Copio e incollo dalla piccola biblioteca:
La trattazione di temi molto delicati ed attualissimi,eutanasia e pedofilia,è stata fatta dall'autrice in maniera davvero naturale,ma intensa,senza particolari commenti,lasciando quindi al lettore di esprimere la propria opinione a riguardo.
Forse rischia di apparire troppo essenziale,ma se la trama fosse stata ulteriormente sviluppata,ci sarebbe stato il pericolo,secondo me,di appesantire inutilmente la narrazione,rendendola meno scorrevole.
Credo (o almeno spero) che sulla pedofilia siamo tutti d'accordo nel condannarla e giudicarla un'infamia,invece sono sicura che l'argomento "eutanasia" possa trovare giudizi concordi e discordi.
Senza entrare nel merito della discussione,voglio solo ricordare il ruolo dell'accabadora di "ultima madre" che come nella nascita,accompagna le persone anche nella morte.
Davvero particolare è il rapporto che si istaura tra Maria e Bonaria,aldilà di quello di sangue che può legare madre e figlia.E' un personaggio discutibile,ma non condannabile quello di Nicola,che non riesce ad accettare la sua menomazione.
Mi è venuto da fare un confronto con un'altra scrittrice sarda,Milena Agus,i cui romanzi,se ricordo bene, però si svolgono ai nostri giorni ed hanno minor presenza di parole in dialetto sardo.
Giudizio finale:storia narrata con uno stile semplice,ma appassionante e scorrevole,che tratta temi delicati ed attuali senza pretesa di giudicare i protagonisti,lasciando al lettore la libertà di riflessione.