gioco: racconto

pensavo che potremmo scrivere un racconto scrivendo una riga ciascuno, anzi una frase, da un punto a un punto. ogni frase deve ricollegarsi alla precedente ovviamente.

per rendere più chiaro il tutto sarebbe l'ideale riportare ogni volta anche le precedenti..

che ne dite???si può fare?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
diamo un tema al racconto? Un titolo, in modo che ci sia una regola e non siano tutte frasi scollegate tra loro?
 

TheLand

New member
invece di dare un tema andiamo a "naso", facciamo che non so dove volare mette il primo post e gli altri continuano, però senza dargli un tema.
 

zaratia

Sideshow
ok! allora d'ora in poi basta commenti, non_so_dove_ volare comincia e noi a ruota col racconto!!!

bellissimo!!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
era già la quinta alba che vedeva quella mattina, il sesto sole si sarebbe alzato tra poco.
 
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zaratia

Sideshow
Fissava con lo sguardo gli altri cinque soli già alti nel cielo, quando ad un tratto gli venne un dubbio: si era ricordato o no di mettere nello zaino antigravitazionale la capsula da dieci chilotoni di crema solare fattore di protezione 6GHz? Erano bastate le raccomandazioni della sua matrigna-drone?

(ndr: cmq c'è qualcosa che non quadra! come fa il tipo a vedere l'alba e a esserci ben 5 soli se piove a dirotto????)
 
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evelin

Charmed Member
Fissava con lo sguardo gli altri cinque soli già alti nel cielo, quando ad un tratto gli venne un dubbio: si era ricordato o no di mettere nello zaino antigravitazionale la capsula da dieci chilotoni di crema solare fattore di protezione 6GHz? Erano bastate le raccomandazioni della sua matrigna-drone?
Guarda nello zaino e la cremina non c'e'...
Ripensando alla matrigna-drone gli venne un brivido lungo la schiena, doveva smettere di pensare a lei!!
Non era una cosa giusta...
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
...infatti pioveva a dirotto!
Come aveva fatto a cascarci ancora, a non aver messo la temposveglia nel tempo giusto, doveva esserci il sole e lui l'aveva puntata sulla icona con il simbolo della pioggia...
 

zaratia

Sideshow
Era il 2033 e, quel giorno, pioveva a dirotto. Era già la quinta alba che vedeva quella mattina, il sesto sole si sarebbe alzato tra poco e fissava con lo sguardo gli altri cinque soli già alti nel cielo, quando ad un tratto gli venne un dubbio: si era ricordato o no di mettere nello zaino antigravitazionale la capsula da dieci chilotoni di crema solare fattore di protezione 6GHz? Erano bastate le raccomandazioni della sua matrigna-drone? Guardò nello zaino e... la cremina non c'era! Ripensando alla matrigna-drone gli venne un brivido lungo la schiena: doveva smettere di pensare a lei!! Non era una cosa giusta, infatti pioveva a dirotto!
Come aveva fatto a cascarci ancora, a non aver messo la temposveglia nel tempo giusto: doveva esserci il sole e lui l'aveva puntata sulla icona con il simbolo della pioggia, ne era certo!
Ma non aveva tempo per pensare ai particolari. Il party intergalattico dei Giovani Sluscioni Affranti lo attendeva in riva alla spiaggia, lì vicino al molo sidereo n°5. Lanciò un'occhiata al mare di mercurio: era in tempesta. Doveva correre e aveva una sola soluzione: montare la terza gamba bionica che aveva rubato al cybernonno e correre più forte che poteva.
 
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Era il 2033 e, quel giorno, pioveva a dirotto. Era già la quinta alba che vedeva quella mattina, il sesto sole si sarebbe alzato tra poco e fissava con lo sguardo gli altri cinque soli già alti nel cielo, quando ad un tratto gli venne un dubbio: si era ricordato o no di mettere nello zaino antigravitazionale la capsula da dieci chilotoni di crema solare fattore di protezione 6GHz? Erano bastate le raccomandazioni della sua matrigna-drone? Guardò nello zaino e... la cremina non c'era! Ripensando alla matrigna-drone gli venne un brivido lungo la schiena: doveva smettere di pensare a lei!! Non era una cosa giusta, infatti pioveva a dirotto!
Come aveva fatto a cascarci ancora, a non aver messo la temposveglia nel tempo giusto: doveva esserci il sole e lui l'aveva puntata sulla icona con il simbolo della pioggia, ne era certo!
Ma non aveva tempo per pensare ai particolari. Il party intergalattico dei Giovani Sluscioni Affranti lo attendeva in riva alla spiaggia, lì vicino al molo sidereo n°5. Lanciò un'occhiata al mare di mercurio: era in tempesta. Doveva correre e aveva una sola soluzione: montare la terza gamba bionica che aveva rubato al cybernonno e correre più forte che poteva.


Per non perdere tempo prezioso non cambiò l'icona sulla temposveglia e, correndo, lasciò che spessi e freddi goccioloni gli imperlassero capelli e ciglia.
 
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zaratia

Sideshow
Era il 2033 e, quel giorno, pioveva a dirotto. Era già la quinta alba che vedeva quella mattina, il sesto sole si sarebbe alzato tra poco e fissava con lo sguardo gli altri cinque soli già alti nel cielo, quando ad un tratto gli venne un dubbio: si era ricordato o no di mettere nello zaino antigravitazionale la capsula da dieci chilotoni di crema solare fattore di protezione 6GHz? Erano bastate le raccomandazioni della sua matrigna-drone? Guardò nello zaino e... la cremina non c'era! Ripensando alla matrigna-drone gli venne un brivido lungo la schiena: doveva smettere di pensare a lei!! Non era una cosa giusta, infatti pioveva a dirotto! Come aveva fatto a cascarci ancora, a non aver messo la temposveglia nel tempo giusto: doveva esserci il sole e lui l'aveva puntata sulla icona con il simbolo della pioggia, ne era certo!
Ma non aveva tempo per pensare ai particolari. Il party intergalattico dei Giovani Sluscioni Affranti lo attendeva in riva alla spiaggia, lì vicino al molo sidereo n°5. Lanciò un'occhiata al mare di mercurio: era in tempesta. Doveva correre e aveva una sola soluzione: montare la terza gamba bionica che aveva rubato al cybernonno e correre più forte che poteva. Per non perdere tempo prezioso non cambiò l'icona sulla temposveglia e, correndo, lasciò che spessi e freddi goccioloni gli imperlassero capelli e ciglia.
Procedeva sulla sabbia a ritmo serrato: la gamba bionica del nonno era davvero un gioiello. Prodotta della Alkaliclast Industries montava un motore prismocentrico a bobine doppie incrociate con lubrocentrificazione ad uranio 239/bis. Il nonno l'aveva pagata un occhio della testa. La cosa non sembrava turbarlo troppo, dato che gli rimanevano i due bulbi a fibra ottica della Leica che gli avevano impiantato nell'esercito durante la terza guerra mondiale, quando veniva utilizzato come periscopio umano del sottomarino atomoneutrinico Mottarello III. Con quei due bulbi poteva tranquillamente privarsi di un occhio in cambio di una gamba meccanica come quella senza che la sua vista ne risentisse.
 
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raskolnikoff

New member
bzzz..bzzz...
un ronzio fastidioso interruppe il filo dei sui pensieri, era l'attivatore sensoriale pluri impusi woobiz.
Era lei...possibile che non sapesse ri.controllare un banale calcolo quantistico e mandasse segnali bio-sensoriali così distorti
 
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zaratia

Sideshow
Era il 2033 e, quel giorno, pioveva a dirotto. Era già la quinta alba che vedeva quella mattina, il sesto sole si sarebbe alzato tra poco e fissava con lo sguardo gli altri cinque soli già alti nel cielo, quando ad un tratto gli venne un dubbio: si era ricordato o no di mettere nello zaino antigravitazionale la capsula da dieci chilotoni di crema solare fattore di protezione 6GHz? Erano bastate le raccomandazioni della sua matrigna-drone? Guardò nello zaino e... la cremina non c'era! Ripensando alla matrigna-drone gli venne un brivido lungo la schiena: doveva smettere di pensare a lei!! Non era una cosa giusta, infatti pioveva a dirotto! Come aveva fatto a cascarci ancora, a non aver messo la temposveglia nel tempo giusto: doveva esserci il sole e lui l'aveva puntata sulla icona con il simbolo della pioggia, ne era certo!
Ma non aveva tempo per pensare ai particolari. Il party intergalattico dei Giovani Sluscioni Affranti lo attendeva in riva alla spiaggia, lì vicino al molo sidereo n°5. Lanciò un'occhiata al mare di mercurio: era in tempesta. Doveva correre e aveva una sola soluzione: montare la terza gamba bionica che aveva rubato al cybernonno e correre più forte che poteva. Per non perdere tempo prezioso non cambiò l'icona sulla temposveglia e, correndo, lasciò che spessi e freddi goccioloni gli imperlassero capelli e ciglia. Procedeva sulla sabbia a ritmo serrato: la gamba bionica del nonno era davvero un gioiello. Prodotta della Alkaliclast Industries montava un motore prismocentrico a bobine doppie incrociate con lubrocentrificazione ad uranio 239/bis. Il nonno l'aveva pagata un occhio della testa. La cosa non sembrava turbarlo troppo, dato che gli rimanevano i due bulbi a fibra ottica della Leica che gli avevano impiantato nell'esercito durante la terza guerra mondiale, quando veniva utilizzato come periscopio umano del sottomarino atomoneutrinico Mottarello III. Con quei due bulbi poteva tranquillamente privarsi di un occhio in cambio di una gamba meccanica come quella senza che la sua vista ne risentisse. Bzzz... Bzzz... un ronzio fastidioso interruppe il filo dei sui pensieri, era l'attivatore sensoriale pluri impusi woobiz. Era lei... possibile che non sapesse ricontrollare un banale calcolo quantistico e mandasse segnali bio-sensoriali così distorti?
........................
 
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elydark

New member
Dai vi prego continuate in qualche modo... è bellissimo io adoro i racconti cyber!! Purtroppo io non ho in mente niente, non saprei come continuare.. la mia fantasia è pari a 0 :(
 

zaratia

Sideshow
Era il 2033 e, quel giorno, pioveva a dirotto. Era già la quinta alba che vedeva quella mattina, il sesto sole si sarebbe alzato tra poco e fissava con lo sguardo gli altri cinque soli già alti nel cielo, quando ad un tratto gli venne un dubbio: si era ricordato o no di mettere nello zaino antigravitazionale la capsula da dieci chilotoni di crema solare fattore di protezione 6GHz? Erano bastate le raccomandazioni della sua matrigna-drone? Guardò nello zaino e... la cremina non c'era! Ripensando alla matrigna-drone gli venne un brivido lungo la schiena: doveva smettere di pensare a lei!! Non era una cosa giusta, infatti pioveva a dirotto! Come aveva fatto a cascarci ancora, a non aver messo la temposveglia nel tempo giusto: doveva esserci il sole e lui l'aveva puntata sulla icona con il simbolo della pioggia, ne era certo!
Ma non aveva tempo per pensare ai particolari. Il party intergalattico dei Giovani Sluscioni Affranti lo attendeva in riva alla spiaggia, lì vicino al molo sidereo n°5. Lanciò un'occhiata al mare di mercurio: era in tempesta. Doveva correre e aveva una sola soluzione: montare la terza gamba bionica che aveva rubato al cybernonno e correre più forte che poteva. Per non perdere tempo prezioso non cambiò l'icona sulla temposveglia e, correndo, lasciò che spessi e freddi goccioloni gli imperlassero capelli e ciglia. Procedeva sulla sabbia a ritmo serrato: la gamba bionica del nonno era davvero un gioiello. Prodotta della Alkaliclast Industries montava un motore prismocentrico a bobine doppie incrociate con lubrocentrificazione ad uranio 239/bis. Il nonno l'aveva pagata un occhio della testa. La cosa non sembrava turbarlo troppo, dato che gli rimanevano i due bulbi a fibra ottica della Leica che gli avevano impiantato nell'esercito durante la terza guerra mondiale, quando veniva utilizzato come periscopio umano del sottomarino atomoneutrinico Mottarello III. Con quei due bulbi poteva tranquillamente privarsi di un occhio in cambio di una gamba meccanica come quella senza che la sua vista ne risentisse. Bzzz... Bzzz... un ronzio fastidioso interruppe il filo dei sui pensieri, era l'attivatore sensoriale pluri impusi woobiz. Era lei... possibile che non sapesse ricontrollare un banale calcolo quantistico e mandasse segnali bio-sensoriali così distorti?

Sì, poteva essere lei: Hummaminhutt, la sua nuova ragazza. Si era dimenticato che quel giorno aveva promesso di portarla al MCMXIII raduno delle Vichinghe di Theta Centauri. Bzzz... Bzzz... Oppure poteva essere il nonno, che risvegliatosi dal suo sonno chimico si era messo alla ricerca del solito nipote scellerato e fedifrago: se lo immaginava già in sella al suo Cagiva Cobruro Dieciallaquinta lanciato a 500 nodi spaziotemporali sulla Astrostrada A4 Terra-Marte.
 
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