307° MG - Oliva Denaro di Viola Ardone

francesca

Well-known member
Con @isola74 inziamo questa lettura, chiunque si voglia unire è il benvenuto.
Per ora apro il post, ma ancora non ho iniziato il libro.
Però posso dire che ho assistito alla sua presentazione con l'autrice nella libreria della mia città quest'inverno e mi ha incuriosito molto.
Intanto di quella presentazione mi ricordo la spiegazione sulla scelta del nome della protagonista ottenuto come anagramma del proprio nome. Non è una scelta solo di effetto, ma, nonostante la storia non sia autobiografica, l'Ardone ha messo molto di sè in questo personaggio.
Per ora dell'Ardone ho letto Il treno dei bambini, che mi era piaciuto.
Insomma, ho aspettative abbastanza alte.
Si parte!
 

isola74

Lonely member
Anche io ho molte aspettative, non ho letto nulla dell'autrice fino ad ora ma da più parti me ne hanno parlato bene.
Inizierò stasera :)
 

francesca

Well-known member
Iniziato.
Per ora scorre veloce, una lettura piacevole e che ti tiene incollata alla pagina.
E' incredibile pensare a qual era la condizione della donna in questi piccoli paesi del sud appena sessant'anni fa.
Mi fa tenerezza questa piccola Oliva, schiacciata dal peso di millenni di soggezione femminile.
La storia che l'Ardone racconta è un omaggio alla vera storia di Franca Viola.

Penso spesso a queste donne che hanno fattoda apripista, che con il loro coraggio, la loro forza hanno rotto gli schemi e hanno regalato una possibilità di libertà a tutte le donne, spesso pagando di persona le loro scelte.
 

isola74

Lonely member
Ho iniziato anche io, ho letto i primi 5-6 paragrafi.
La lettura mi ha subito coinvolta, anche a me fa tenerezza Oliva alle prese con tutte le "regole di vita" fatte apposta per le "femmine".
Non sapevo che il libro fosse ispirato a Franca Viola, la cui storia conosco abbastanza bene (quest'anno mio figlio ha anche fatto una ricerca per la scuola al riguardo)
 

MonicaSo

Well-known member
Iniziato. Confermo la scorrevolezza, ho letto la storia di Franca Viola che non ricordavo più e spero che l'Ardone abbia saputo renderle il giusto merito
 

isola74

Lonely member
Fino al Capitolo 8

Le frasi lapidarie con cui la mamma mette a tacere Oliva mi fanno sorridere sul momento, e un attimo dopo mi innervosiscono. Perchè so che sono vere, perché temo che ancora oggi ci possa essere chi le dice ancora...

La vanità è figlia del demonio
La femmina che non sgrava si ammala di nervi :eek::eek:
Una femmina che fa rumore non è seria
Il maschio è brigante e la femmina una brocca : chi la rompe se la piglia
La bella si rimira e la brutta si marita
 

MonicaSo

Well-known member
Non è che siano vere... purtroppo ancora oggi, in certe parti d'Italia e del mondo, le figlie femmine vengono educate così... e chi si ribella talvolta fa una brutta fine
 

isola74

Lonely member
Fino al cap. 28

Trovo sempre più insopportabile la mamma di Oliva... tutto il tempo a parlare per frasi fatte e a dire ..mantieniti pulita... e poi vuole dare la figlia a uno sconosciuto?
Ma la cosa che più mi fa innervosire è quando si vanta col marito di essere riuscita a far sposare la figlia grande (che aspettava già un bambino) e poi il genero cammina per strada con l'amante ed è tutto normale? Il marito nemmeno risponde.. mi sembra il più sensato lì dentro
 
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isola74

Lonely member
Fino al capitolo 50

Che rabbia leggere le parole del carabiniere quando Oliva tenta di denunciare il sopruso!

C'è la giustizia della legge e la giustizia degli uomini... tu quale vuoi?
Questo dualismo è sempre esistito ed esiste ancora😰
 

MonicaSo

Well-known member
Sono arrivata anche io qui.
Sembra incredibile che un uomo che dovrebbe far rispettare la legge sia così insensibile.
 

isola74

Lonely member
Finito!
Aspetto voi per i commenti finali... dico solo che mi è piaciuto.
È stata una bella lettura a tratti mi ha intristito, a tratti mi ha innervosito, ma soprattutto mi ha fatto riflettere.
 

francesca

Well-known member
Finito!
Sicuramente piaciuto molto anche a me... ma, l'ultima parte, quella dal 1981, con quel cambio di registro narrativo che cede un po' troppo alla sdolcinatezza e ai buoni sentimenti, mi ha un po' stuccato.
Le parti in prima persona del padre mi hanno fatto sembrare questo personaggio artificioso, troppo elaborato. Mentre fino ad allora mi era apparso come una persona di una correttezza arcaica e naturale, un diamante grezzo, la scelta dell'autrice di volerci rendere i suoi pensieri e il personaggio che ne esce fuori me lo hanno reso meno efficace, paradossalmente meno profondo, un diamante di bigiotteria.
Ma anche la stessa Oliva, secondo me, nell'ultima parte perde forza, forse perchè il tutto viene spiegato anche troppo a fondo, diventa meno aspro e realistico.

Però rimane un libro potente che soprattutto rende giustizia di un aspetto: è vero che ci sono state donne pioniere che con i loro no, le loro scelte, il loro coraggio hanno permesso al genere femminile di avanzare nel riconoscimento dei propri diritti. Ma troppo spesso non si dà il giusto peso al fatto che queste donne comunque non sono state sole; che non vuol dire affermare che sono state meno eroiche e coraggiose, ma aiuta a capire che ci sono persone che le hanno supportate e che, anche se in misura minore, hanno comunque pagato un prezzo anche loro.
 
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MonicaSo

Well-known member
A me è piaciuto tutto, dall'inizio alla fine.
Conoscevo a grandi linee i fatti ai quali si è ispirata l'Ardone, sono contenta di aver avuto lo stimolo per andare ad approfondire.
Mi piace sempre molto quando donne scrivono di donne e soprattutto storie così importanti.
Forse l'ultima parte, come scritto da Francesca, risulta sottotono rispetto al resto, forse non era neanche così necessaria... ho scoperto una nuova scrittrice, che scrive, a mio parere, molto bene... sono contenta e ringrazio isola e francesca
 

isola74

Lonely member
Confermo anche io le impressioni sulla parte finale, però non intaccano la qualità del libro.
La storia di Franca Viola la conoscevo abbastanza bene, eppure a leggere certe cose non ci si può abituare.
La figura del padre a me è piaciuta perchè, nonostante tutti i suoi retaggi culturali, riesce a star vicino alla figlia a modo suo. E' lui che la porta in pasticceria per farle capire che ciò che vuole lei è più importante delle barbare tradizioni.
 
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