Vladimir
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Siamo proprio sicuri che lo stile della scrittura sia proprio tutto? Che un libro scritto con uno stile perfetto senza sbavature sia il meglio che possiamo desiderare? Dostoevskij, per esempio, ha uno stile decisamente brutto: pesante, ridondante e a volte decisamente opprimente; Tolstoj gli fa buona compagnia; E.T.A. Hoffmann non se la passa meglio; Dumas in francese è terrificante:OO (leggete cosa dice Eco nell'introduzione a Il conte di Montecristo); Pirandello spesso non è il massimo; potrei continuare molto a lungo. Tuttavia, sono autori che ci fanno emozionare, ci affascinano, ci tengono svegli notti intere a leggere i loro capolavori. Voglio fare un altro esempio: Nabokov scrisse un romanzo molto breve intitolato Disperazione, dove riprende in buona parte la vicenda de Il sosia di Dostoevskij. Ebbene, mentre il romanzo di Fedor, con tutte le sue imprecisioni e a volte brutture stilistiche, ha un forza espressiva e onirica riscontrabile in pochi scrittori, Nabokov, al contrario, è lezioso, freddo, goffo, sebbene il suo stile sia infinitamente superiore a quello del buon Fedor. Come sbrogliamo la matassa? La Esiste un buon romanzo scritto "male"? Oppure se uno scrittore scrive "male" ha fallito il compito primario di scrittore: ossia scrivere "bene"? La claudicità stilistica da forza espressiva?