Miyazaki, Hayao - Il mio Vicino Totoro

asiul

New member
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Due sorelle con il loro padre decidono di andare a vivere vicino la loro madre malata.
Inizia l'avventura. Scopriranno, la natura ed un paese pieno sorprese con ghiande che cadono dal soffitto, spiritelli e simpatici amici. Totoro è uno di questi, ma molto speciale. Diverrà l’amico inseparabile di Mai, sorellina più piccola di Satzuki e darà a quest’ultima non poche preoccupazioni.
Non dico altro della storia perché è tutta da vedere.Io sono innamorata del gatto a forma di minibus usato dalla sorella più grande per cercare Mai. Lo voglio! :YY

Questo disegno è diverso dai precedenti,più simile a Ponyo anche come spirito. Bimbe birbanti e pasticcione.
Protagonista di questo lungometraggio sempre la Natura,campagne caratterizzate dalle classiche casette di legno, donne, anche la nonnina, intente a raccogliere il riso, ormai questo è il leitmotiv di Miyazaki. E ciò continua a farmelo apprezzare.
Qui a differenza di altri film non c’è un cattivo, ma solo il rapporto degli uomini con la natura che a volte crescere un po’ troppo. :)

Tanta allegria e colori brillanti, rendono questo film un piacere per gli occhi vedere Mai correre nei prati allegra e spensierata. Vien voglia di togliersi le scarpe e sentire l’erba solleticare i piedi. :)

Totoro è adorabile, non mi meraviglia che sia un pupazzo tanto caro ai bambini oltre che mascotte della ghibli.

E la cosa più bella...la colonna sonora! :)

 

Sir

New member
Questo film è un piccolo capolavoro. Anzi, neanche tanto piccolo.:mrgreen:
Se mai avrò dei figli, anziché farli rincitrullire coi soliti filmetti Disney consiglierò loro caldamente di guardarsi a ripetizione questo: una storia adattissima ai bambini ma con molto in più.

Che poi, a dirla tutta, la tensione drammatica c'è pure qui: la malattia della mamma, la sparizione di Mei con relativa affannosa ricerca... Trovo questa sia una delle doti migliori di Miyazaki, unire leggerezza e drammaticità con tocco delicato, senza che niente si perda delle due cose.

Dal punto di vista del disegno, pellicola fortunatissima grazie alle creature uscite dalla fantasia del maestro... Il Totoro è ormai una specie di simbolo nazionale in Giappone, ed il Gattobus e i corrifuliggine (deliziosi) non sono da meno.:YY
Quella che può essere letta anche come una fiaba per bambini tra le tante, nasconde una ricchezza sbalorditiva, tutta celata nei dettagli. C'è ad esempio una trama continua di simbolismi che rimandano alla sacralità della natura secondo lo shintoismo: Totoro sembra un vero e proprio spirito (kami), l'albero di canfora è il suo tempio (jinja) con tanto di portale d'accesso (torii) e corde di paglia per delimitarne lo spazio (shimenawa). C'è il rituale della crescita dei germogli, c'è il dono ricorrente dei beni della terra: i semi donati a Mei da Totoro ed il granturco.
Non a caso, è solo la piccola Mei che vive in questo mondo a metà tra mito e sogno, dimenticato dall'uomo civile; lo scontro tra queste due realtà produce un forte attrito tanto che la scomparsa di Mei mette in crisi l'intero villaggio, ma alla fine tutto si risolve bene, segno che secondo l'autore una spiritualità di questo tipo può convivere anche con la società moderna ed ognuno può avere un Totoro alla propria fermata dell'autobus.:mrgreen:

Una nota a parte merita secondo me anche il tema "ecologico". Avevo scritto in Nausicaa che lì la questione era presa di petto, mentre in altri lavori era vista secondo un'ottica più particolare e selettiva. Questo è uno di quei casi.
Il Giappone degli anni '50, dov'è ambientata la storia, stava vivendo come accade ancora oggi il forte problema delle satoyama, le aree rurali verdi e produttive tra le città e le montagne. Esse sono state la colonna portante del Giappone fino all'epoca contemporanea nonché una preziosa risorsa per la biodiversità, ma hanno rischiato grosso quando, con il progresso industriale del dopoguerra, hanno iniziato a spopolarsi ed a venire sfruttate troppo intensamente. Negli anni di Totoro il tema era caldo, perchè proprio tra anni '80 e '90 un movimento nato molto tempo prima è riuscito a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema ottenendo dal governo delle buone misure di conservazione. Miyazaki sicuramente voleva riferirsi a tutto questo facendo trasferire la famiglia di Mei proprio in una di queste satoyama, ritratta a metà tra le antiche tradizioni e la spinta innovatrice delle città, ed una sua sicura fonte di ispirazione qui diventa palese: il biologo e filosofo Fukuoka Masanobu, pionere dell'agricoltura naturale.
 

Dory

Reef Member
Sono senza parole per la bellezza mozzafiato di questo cartone animato, che trovo di una delicatezza immensa.
Bellissimi i disegni, i paesaggi, la musica e la caratterizzazione dei personaggi, in particolare delle due sorelle, disegnate nei minimi dettagli, nei movimenti e nelle espressioni del viso incredibilmente evocative.
Una storia che senza dire nulla dice tutto, non c'è nessuna trama e nessun intreccio particolare, sono i dettagli a parlare attraverso un forte simbolismo, come ha spiegato benissimo Sir.
Anche qui, come in tutti gli altri film di Miyazaki non manca il volo, e la scena sotto la pioggia mi ha fatto morire dal ridere.

"Anche se era un sogno, non è stato un sogno"
 

Bianca

The mysterious lady
Questo film è una bellissima fiaba,anche a me è piaciuto molto il gatto bus,con quegli occhioni che facevano da fari,che dire di Totoro cosi bello paccioccoso e morbido,meraviglioso quando sorrideva con quella bocca enorme,bellissimi i disegni specialmente delle campagne con quei prati immensi,i fiumi con l'acqua cosi limpida,belle le musiche e le sigle :wink:
 

~ Briseide

Victorian Lady
Un film un po' diverso dai precedenti, più tenero ed un tantino meno impegnato, che in certi punti sembra già evocare alcuni caratteri de "La città incantata". Sono rimasta anche io affascinata dalle espressioni mosse sul volto delle due sorelle, elaborate davvero alla perfezione. Bellissime le musiche, non ho fatto altro che canticchiare "Camminiam, camminiam! Io sto benone si, mi piace tanto camminar, di buon passo andar!", nei giorni successivi alla visione! :mrgreen:
 

ayla

+Dreamer+ Member
Concordo con Asiul, è proprio un piacere per gli occhi.
Il film è delicato, dolce, colorato, pervaso da una magica e sognante atmosfera, con degli sfondi veramente bellissimi, dove l'occhio annega felice. Con una storia più semplice, il film piace e incanta perchè dà voce ai cuori delle piccole protagoniste. Totoro, poi, è semplicemente Totoro, delizioso!!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Un anime delizioso, fatto di belle immagini e di una storia ricca di spunti e di valori legati alla terra e al rispetto per essa. Alcune situazioni ricordano Alice nel paese delle meraviglie come la caduta della bimba all'interno dell'albero e il gatto corriera che ricorda lo Stregatto. Molte volte strappa il sorriso sia perchè è divertente sia perchè è tenero. Migliore la prima parte che la seconda. Autobiografico nella vicenda della mamma ricoverata in ospedale che richiama la stessa mamma del regista, costretta a una degenza di nove anni per una tubercolosi spinale.
 
M

maredentro78

Guest
Totoro è il fondamento dal quale sono partiti altri,è il cartone di Miyazaki per eccellenza,simbolo della Ghibli.Io ho trovato benissimo caratterizzate le 2 sorelle,certo con una predilezione per la piccola e capricciosa Mei!La casa infestata dai fantasmi,che cade a pezzi,attraversata da un forte vento magico è un'immagine veramente bella e nostalgica di queste case in campagna.Anche a me ha ricordato molto Alice,nella ricerca di Totoro.Bellissimi anche i nerini della polvere o fuliggine che abitano le case abbandonate ,nel buio,lontani da sguardi indiscreti.Molto toccante anche il rapporto con la madre malata in ospedale.Veramente nostalgico,vale un lungometraggio disney se non di più.
 

wolverine

New member
Mi piace da impazzire questo film e posso dire che sia il mio film....uscì nelle sale il 1gennaio 1988 alle10,30....in pratica corrisponde alla mia data di nascita, l'unica differenza è che io sono nata due minuti dopo.
 

wolverine

New member
Un film di leggerezza e di allegria nonostante la malattia della madre che la costringe in ospedale, risolvendosi poi nel migliore dei modi.belle anche le canzoni e nei titoli di coda si vede come prosegue la storia con il ritorno della madre a casa.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Che delizia! I film di Miyazaki incantano e questo non ha una trama complessa, perciò consente di rilassarsi totalmente durante la visione e di concentrarsi sui disegni, sui colori, sui paesaggi naturali, sui personaggi così ben rappresentati (le espressioni delle due sorelline sono più reali di quelle di due brave attrici). Poetico, tenero, commovente e divertente; devo ammettere che, malgrado la mia veneranda età, ho vissuto l'ultima parte col batticuore immedesimandomi completamente in Satsuki, sia per quanto riguarda la preoccupazione per la mamma che l'ansia per la scomparsa di Mei, pur intuendo che l'avrebbe trovata sana e salva e che l'adorabile Totoro le avrebbe aiutate. Si tratta di quel tipo di film che fanno sognare anche gli adulti rimasti un po' bambini e desiderare di avere un Gattobus che ci salvi e che ci porti dove vogliamo. E' bello però che anche i piccoli possano sognare guardando questi intramontabili film, e pensare di poter avere un Totoro e un bus a forma di gatto invisibile agli occhi altrui. L'unica cosa che mi ha lasciato perplessa è stata la parte iniziale in cui le bambine arrivano in un posto sperduto, in una casa che cade a pezzi, e sono sempre felici anche se la loro mamma è in ospedale e sono sole tutto il giorno; non solo, ma aiutano a pulire, a fare il bucato, a cucinare...lo so che forse è assurdo porsi certe domande nel vedere un film come questo, però ho pensato: questo potrebbe spingere una bambina dell'età delle protagoniste (soprattutto di Satsuki, dato che Mei ha i suoi momenti di trasgressione) ad accontentarsi e a essere più gioiosa e collaborativa o, al contrario, a soffrire di ansia da prestazione, considerando che a nessuna, o a poche, bambine reali piacerebbe vivere in quel modo? Poi però il regista, con delicato realismo, prendendo spunto da un evento importante mostra fino in fondo il cuore delle piccole protagoniste, con i suoi turbamenti e le sue debolezze e, grazie al soccorso di Totoro & C., rende lieve la visione anche ai bimbi spettatori amalgamando perfettamente il mondo della fantasia e quello reale.
 
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