Pilati, Giacomo - Minchia di Re

TRAMA:
Ha il corpo allungato, la bocca piccola e armata di dentini, l'occhio circolare. I colori sono molto brillanti e diventano ancora più appariscenti nei maschi. Abbocca facilmente. Ha un comportamento curioso su cui gli studiosi sono da tempo divisi: a un certo punto della sua vita da femmina diventa maschio. È un solo individuo con una lunga fase maschile e una lunga fase femminile? Oppure sono due, maschio e femmina della stessa specie? È la Donzella di Mare, un pesce ermafrodito, che in Sicilia chiamano anche Minchia di Re. Forse è successo davvero, forse è solo una storia nata fra il mare e le zagare. Forse Pina è esistita e forse è esistito anche Pino, e forse tutto il paese sapeva che erano la stessa persona. Ma si deve campare e allora meglio dimenticare che c'è stata, in un tempo non troppo lontano, in una piccola isola siciliana, una donna che ha avuto il potere, l'amore e la libertà. Una rivoluzione gentile che ha cambiato la vita di un'intera isola. Una donna che era anche uomo, o forse nessuna delle due cose. Forse era come una Minchia di Re.

Trama interessante, stile scorrevole e deciso, da leggere tutto d'un fiato. Si possono assaporare gli odori ed i profumi di una terra che guarda il mare a braccia aperte. IL titolo accattivante, rievoca la storia di una donna che decide di diventare uomo così come il pesce donzella di mare chiamato anticamente michia di re.
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Appena terminato.
C h e t r i s t e z z a !
Che tristezza pensare che la situazione descritta nel libro sia reale. Reale 150 anni fa, ma comunque reale. E probabilmente ci sono posti nel mondo dove è ancora realtà oggi.
Fa riflettere. Sicuramente.
Fa sentire fortunati.
Fa pensare a quanto schifo possa fare la gente.
Ma anche a quanto siano belle le persone che abbiamo accanto, che non sono così.

Detto questo, in realtà il libro non è che mi sia troppo piaciuto. O meglio: è lo stile a non piacermi. Ok, ha voluto ricreare la parlata meridionale ignorante di fine ottocento, bello, ben fatto, ma leggere duecento pagine senza un congiuntivo mi ha infastidito.

3/5
 
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