Scorsese, Martin - The Aviator

elisa

Motherator
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E' la biografia di Howard Hughes, un multimiliardario texano che eredita una fortuna da suo padre e che con grande spregiudicatezza e talento investe nell'aviazione, sia nella costruzione di aerei che nel guidare lui stesso vari prototipi. Amante del cinema e delle belle donne diventa produttore ad Hollywood ed intreccia varie relazioni anche con attrici del calibro di Katherine Hepburn e Ava Gardner. Affetto da disturbi ossessivo compulsivi, manie di grandezza e fobie che lo portano ad un isolamento progressivo e alla perdita del contatto con la realtà, sarà il protagonista di una battaglia per ottenere la possibilità di effettuare voli transoceanici e continuamente perso nel sogno di costruire il più grande e potente aereo passeggeri del mondo.

La vita di Hughes è un soggetto cinematografico anche troppo ricco per una sola biografia e allora Scorsese accentua i riflettori sul pilota, il progettista, l'investitore, il produttore e l'amante di belle dive, tutto condito dai disturbi che lo perseguitavano e che lo portavano a vedere sporcizia dappertutto, a lavarsi le mani fino a farsele sanguinare, a bere solo latte e a isolarsi da tutti per evitare ogni contatto, come se fosse sempre in quarantena. Il film è eccessivo in tutto, anche la recitazione lo è come la ripetizione degli stessi passaggi che appesantiscono troppo la narrazione. Sufficiente, sarebbe anche buono se Scorsese l'avesse scorciato almeno di mezz'ora abbondante.
 

asiul

New member
3 Golden Globe e 11 Nomination .
Questo per me è un gran bel film. Che ho amato molto, perché unisce il cinema anni 70 a quello di oggi, fatto da effetti speciali e pathos . Una produzione monumentale.
La rappresentazione dell’io ed il suo rapporto con la moltitudine.Un'eccellente analisi del mondo con i suoi rapporti sociali.Si parte da una piccola invenzione per arrivare ad uno scontro di proporzioni sociali ben più estese.
Qui c'è il singolo, con la sua genialità, contro l'America ( il mondo per eccellenza)
Di Capro è un Howard Hughes perfetto. Affascinate la sua recitazione. Quel personaggio, Hughes, era così.Pieno di paranoie fino all'ossessione. Record man, come amavano definirlo.

L'immagine di lui che si alza in volo con il suo Hercules è magnifica.
Qui c'è finalmente uno Scorsese cha abbatte il perbenismo americano. Un uomo solo che combatte contro tutto. Con le sue mani. L'immagine di lui che le lava fino a farle sanguinare è più che una semplice esagerazione.
Il protagonista le lava dal marciume della società . E più strofina, più le vede sporche.Non riesce a pulirle del tutto.Nella primo ciack del film c'è tutta la storia.
La madre che gli fa il bagnetto e cerca di salvarlo da un'epidemia mettendolo in quarantena.
Il piccolo Hughes, cercherà continuamente la sua "quarantena" al punto da isolarsi dal resto del mondo.

Scorsese, per la prima volta ci racconta tutti i retroscena del mondo di Hollywood, con tutte le sue meschinità. E lo fa con un'opera che sfiora l'impresa e che cercherà di far decollare,così come farebbe e fa Hughes con il suo Hercules.

Non so, ma questo film con tutte le sue quasi tre ore di visione, mi ha catturata.Ci sono delle tecniche di ripresa spettacolari.
 

El_tipo

Surrealistic member
per me è un film banale, con un soggetto capitalistico, il solito matto poi, sembra che questa società americana sia fatta solo di matti o di eroi. nonostante le quasi 3 ore il film risulta tutto sommato piacevole, per la regia e la scenografia molto curate. Ma è lontano a mio parere dai grandi capolavori del regista statunitense.
3/5
 
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