Brontë, Charlotte

~ Briseide

Victorian Lady
Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 – Haworth, 31 marzo 1855) è senza dubbio una scrittrice che non ha bisogno di presentazioni. Nota per aver scritto il famoso classico Jane Eyre, vanta in realtà la produzione di altre tre romanzi, sconosciuti ai più a causa anche della mancata traduzione in lingua italiana.
In ordine di scrittura abbiamo:
- The Professor;
- Jane Eyre;
- Shirley;
- Villette.

Fu grazie al secondo che ella conobbe la popolarità ai tempi in cui visse, e che si accrebbe col tempo, portandola a conoscere diversi scrittori del tempo ed un certo rendimento (comunque modesto) sul piano economico. Iniziò a pubblicare i suoi scritti con lo pseudonimo di Currer Bell, mentre le sorelle si fregiarono dei nomi di Acton (per Anne) e di Ellis (per Emily) Bell. Ai tempi ciò creò confusione tra i lettori, che furono portati a credere non solo che si trattasse di uomini, ma persino che fosse la medesima persona a pubblicare libri sotto nomi differenti. Quando la popolarità si accrebbe, tuttavia, Anne e Charlotte furono costrette a recarsi a Londra ed a svelare ai propri editori la loro reale identità.
La vita di Charlotte fu tutt'altro che facile: in soli 9 mesi dovette sopportare la perdita del fratello e le lente morti prima di Emily e poi di Anne. Fu un duro colpo per lei, che segnò profondamente il suo animo, che non poteva volgere il pensiero ad esse senza che la depressione la colpisse, persino ad anni di distanza. La solitudine in cui d'improvviso si ritrovò, l'eco di una casa svuotata dei suoi affetti più cari provò moltissimo il suo animo, e ciò ebbe delle ripercussioni anche sul suo estro creativo, che solo anni dopo riuscì a ritrovare, partorendo Villette. Quello di Charlotte era un animo gentile e generoso; era una donna timida ed introversa, inetta nell'instaurare relazioni di facciata, visceralmente legata alla sua famiglia, tanto da mettere dinanzi ai suoi bisogni sempre quelli dei suoi cari. Per questo sembra quasi una beffa del destino che, nel momento in cui aveva iniziato a vivere davvero per sè e non più solo per gli altri, avendo appena conosciuto l'amore ed una felice vita coniugale, qualcuno dai cieli decise di richiamare a sè lei ed il bambino che portava in grembo. La sua è una storia triste, eppure ciò che più colpisce la sensibilità di chi viene a conoscerla non sono gli aspetti più mesti, o l'ingiustizia di ciò che le accadde, bensì la grande forza d'animo, la combattività e la fede che contraddistinsero questa donna, sempre capace di rialzarsi e di dare nuovo impulso alla sua vita, poichè in quella fragile struttura era «racchiusa una vita impetuosa, che nulla è stato capace di raggelare o di estinguere» [cit. Elizabeth Gaskell]. Nemmeno la morte, o i 200 anni che ci separano dal tempo in cui ella abità questa terra.

Charlotte_Bront%C3%AB_by_Richmond_c1850_crop.jpg
 
Ho letto tutti quattro libri di Charlotte.... beh, non proprio tutti :?, è un mese che mi sono fermata sulla pag. 299 di Shirley (metà del libro), e non riesco a oltrepassare il punto ostico....
In ogni caso, e sorpassando Shirley, secondo mio punto di vista, è un vero peccato fermarsi con la lettura solo a Jane Eyre. :)
 

~ Briseide

Victorian Lady
Lo scorso mese sono stata ad Haworth, cittadina ove le sorelle Brontë trascorsero gran parte della loro vita. Ho pensato quindi fosse carino mostrarvi qualche foto del luogo, dato che grande influenza ebbero sui loro scritti e sulla loro formazione :)

dscn2865p.jpg


L'insegna della casa-museo

dscn2930.jpg


La casa delle Brontë

dscn2879l.jpg


Il giardino di casa Brontë

dscn2929x.jpg


Il cimitero antistante la casa

dscn2870h.jpg


La strada verso la cattedrale, adiacente alla casa

dscn2883v.jpg


La cattedrale (solo la torre conserva l'aspetto quale era al tempo delle Brontë)

dscn2821p.jpg


La strada verso la brughiera

brughiera.jpg


La brughiera

 

~ Briseide

Victorian Lady
Charlotte e l'amore.
La vita amorosa di Charlotte non è stata così piatta come si può credere; ella ricevette un paio di proposte di matrimonio, che rifiutò, prima di sposare - non senza difficoltà - il reverendo Nicholls. Infine, non si può non ricordare il suo innamoramento appassionato e non ricambiato per il professor Héger (già sposato, tra l'altro), che conobbe soggiornando nella sua scuola a Bruxelles. Pur essendo tornata ad Haworth, ella non dimenticherà tanto facilmente questa sua infatuazione giovanile; Charlotte insisterà per mesi e mesi, nell'inviare ad egli sue lettere, con tono implorante, irrazionale, appassionato, fragile. Ma le sue speranze rimasero inavverate; ricevette in tutto solo una o due risposte, con tono decisamente più impostato di quello che ella aveva inviato al mittente. Ecco uno dei frammenti di quelle lettere:

<< So che Lei s'irriterà leggendo questa lettera. Una volta di più, dirà che sono folle, che sono esaurita, ecc. E sia così, Signore. Non cerco di giustificarmi, accetto i Suoi rimproveri. So soltanto che non posso, che non voglio rassegnarmi a perdere del tutto l'amicizia del mio maestro. Preferirei patire le più grandi pene fisiche, piuttosto che avere il cuore sempre straziato da cocenti rimpianti.
Se il mio maestro mi toglie tutta la sia amicizia, non avrò più nessuna speranza. Se me ne concede un poco - soltanto un poco - sarò contenta, felice. Avrò di che continuare a vivere, lavorare.
Signore, il povero non ha bisogno di molto per sostentarsi. Non chiede che le briociole che cadono dalla tavola del ricco. Ma se gliele rifiutano, queste briociole, muore di fame. E neppure io ho bisogno di molto affetto da parte ci coloro che amo. Non saprei che farmene di un'amicizia piena e intera, non ci sono abituata. Ma Lei, un tempo,mi ha manifestato un po' d'interesse e ci tenevo quanto tengo alla vita. >>
 
Sapevate che il cognome Bronte deriva dall'ammirazione del padre delle sorelle Charlotte ed Emily per l'ammiraglio Nelson. Che proprio in quel periodo era stato ricompensato da Ferdinando di Borbone con il feudo di Santa Maria di Maniace nel comune di Bronte e per tale motivo cambiò il suo cognome da Prunty a Bronte.
 
Alto