Scorsese, Martin - Mean Streets. Domenica in chiesa, lunedì all'inferno

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La storia si snoda a Little Italy, tra boss mafiosi, dove Charlie cerca di barcamenarsi per tenere fede alla famiglia con lo zio, a proteggere l'amico un po' pazzariello Johnny Boy, portare avanti l'amore per la cugina di lui non gradito dallo zio mafioso, cercare di mediare tra Johnny Boy e un debitore che lo perseguita.
Il film è molto innovativo, sia per la sceneggiatura, per il modo in cui è girato, scarno e documentaristico, che per la recitazione, realistica e nello stesso tempo quasi manieristica. Un ambiente scuro, carico, con un finale debordante. sicuramente un film che ha fatto scuola.
 

El_tipo

Surrealistic member
Decisamente positivo il commento a questo film di scorsese. I temi trattati sono sempre gli stessi, gli italoamericani degli anni 60, la mafia, le risse, la droga, ma per la prima volta il mix diventa efficace anche perchè vivace. Protagonisti sono i giovanissimi robet de niro che recita nella parte di un giovane mezzo matto irresponsabile a cui non va di lavorare e harvey keitel (la iena nonchè superlativo nei panni del cattivo tenente) che invece interpreta il ruolo del giovane che vuole sistemarsi e mettere la testa a posto.
Bellissima è la colonna sonnora! insomma, un buon modo per trascorrere 2 ore
4/5
 

asiul

New member
Se faccio qualcosa di male io voglio pagare a modo mio, quindi faccio la mia penitenza per i miei peccati. Tutto il resto è una balla ma il dolore no, il dolore dell'inferno: il bruciore di un fiammifero acceso moltiplicato un milione di volte, infinito. Non si scherza mica con l'infinito."

Mean Streets è un piccolo capolavoro. Anticipa il film Quei bravi ragazzi in un certo senso.
Keitel è bravissimo, surclassa anche de Niro che qui è impareggiabile.

Il bar è l’inferno ovvero luogo dove si stabilisce la perdizione. Keitel è l’uomo un po’ prete un po’ demone. Come se l’uno comprendesse e/o non possa comunque escludere l’altro nell’America descritta da Scorsese.
Un Keitel diviso tra la famiglia e la malavita. Alla fine vedremo che deciderà proprio la mano di Scorsese con una parte che ritaglia per se stesso.

Mi ricorda un po’ l’uomo da marciapiede per come è stato girato. Il tipo di recitazione che è molto innovativa, come detto da altra parte, sembra improvvisata.
In questo film ritroviamo Corradine. Interprete del primo lungometraggio del regista (America 1929 - Sterminateli senza pietà). Certo è una piccola parte, ma abbastanza per farvi capire che recita sempre allo stesso modo.:roll:
 
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