fabiog
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Riporto un estratto da " Illusioni Perdute " di Balzac in cui uno dei personaggi, il critico Stefano Lousteau , spiega al protagonista Luciano l'ambiente della critica .
"...... Voi vi troverete necessariamente immischiato in orribili lotte, di opera contro opera, di uomo contro uomo, di partito contro partito, in cui dobbiamo batterci sistematicamente per non essere abbandonati dai nostri.
....... Oggi faccio la critica teatrale, quasi gratutitamente, nel giornale che appartiene a Finot. Vivo vendendo i biglietti che i direttori dei teatri mi regalano per compensare le mie critiche benevole, vendendo i libri che gli editori mi inviano e dei quali devo parlare.
...... Sono costretto ad abbaiare dietro all'editore che manda poche copie al giornale : il giornale ne prende due, che Finot smercia per suo conto, a me ne servono altre due.
Anche se pubblicasse un capolavoro, l'editore avaro di copie omaggio sarebbe tartassato.
..... Anche le attrici pagano gli elogi, ma le più abili pagano le critiche, in quanto il silenzio è ciò che temono di più "
Il discorso prosegue su questo tono.
A questo punto vorrei sentire il vostro parere : secondo voi il mondo della critica è poi così cambiato ? Quando mi riferisco al mondo della critica, mi voglio riferire principalmente alle critiche ( letterarie, cinematografiche, teatrali etc ) che si leggono quotidianamente su giornali o riviste specializzate, non tanto a veri e propri saggi critici . Secondo voi esiste ancora questo " vendersi" ?
"...... Voi vi troverete necessariamente immischiato in orribili lotte, di opera contro opera, di uomo contro uomo, di partito contro partito, in cui dobbiamo batterci sistematicamente per non essere abbandonati dai nostri.
....... Oggi faccio la critica teatrale, quasi gratutitamente, nel giornale che appartiene a Finot. Vivo vendendo i biglietti che i direttori dei teatri mi regalano per compensare le mie critiche benevole, vendendo i libri che gli editori mi inviano e dei quali devo parlare.
...... Sono costretto ad abbaiare dietro all'editore che manda poche copie al giornale : il giornale ne prende due, che Finot smercia per suo conto, a me ne servono altre due.
Anche se pubblicasse un capolavoro, l'editore avaro di copie omaggio sarebbe tartassato.
..... Anche le attrici pagano gli elogi, ma le più abili pagano le critiche, in quanto il silenzio è ciò che temono di più "
Il discorso prosegue su questo tono.
A questo punto vorrei sentire il vostro parere : secondo voi il mondo della critica è poi così cambiato ? Quando mi riferisco al mondo della critica, mi voglio riferire principalmente alle critiche ( letterarie, cinematografiche, teatrali etc ) che si leggono quotidianamente su giornali o riviste specializzate, non tanto a veri e propri saggi critici . Secondo voi esiste ancora questo " vendersi" ?
