Letteratura in cucina

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La cucina ha ispirato fior fiore di scrittori, prima tra tutti Karen Blixen con uno dei più bei racconti mai scritti Il pranzo di Babette.
A voi viene in mente qualcosa che leghi la letteratura al buon cibo? :)
 

lettore marcovaldo

Well-known member
vogliamo dimenticarci del nostro Camilleri ?

qui il ricettario :
http://www.vigata.org/cucina/ricette.shtml

Riporto questa in primo piano (un momento di raccoglimento please ... :sbav: )

Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico. Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa, (senza zaffirano, pi carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre. Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini 'na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne aggrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s'ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s'assistema nel palmo d'una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e si copre con dell'altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d'ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s'infilano in una padeddra d'oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d'oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta. E alla fine, ringraziannu u Signiruzzu, si mangiano!
 

lettore marcovaldo

Well-known member
... e poi ... non vi pare che il libro , inteso come oggetto, abbia un suo fascino quasi "culinario".
L'odere della carta, i colori più o meno accattivanti di una copertina, la conseistenza stessa della carta .

Agli estremi :

Bibliofagia
La tendenza a divorare i libri. Sono bibliofagi molti animali quali i topi. I pesci e i numerosi insetti dannosi alla carta e alle legature. Esistono però esempi storici, di uomini divoratori di libri, per tradizione o per condanna. vari cronisti del passato narravano che i Tartari mangiavano i libri per assimilarne la scienza. Bernabò Visconti costrinse i due legati pontifici che gli avevano consegnato la bolla di scomunica, nel 1730, a mangiarsela. Sembra anche che alcuni autori politici del passato siano stati costretti a divorare le loro opere per ”rimangiarsi” quanto avevano sostenuto. In senso figurato, bibliofago, o ”divoratore di libri” è anche colui che legge moltissimo, spesso senza criterio e senza la concentrazione necessaria ad assimilare il contenuto delle letture.
 

Dory

Reef Member
... e poi ... non vi pare che il libro , inteso come oggetto, abbia un suo fascino quasi "culinario".
L'odere della carta, i colori più o meno accattivanti di una copertina, la conseistenza stessa della carta .

Agli estremi :

Bibliofagia
La tendenza a divorare i libri. Sono bibliofagi molti animali quali i topi. I pesci e i numerosi insetti dannosi alla carta e alle legature. Esistono però esempi storici, di uomini divoratori di libri, per tradizione o per condanna. vari cronisti del passato narravano che i Tartari mangiavano i libri per assimilarne la scienza. Bernabò Visconti costrinse i due legati pontifici che gli avevano consegnato la bolla di scomunica, nel 1730, a mangiarsela. Sembra anche che alcuni autori politici del passato siano stati costretti a divorare le loro opere per ”rimangiarsi” quanto avevano sostenuto. In senso figurato, bibliofago, o ”divoratore di libri” è anche colui che legge moltissimo, spesso senza criterio e senza la concentrazione necessaria ad assimilare il contenuto delle letture.

Sì, è un'immagine prfettamente calzante! :mrgreen:
Un'idea ripresa per esempio in Firmino di Savage...
 

darida

Well-known member
c'azzecca sì e no, comunque...

please!! aiutatemi a ricordare
chi era il personaggio delle omelette alle erbe e della limonata molto dolce? della Allende?
 

fenicemidian

Phoenix Member
beh c'è anche Laura Esquivel con Dolce come il cioccolato... senza contare i deliziosi libri di Ruth Reich come "La parte più tenera" "Aglio e zaffiri" e "Confortatemi con le mele" :YY:YY:YY
 

Leo

New member
La cucina ha ispirato fior fiore di scrittori, prima tra tutti Karen Blixen con uno dei più bei racconti mai scritti Il pranzo di Babette.
A voi viene in mente qualcosa che leghi la letteratura al buon cibo? :)

Il pranzo di Babette! Devo leggerlo prima o poi! Grazie per avermelo ricordato :)
 

Woland

New member
Parlando di letteratura e cucina mi viene subito in mente Hannibal Lecter nel romanzo "Hannibal". In questo capitolo della saga l'autore descrive un Dr. Lecter che, quando non intento a mangiare le sue vittime, si dimostra un grande amante del buon cibo e della buona cucina. A Firenze lo si scopre a fare acquisti di salumi nel migliore negozio della città; sull' aereo che lo riporta negli Stati Uniti rifiuta il cibo che viene servito a bordo e, finalmente in America, lo vediamo intento a scegliere con cura anche piatti, bicchieri e posate. Per non parlare degli abbinamenti con i vini (ricorderete tutti il trinomio fegato, fave e Chianti!).
Tutto molto interessante se rapportato ai comportamenti alimentari ben diversi di cui è capace il nostro eroe in altre circostanze.

Woland
 

shvets olga

Member
"La specialita' della casa" di Stanley Ellin - nel questo racconto molto interessante si tratta non del buon cibo ma della cucina orrenda.
 

elesupertramp

Active member
Mi viene in mente una delle più note pagine di letteratura: le famose madeleines di proust.... quante volte vi è capitato che un odore o un sapore vi abbiano fatto ricordare qualcosa :wink:


[...] in una giornata d’inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai dapprima, e poi, non so perché, mutai d’avviso. Ella mandò a prendere uno di quei biscotti pienotti e corti chiamati Petites Madeleines, che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata d’una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito resi indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa [...].

M. Proust
 

Mara_z

New member
... e le Brasserie parigine dove spesso Maigret mangia piatti tipici e popolari? e la cucina della moglie?

e anche Jane Harris con:
Chocolat
e Cinque quarti d'arancia (che ho molto apprezzato)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
La ricetta dei pomodori verdi fritti, tratta dall'omonimo romanzo, "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop" di Fannie Flagg, dove viene riportata la ricetta stessa che è la seguente:

x 4 persone:
5/6 pomodori verdi 120 gr di farina 1 cucchiaio di zucchero sale e pepe 100 gr di burro. Mettete la farina in un piatto e mescolatela con sale, zucchero e pepe. Lavate i pomodori e tagliateli a fette di un buon spessore. Posate le fette di pomodoro nella farina, premete bene e fate assorbire in modo che si formi un rivestimento ben spesso. Sciolto il burro in padella, friggete le fette di pomodoro poche alla volta, fino alla completa doratura. Servire ben calde"
 

lettore marcovaldo

Well-known member
I tentativi "culinari" di Robinson Crusoe che cerca di coltivare i cereali e allevare le capre dell’isola. Prepara formaggio, prova a cucinare il pane e a fare l'uva passa. Per non parlare della carne e delle uova di tartaruga ...
 
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