Legato ai suoi fianchi con un filo d'argento
Un vecchio aquilone la portava nel vento
E lei lo seguiva senza fare domande
Perché il vento era amico ed il cielo era grande
Perché il vento era amico ed il cielo era grande
Io le dissi ridendo, "Ma Signora Aquilone
Non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?"
Lei mi prese la mano e mi disse, "Chissà
Forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà.
Ecco, cara Ayu e cari tutti, volendo potrei rispondere con le parole di De Gregori. Mi occupo di far volare il mio aquilone. O forse potrei rispondere con il titolo di un grande romanzo: la mia occupazione è stare sull'orlo di un campo di segale e prendere i bambini che rischiano di cadere nel precipizio (avrete riconosciuto tutti l'allusione a "The Catcher in the Rye", ovviamente
, così come tutti avete riconosciuto le citazioni della poesia di Baudelaire nella mia introduzione alle poesie del Giornalino
).
Ma sono Path, e rispondo così: mi occupo di rompere le scatole. No, calma, non sogghignate: intendo dire che ovunque io veda, senta, intuisca, la possibilità che un essere umano venga inscatolato, ingabbiato e ridotto a misure standard nel letto di Procuste di un'appartenenza che ne de/finisca i contorni, io provo l'incoercibile bisogno di.. rompere la scatola.
Prendiamo la scatola della professione. Tu dici: per conoscerci meglio. Già qui avrei molte cose da dire. Ma perché, di grazia, dovrei conoscere meglio la creatura (indubbiamente deliziosa) che si cela sotto lo pseudonimo di Enrico VIII, quando posso inventargli migliaia di identità, di professioni, hobby, sembianze corporee, e rivestirlo di tutte le mie fantasie? Non bastano, per caratterizzarci, le cose che scriviamo? Dobbiamo anche qui come nei vari facebook e compagnia bella inquadrarci, definirci, alla fine ridurci alla piatta realtà di un questionario che come tutti i questionari riduce, immiserisce, appiattisce la complessità di una persona?
Sai, in tutto il forum, chi sono le persone che più mi affascinano?
@Cold Deep e
@qweedy. Mi piace quello che scrivono, ma mi piace molto di più ciò che non scrivono, il loro essere elusivi, misteriosi, il loro poter essere tutto in qualunque campo, in definitiva la loro capacità di esser
ci non attraverso le note autobiografiche ma attraverso gli scritti, i "mi piace", i silenzi.
E certo qui non potrei scagliare molte prime pietre, perché di me ho forse raccontato troppo, e non ne sono contenta. Preferirei che si pensasse a me con l'immagine del profilo, che cambia di volta in volta a seconda della mia disposizione d'animo. Per esempio, da qualche tempo sono una dolcissima e bellissima Hippy circondata di fiori.
Ma comunque sia, la realtà appesantisce e limita.
E questo bisogno di conoscere, che in definitiva corrisponde all'umanissimo desiderio di vedere le coordinate dell'altro prima ancora di averne soppesato i detti, gli scritti, i fatti e i misfatti, mi sconcerta ancor di più in un forum dove la creatività e la fantasia (figlie della lettura e della scrittura) sono basilari.
Vorrei dirti ancora, con le parole del Don Chisciotte gucciniano,
Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
Ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
L'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
Preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
Che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
Ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Quindi? Ma niente, ho solo come al solito tentato di rompere le scatole ed ho buone speranze di esserci riuscita. In fondo è quella la mia occupazione principale.
Ah, dimenticavo: ogni volta che vedo una foto sono terribilmente delusa. Mi piacciono molto di più le immagini che costruisco nella mia fantasia, anche quando sono di fronte a una Venere o a un Adone. Ci si affeziona ai propri sogni.
Ciao, datemi ancora scatole da rompere e sarò sempre la vostra affezionata
Path