In_discutibile

Il 30 ottobre 1974 si svolse allo Stade Tata Raphaël di Kinshasa, Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo).
uno degli incontri che passa per essere il match più importante della storia della boxe, per me uno dei più belli.

L’eleganza di Alì “veloce come un’ape e leggero come una farfalla" e la forza cieca di Foreman.
Un pugile, questo Alì, che portava sul quadrato il cervello e non solo i suoi muscoli. Ha intelligentemente “usato” la boxe per lottare contro il razzismo, contro l'idea che il colore della pelle fosse motivo di diversità sociale e lo ha fatto con l’unico modo che conosceva. Lottando... dentro e fuori dal ring contro la stoltezza dell’uomo.

Oggi Muhammad Alì è un uomo ferito dalla malattia, ma nei suoi occhi c’è ancora quello sguardo pieno di dignità e fierezza… lo stesso dell’incontro che sto per proporvi.

Qui Alì passa alla storia come il pugile che dopo Patterson vinse per la seconda volta un titolo del mondo dei pesi massimi. Un titolo che fu suo e che doveva a tutti i costi riconquistare.

Per farvi capire di chi stiamo parlando ammesso ce ne fosse bisogno..
Era il 6° round ed entrambi i pugili apparivano sfiniti, Foreman forse più stanco del suo avversario che continuava ad incassare senza dar segni di cedimento.
Alì continua a guardarlo e gli spettatori lo vedono continuare a gridargli frasi per provocarlo.. "mi hanno detto che sai dare pugni, George!" o "mi hanno detto che potevi colpire come Joe Louis"…

Foreman è sfinito, ma è l’uomo Alì e non il pugile il suo vero avversario. Un uomo che prima di tutto conosceva il suo rivale per vincerlo prima di salire sul ring.

Non resta che vederci al grido di "Ali bomaye! “ Questo magnifico incontro.


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