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~ Patrizia ~
Guest
Vorrei conoscere la vostra opinione su questo pensiero espresso da Schopenhauer sulla lettura:
"Leggere significa pensare con la testa altrui invece che con la propria.
Il furore di leggere libri della maggior parte dei dotti è una specie di fuga vacui, un fuggire dal vuoto di pensiero dei loro cervelli, che attira dentro a forza sostanza estranea: per avere pensieri devono leggerli altrove, come i corpi inanimati ricevono il movimento solo dall'esterno, mentre coloro che sono dotati di pensiero proprio sono come i corpi viventi che si muovono da sé.
L'arte di non leggere è molto importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che di volta in volta il vasto pubblico sta leggendo, come per esempio libelli politici e letterari, romanzi, poesie e simili cose, che fanno chiasso appunto in quel dato momento e raggiungono perfino parecchie edizioni nel loro primo e ultimo anno di vita.
Pretendere che un individuo ritenga tutto quanto ha letto è come esigere che porti ancora dentro di sé tutto quanto ha mangiato."
...
Voglio interpretarla in senso restrittivo, perché la lettura mi sembra abitudine sana e importante. Non mi sento lobotomizzata... (anche se é vero, trattengo poco e sono poco... ma almeno ci tento...).
Spesso però, mi sento sola in questa mia passione, e anche un po' incompresa... anche dai famigliari, amici, vicini di casa amanti della televisione e del chiacchierare...
"Leggere significa pensare con la testa altrui invece che con la propria.
Il furore di leggere libri della maggior parte dei dotti è una specie di fuga vacui, un fuggire dal vuoto di pensiero dei loro cervelli, che attira dentro a forza sostanza estranea: per avere pensieri devono leggerli altrove, come i corpi inanimati ricevono il movimento solo dall'esterno, mentre coloro che sono dotati di pensiero proprio sono come i corpi viventi che si muovono da sé.
L'arte di non leggere è molto importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che di volta in volta il vasto pubblico sta leggendo, come per esempio libelli politici e letterari, romanzi, poesie e simili cose, che fanno chiasso appunto in quel dato momento e raggiungono perfino parecchie edizioni nel loro primo e ultimo anno di vita.
Pretendere che un individuo ritenga tutto quanto ha letto è come esigere che porti ancora dentro di sé tutto quanto ha mangiato."
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Voglio interpretarla in senso restrittivo, perché la lettura mi sembra abitudine sana e importante. Non mi sento lobotomizzata... (anche se é vero, trattengo poco e sono poco... ma almeno ci tento...).
Spesso però, mi sento sola in questa mia passione, e anche un po' incompresa... anche dai famigliari, amici, vicini di casa amanti della televisione e del chiacchierare...