Saramago, Josè - L'uomo duplicato

El_tipo

Surrealistic member
Il professore di storia Tertuliano Maximo Alfonso, guardando un film commediola leggera, fa una sensazionale quanto paradossale scoperta: un attore che recita come comparsa è non semplicemente somigliante a lui, ma ne è la copia perfetta, nel tempo e nello spazio, il suo duplicato. Sconvolto dall'evidenza dei fatti, si mette sulle tracce di quest'uomo per scoprirne l'identità. Ed è quindi l'identità delle persone il fulcro della vicenda, raccontata con lo stile inconfondibile del premio nobel portoghese, sempre efficace e questa volta poco appesantito dalle sue elucubrazioni. Geniale è il ruolo che acquista nella vicenda il senso comune ("Non si lasci ingannare, il senso comune è troppo buono per essere solo un senso, in fondo non è che un capitolo della statistica, Noti che potrebbe essere anche un capitolo della storia, d'altronde, ora che ne stiamo parlando, c'è un libro che avrebbe già dovuto essere scritto, ma che, a quanto credo di sapere, non esiste proprio, Quale, Una storia del senso comune")
Essenziale e incisivo, è libro che consiglierei al lettore curioso ai primi approcci con saramago.
 

isola74

Lonely member
L'ho comprato ieri, per adesso resta in lista d'attesa ma mi fa piacere sapere che lo consigli...Vedremo:wink:
 

elesupertramp

Active member
condivido, El Tipo: il Senso Comune assume il ruolo di protagonista accanto a Tertuliano Maximo Afonso ( non Alfonso). E' il grillo parlante, la nostra voce interna che ci mette in guardia dal compiere azioni ridicole.
E come sempre, in perfetto stile Saramago, riflessioni profonde e pazzesche!
Gran libro
 
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elesupertramp

Active member
Finito ieri, sono ancora sconvolta!
Non trovo le parole per recensire un romanzo così.
quindi mi limito a riportarne solo una frase:

" Ciò che deve essere sarà, E'una filosofia che conosco,solitamente la chiamano predestinazione,fatalismo, fato, ma in realtà significa che farai sempre quello che ti andrà di fare, come sempre,Significa che farò ciò che dovrò fare, niente di meno, Ci sono persone per le quali ciò che hanno fatto e ciò che hanno pensato che avrebbero dovuto fare è lo stesso."
Leggetelo, ve ne prego.
 

mame

The Fool on the Hill
:mrgreen: si, è così...ti conquisterà,ti rimarrà nel profondo!

Pare brutto detto così. Potrebbe anche voler dire che non lo digerirò.... :mrgreen:
Considerato che l'autore è portoghese, dovrò leggerlo in italiano. Ma preferisco cercarlo in biblioteca: considerate le differenze di gusti in fatto di libri (e a volte di uomini... :mrgreen:) tra me e te, se non mi piace posso chiuderlo e restituirlo....
 

SALLY

New member
Letto per la SL ,è il mio primo libro di Saramago,parte un po' lento,lo stile (che non mi aspettavo),mi da' qualche problema,devo entrarci in sintonia,poi va'...è come leggere dentro la nostra testa,quando parliamo da soli :mrgreen:
Un noiosissimo personaggio,Tertuliano,ti porta piano piano dentro un vortice di suspense,aspettativa,quasi un giallo,un "rimestare" dentro le nostre bassezze,un ironizzare sulla nostra assurda pretesa di essere unici,ed infine l'incontro col nostro alter ego...odieremmo un altro uguale a noi o nel nostro inconscio non ci siamo simpatici? Finale sorprendente!
Bellissimi gli interventi del "senso comune",naturalmente inutili di fronte all'incoscienza e all'arroganza umana.
Direi un racconto pirandelliano con un finale alla Hitchchok,geniale.Voto 4/5
Di Saramago ne leggerò sicuramente altri,ho già in casa "Cecità".:wink:
 

ayla

+Dreamer+ Member
E' stato il mio primo approccio con Saramago e sinceramente non mi sento di affermare né di averlo totalmente compreso né di averlo pienamente apprezzato. Sicuramente non siamo di fronte al solito libro con il condimento di sempre ma penso di essere rimasta un pò "così", lievemente stordita dal suo modo di raccontare la storia, di macinare le parole, di analizzare i personaggi. L'autore ha un suo ordine o meglio un suo caos ordinato da decifrare, fatto di pensieri, riflessioni ed elucubrazioni mentali dove ho fatto fatica a inoltrarmi.
Durante la lettura, mi sentivo come chiusa in un bozzolo, non mi arrivava la genialità della storia, la luminosità dell'idea di doppi e duplicati(perché sappiamo chi siamo ma non cosa siamo) e poi, fortunatamente, la suspance aumenta, l'atmosfera, tipica di un giallo, diventa più serrata e si lascia leggere tutto d'un fiato.
E' una lettura che si salva per un pelo, all'ultimo istante, nelle ultime pagine dove si delinea un finale assolutamente memorabile e angosciante, forse uno dei più bei finali che abbia mai letto, splendido è dir poco.
Leggerò altro dell'autore, giusto per capire se si avvicina ai miei gusti.
 

isola74

Lonely member
Da leggere assolutamente. Più scorrevole rispetto a Cecità e Il saggio (o forse io mi sto abituando al suo modo di scrivere...:wink:), ti tiene incollato fino all'ultima pagina con grande maestria, come se fosse un libro giallo. Saramago riesce a entrare nell'animo delle persone (e in quello dei lettori) come pochi. Consigliato.
 

velmez

Active member
è il secondo che leggo dopo Caino (che mi aveva entusiasmato solo in parte).
Qui siamo due spanne sopra! Il libro ha un equilibrio pazzesco è come se ogni frase fosse pesata alla perfezione
Ho fatto un po' fatica all'inizio per la lentezza soprattutto e poi perchè non mi tornavano alcune cose (tipo: perchè un attore viene cercato in tutti i film di una casa di produzione? poi, secondo me, con le crocette si è un po' perso...)
però pian piano diventa sempre più avvincente!
i dialoghi con il senso comune sono geniali!
lo trovo decisamente molto cinematografico!!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Anche per me questo è il 2° romanzo di Saramago,dopo Le intermittenze della morte,che mi creò difficoltà per lo stile di scrittura e non riuscii ad apprezzare come probabilmente merita.Stavolta però sono riuscita a superare il fastidio iniziale dovuto sempre alla mancanza di punteggiatura,o meglio,al suo particolare uso (perchè qui almeno le virgole ci sono,anche se spesso fanno le veci dei punti).Sarà che l'ho letto all'interno del Gruppo di lettura e ciò ha reso tutto più interessante.
Comunque ho apprezzato soprattutto il prendere a pretesto temi legati al modo di vivere e pensare del protagonista,per poi espanderli in riflessioni più accurate sull'uomo in generale e sulla sua vita.Ho sottolineato parecchie parti,che mi piacerebbe sviluppare in ragionamenti futuri.
Dopo la metà,anche la vicenda personale di Tertuliano mi ha affascinata...questo suo doppio,identico a lui in tutto e per tutto che lo spaventa e allarma talmente tanto da sconvolgergli la vita.
Ho divorato le ultime 50 pagine una dietro l'altra.Il finale è poi straordinario davvero!
 

velvet

Well-known member
Libro molto incisivo, ricco di spunti di riflessione ma anche avvincente, con un finale sorprendente! È straordinario come Saramago riesca a catturare l’attenzione del lettore sui pensieri e le azioni di un personaggio “noioso” come Tertuliano. Magistrali sono i discorsi con il senso comune.

Ad una prima parte più statica, analitica e riflessiva, si contrappone la seconda scorre via velocemente perché si entra in azione. Qualche perplessità la ho avuta nel modo in cui precipitano gli eventi, ma non è importante, non è un libro giallo.

Lo stile è sicuramente fuori dal comune ma, superate le prime due pagine in cui devi tornare indietro per capire che quella maiuscola dopo la virgola sta ad indicare un discorso diretto, si procede senza problemi, anzi il tipo di scrittura rappresenta bene il continuo susseguirsi di pensieri, di idee, di discorsi collegati solamente da un flusso di pensieri, pensieri che appartengono in parte all'autore e in parte al protagonista.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Saramago parte da un'idea di base geniale, sviluppandola dapprincipio con lentezza, il che risulta un po' ostico, almeno per quanto mi riguarda, ma sicuramente lo scopo è quello di seguire nei dettagli i gesti e le intenzioni di Tertuliano, un uomo comune, un uomo moderno problematico e in buona parte codardo. Condita da riflessioni profonde ed elevate (da leggere a mente lucida) nonchè da brillanti e originali conversazioni con il senso comune, che da sole valgono la lettura, la storia procede, fino ad arrivare ad un punto in cui la curiosità di vedere dove vuole arrivare aumenta sempre più. L'ultima parte è geniale, incalzante e ricca di colpi di scena, e lascia un alone di mistero che affascina chiunque sia attratto da tutto ciò che non ha una vera spiegazione razionale. I personaggi sono tratteggiati con sapienza, a partire da Tertuliano e dalla stupenda Maria da Paz, donna intelligente e di carattere, fino ad Antonio Claro e a sua moglie Helena, passando per il bellissimo personaggio della madre. Anche qui, come in Cecità, risalta la superiorità morale dei personaggi femminili rispetto a quelli maschili.
La prima parte può annoiare, ma consiglio a tutti di andare avanti perchè il finale è straordinario.
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Le mie aspettative prima di leggere questo libro erano molto alte, essendo rimasta affascinata da Cecità, altro romanzo di Saramago. Mi ha un po' deluso, lo stile particolare mi ha messo in difficoltà questa volta: la mancanza di punteggiatura, le pagine dense e fitte prive di punti a capo, il ritmo incalzante...non lo so...la seconda metà l'ho letta a fatica, molto lentamente...sarà che ero superimpegnata e avevo poco tempo, eppure mi aspettavo qualcosa di più accattivante. Tutto sommato resta un bel libro, con dei bei temi. L'idea che possa esistere qualcuno identico a me, mi terrorizza abbastanza! Sarebbe interessante leggere Il sosia di Dostoevskij per confrontare lo stile dei due scrittori e le modalità di sviluppo del tema del doppio. 3,5/5
 

Nerst

enjoy member
Saramago è una garanzia in quanto a letture profonde e riflessive. Questo libro riflette sulle identità delle persone riportate nel protagonista della storia.
Che cos' è in fondo l' identità? Qualcosa che ci viene affibiata all' anagrafare? Qualcosa che ci coltiviamo poco a poco? Sicuramente non è qualcosa di "unico" come il libro vuole comunicare. Le vicende del prof. di storia ci catapultano nel doppio che ognuno di noi potrebbe avere, che nel libro è rappresentato dal secondo protagonista, ma che nella realtà potrebbe essere raffiugurato nelle scelte non fatte e l' altra vita che avremmo potuto avere.
Bel libro, consigliato.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
tratto dal gdl

ce l'ho fatta, l'ho finito e solo grazie al vostro incitamento, tanto lento e faticoso è stato percorrere questo libro fino a venti pagine dalla fine. E' vero le ultime venti corrono svelte perchè devono arrivare a pareggiare i conti con una storia tutto sommato interessante ma francamente un po' tirata per i capelli. Le riflessioni sono sempre interessanti ma certe volte gratuite rispetto alla storia. Ha delle rassomiglianze nella parte finale con un fatto di cronaca veramente avvenuto in Italia tanti anni fa, il caso Bruneri-Canella. E questo finale un pò buonista e decisionista mi sembra un po' posticcio rispetto allo scorrere sul filo del rasoio della nullitudine in cui tutto il romanzo ci aveva immersi. Saramago per me croce e delizia, non riesco ancora a farlo mio, ne riconosco il valore ma non mi prende. Da leggere solo se si ha grande pazienza e per la moltitudine di appassionati del nostro. Ci proverò ancora, lo so.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Tertuliano Maximo Afonso è un professore di storia abbastanza anonimo ed abbastanza depresso. Un giorno, di punto in bianco, un collega di matematica gli propone una soluzione per sconfiggere il “marasma” che ha dentro: guardare film leggeri, in particolare gli consiglia la commedia “Chi cerca trova”. Guardando questa commedia apparentemente insulsa e priva di interesse, Tertuliano ha una folgorazione: fra le comparse scova un attore secondario che è uguale, identico a lui in tutto e per tutto. Da questo momento la sua vita è sconvolta, Tertuliano non ha più pace e comincia a cercare il suo duplicato. I due si incontrano e quello che accade ha dell’incredibile: è un misto tra l’esilarante e il tragicomico, con tanto di scambi di persona ed imprevisti fatali… e il gran finale poi è assolutamente inaspettato.
Un libro che consiglio perché riesce ad essere insieme ironico e profondo: invita a riflettere sulla relatività dell’identità e sugli effetti traumatici che la scoperta di avere un alterego ha sulla nostra psiche e sulla nostra vita. Da segnalare, poi, i dialoghi fra Tertuliano ed il Senso Comune, che qui viene personificato assumendo le fattezze della voce della coscienza: si tratta di riflessioni illuminanti, quasi quanto le frasi buttate lì da Maria Da Paz, la compagna di Tertuliano, che nel bel mezzo della conversazione se ne esce con delle chiose geniali. Certo, bisogna anche dire che Saramago non ha uno stile facile: il libro parte lento e quasi indigesto, ci vuole un po’ ad entrare nel ritmo, ma poi si fa spassoso ed accattivante. Lettura assolutamente consigliata, dunque, con spunti di riflessione a non finire!
 

qweedy

Well-known member
Ho amato tutti i libri di Saramago che ho letto, e anche questo, anche se forse non è il migliore per quanto riguarda la trama. Tertuliano va in frantumi scoprendo un altro uguale a sè, ma perchè mai? Pensava di essere unico al mondo?
Lento nella prima parte, di forte impatto nel finale, e come sempre la scrittura e le riflessioni di Saramago a condire il tutto.
Consigliato a chi non si fa spaventare dalla lentezza iniziale...
 
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