sorta di rinascita rispetto alla Liz dell'inizio, quasi come se fosse un romanzo di formazione (con le dovute proporzioni).
 
D

Daria87

Guest
Bellissimo! La parte in cui è in India è meno scorrevole ma per il resto è molto ben scritto. Poi vabbè, io son di parte nel senso che, essendo innamorata di Roma, mi sono particolarmente goduta la parte in cui è in Italia :D
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Sinossi:
Liz è bella, bionda, solare; ha una grande casa a New York, un matrimonio perfetto, un lavoro invidiabile. Eppure, in una notte autunnale, si ritrova in
lacrime sul pavimento del bagno, con l'unico desiderio di essere mille miglia lontana da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere niente di tutto quello
che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta capace: si mette a pregare. Come reagireste se Dio (o qualcosa che gli assomiglia) venisse a toccarvi
il cuore e la mente, non per invitarvi alla pazienza e alla rassegnazione, ma per dirvi che avete ragione, quella vita non fa per voi? Probabilmente fareste
come Liz: tornereste a letto, a pensarci su. A raccogliere le forze, perché il bello deve ancora venire. Un amarissimo divorzio, una tempestosa storia
d'amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di luce: un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione,
Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua personalissima ricerca della felicità: l'Italia, dove impara l'arte del piacere, ingrassa di 12 chili
e trova amici di inestimabile valore; l'India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal dubbio talento poetico;
e l'Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo.
"Mangia prega ama" è la storia di un'anima irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi.

Commento:
Ecco, la storia narrata in questo libro è riassunta in modo abbastanza esaustivo nella quarta di copertina. A me resta giusto qualche considerazione personale che può essere sintetizzata in due frasi:
1. Buona idea, ma realizzazione discutibile;
2. Una “palla” unica – concedetemi il termine – ma con tanti buoni spunti di approfondimento.
In generale non amo le autobiografie, specie se poi non riguardano personaggi che hanno avuto una qualche valenza storica o letteraria o culturale per il mondo; tuttavia la storia di rinascita di questa scrittrice americana che trova il coraggio di affrontare i suoi demoni e partire alla ricerca di se stessa mi aveva intrigato. Ed in effetti gli stimoli per approfondire ci sarebbero tutti: la meditazione, la ricerca di un equilibrio tra piacere e devozione, l’amore per la cucina, la volontà di trovare il proprio personale posto nel mondo. Durante la lettura, però, mi sono chiesta più volte se fosse necessario dilungarsi così tanto, mi sono augurata che il tutto finisse presto e bene… e questi pensieri mi hanno distratta e non mi hanno consentito di apprezzare a pieno neppure quegli stimoli che altrimenti avrei colto molto più a fondo. In definitiva io questo libro l’ho trovato interessante, ma davvero troppo, troppo, troppo lungo e prolisso! Indubbiamente leggere quest’autobiografia vuol dire intraprendere con l’autrice un viaggio difficile e tortuoso perché incentrato sul suo vissuto personale, ma questa lettura presenta anche dei “Pro”: può essere d’esempio per chi si trovi in una situazione simile a quella della Gilbert, in verità tutt’altro che inconsueta. Perciò… consigliato? Sì, ma con cautela.
 
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