"Aveva preso in affitto a Kichijoji una monocamera, dove viveva con un minimo di mobilio e un massimo di libri. Si svegliava verso mezzogiorno, e intorno all'una faceva una passeggiata per il parco di Inokashira, con l'energia di un asceta che compie un pellegrinaggio sulle montagne. Quando il tempo era bello si sedeva su una panchina, sbocconcellava del pane, fumava una sigaretta dopo l'altra e leggeva. Se pioveva o faceva freddo, andava in un vecchio caffè dove veniva sempre diffusa musica classica a tutto volume, e lì, sprofondata in un logoro divano, leggeva tutta concentrata uno dei suoi libri, ascoltando una sinfonia di Schubert o una cantata di Bach. La sera beveva una birra mangiando qualcosa di pronto al supermercato.
Quando si facevano le dieci, si sedeva alla scrivania. Davanti a lei, un thermos pieno di caffè bollente, una grande tazza, un pacchetto di Marlboro e un portacenere di vetro."
E' un passo da La ragazza dello Sputnik di Murakami Haruki, ed è precisamente quello che sogno di fare nella vita. :HIPP