Da quando ho l'e-reader ho l'abitudine di dare quotidianamente uno sguardo alle anteprime in offerta speciale, che riguardano in buona parte libri di recente pubblicazione. Spesso alla terza pagina e-book sono già annoiata, e non per la trama - sono consapevole del fatto che difficilmente una storia entra nel vivo così in fretta - ma per l'asetticità dello stile o per la sensazione di avere davanti qualcosa di già letto, pur essendo certa che non è così. La maggior parte dei libri di cui parlo sembra scritta dallo stesso autore; la voce dello scrittore, a mio parere, troppe volte non si percepisce affatto.
E' una mia sensazione o la tendenza recente è quella di pubblicare libri magari scritti bene, ma i cui autori non osano? Forse gli editori hanno paura di rischiare "lanciando" uno stile particolare? O forse è un problema dei libri scritti per un pubblico vasto e per questo più "commerciali"?
Mi rendo conto che la mia domanda è strana e non semplice, ma per me la voce dell'autore è un elemento molto importante; storie banali, nelle mani giuste, diventano bellissimi romanzi e talvolta, anche se è più difficile, viceversa.
Per voi che ruolo ha la voce dello scrittore? Quali libri vi vengono in mente che vi sono piaciuti perché vi piaceva questo elemento, o viceversa?
E' una mia sensazione o la tendenza recente è quella di pubblicare libri magari scritti bene, ma i cui autori non osano? Forse gli editori hanno paura di rischiare "lanciando" uno stile particolare? O forse è un problema dei libri scritti per un pubblico vasto e per questo più "commerciali"?
Mi rendo conto che la mia domanda è strana e non semplice, ma per me la voce dell'autore è un elemento molto importante; storie banali, nelle mani giuste, diventano bellissimi romanzi e talvolta, anche se è più difficile, viceversa.
Per voi che ruolo ha la voce dello scrittore? Quali libri vi vengono in mente che vi sono piaciuti perché vi piaceva questo elemento, o viceversa?