Spilla
Well-known member
Da IBS:
«La figura di Federico ha attirato l'attenzione dei suoi contemporanei e di coloro che vissero subito dopo il grande Svevo. Di fronte al cumulo delle fonti, il rischio è dunque quello dei borgesiani cartografi dell'impero cinese che ossessionati dall'assoluta precisione finirono per disegnare una mappa 1:1 del territorio. Resta ancora invece da fare in parte la ricostruzione delle relazioni e del confronto tra Federico e il suo mondo, quel cinquantennio a cavallo fra i due secoli, il XII e il XIII, in cui l'Europa apre gradualmente le sue città e le sue scuole a un 'sapere nuovo', a maestri che insegnano con nuovi modi e nuove ragioni nuove discipline", a una visione del mondo naturale ed etico che cambia lo stile della vita collettiva e individuale».
Sebbene di non facilissima lettura, questo libro ha il pregio di abbattere una serie di stereotipi sull'Imperatore svevo, primo tra tutti quello che lo vede "totalmente altro" rispetto alla cultura e alla morale dell'epoca. Federico, certo grande personaggio, rimane di fatto un medioevale, capace certo di far prevalere la ragion di stato e la propria dirompente personalità sull'obbedienza alla Chiesa, ma anche legato profondamente al concetto di sacralità del potere (ritenuto di natura divina) e umiliato dalla scomunica papale.
Interessanti gli approfondimenti sulla guerra, i rapporti di fedeltà, le crociate.
Voto 3/5
«La figura di Federico ha attirato l'attenzione dei suoi contemporanei e di coloro che vissero subito dopo il grande Svevo. Di fronte al cumulo delle fonti, il rischio è dunque quello dei borgesiani cartografi dell'impero cinese che ossessionati dall'assoluta precisione finirono per disegnare una mappa 1:1 del territorio. Resta ancora invece da fare in parte la ricostruzione delle relazioni e del confronto tra Federico e il suo mondo, quel cinquantennio a cavallo fra i due secoli, il XII e il XIII, in cui l'Europa apre gradualmente le sue città e le sue scuole a un 'sapere nuovo', a maestri che insegnano con nuovi modi e nuove ragioni nuove discipline", a una visione del mondo naturale ed etico che cambia lo stile della vita collettiva e individuale».
Sebbene di non facilissima lettura, questo libro ha il pregio di abbattere una serie di stereotipi sull'Imperatore svevo, primo tra tutti quello che lo vede "totalmente altro" rispetto alla cultura e alla morale dell'epoca. Federico, certo grande personaggio, rimane di fatto un medioevale, capace certo di far prevalere la ragion di stato e la propria dirompente personalità sull'obbedienza alla Chiesa, ma anche legato profondamente al concetto di sacralità del potere (ritenuto di natura divina) e umiliato dalla scomunica papale.
Interessanti gli approfondimenti sulla guerra, i rapporti di fedeltà, le crociate.
Voto 3/5