Le donne che hanno fatto la storia

elisa

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Jessie White Mario

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Da Wikipedia


Jessie White Mario è stata un importante personaggio del Risorgimento italiano. Fu soprannominata "Miss Uragano" o la Giovanna d'Arco della causa italiana (quest'ultimo appellativo le fu dato da Giuseppe Mazzini). Fu infermiera in quattro campagne con Garibaldi; fece ricerche sulle condizioni di vita nei quartieri più poveri di Napoli e dei minatori delle solfatare siciliani. Scrisse copiosamente sia come giornalista che come biografa.
 
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Bellisssimo Elisa!!ho visto -anche recentemente- la sua casa a Lendinara,e le abitazioni che lei costrui' pèer gli operai.C'è una grande epigrafe commemorativa su una di esse.Fu la compagna di alberto mario,uno dei generali di campo di garibaldi,che era di Lendinara, che si ritiro'con lei a viver li,che ha una piazza dedicata(proprio vicino al quartiere di cui ti dicevo)con un monumento operaio(molto brutto)nel centro,non distante dalla Pescheria e dal fiume,eccetera.
anche il picccolo museo locale conserva degli intressaanti cimeli (tra cui vari vestiti) della nostra e di alberto mario.
T.
 
Vi presento la grande ANNA KULISCIOFF,la compagna di Andrea COsta.

(dal sito storico del comune di IMola)

Tavolo

Precocissima rivoluzionaria, anarchica, socialista internazionalista, infine soprattutto femminista, Anna Kuliscioff è una figura straordinaria che campeggia nella storia delle idee del primo novecento. Si legò sentimentalmente a due importanti uomini politici italiani, Andrea Costa, prima anarchico poi fondatore del Partito Socialista, da cui ebbe una figlia, e Filippo Turati, giornalista e leader del socialismo italiano. Ma la vita e le opere della Kuliscioff furono intimamente politiche in ogni aspetto. Come medico, specializzata in ginecologia, scoprì l'origine batterica delle febbri puerperali, contribuendo a salvare la vita di milioni di madri che morivano dopo il parto per incuria ed ignoranza. A Milano la "dottora dei poveri" per tutto il giorno riceveva visite o si recava di persona nei quartieri più poveri della città venendo a contatto con le peggiori condizioni di miseria. Come attivista politica sostenne sempre i diritti dei lavoratori, soprattutto dei bambini e delle donne. Secondo la Kuliscioff solo attraverso il lavoro e l’indipendenza economica, la donna avrebbe conseguito la propria libertà e dignità pari all’uomo, per potersi affermare nella vita politica e sociale. Questi rappresentavano i principi basilari che la Kuliscioff espose nella sua teoria "Il monopolio dell’uomo" che ottenne grande risalto nei corsivi di Critica Sociale, la rivista fondata da Filippo Turati. La Kuliscioff pagò un prezzo molto alto per le sue idee politiche e sociali: conobbe il carcere duro e si ammalò di tubercolosi, per non parlare dell'esilio dall'amata Russia, che fu costretta ad abbandonare molto presto. Probabilmente le sue idee sulla parità dei sessi, mutuate dal pensiero dei nichilisti russi, minarono il suo rapporto con l'amato Andrea Costa, che invece era tradizionalista. Con le donne e per le donne la Kuliscioff continuò a lottare per tutta la vita, e alla figlia Andreina, avuta da Costa, trasmise valori di altruismo, libertà e amore, tanto che l'erede di due rivoluzionari e atei, crescendo diventò profondamente cattolica e sposò un giovane della borghesia milanese.
 
LINA MERLIN

Di questa coraggiosa figura di donna vi metto sotto un profilo recuperato dal sito dell'ANPI(l'associazione partigiani d'italia,per chi lo ignorasse),e vi segnalo l'esistenza di vari volumi,tra cui uno autobiografico, tra i quali spicca a mio avviso quello dello storico veneto e suo conterraneo TIZIANO MERLIN,dal titolo:
LINA MERLIN.VITA PRIVATA E IMPEGNO POLITICO,
edito nel 2004 per l'editore Cierre dal Gabinetto di Lettura di Este(PD)

T.

ed ecco in questo LINK una immagine della Merlin:

http://padovacultura.padovanet.it/manifestazioni/archivio/Lina Merlin.JPG


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Lina Merlin

Nata a Pozzonovo (Padova) il 15 ottobre 1887, deceduta a Padova il 16 agosto 1979, insegnante, parlamentare socialista.

All'anagrafe di Pozzonovo era stata denunciata come Angelina. Visse l'infanzia e la giovinezza a Chioggia, dove il padre, Fruttuoso, era segretario comunale. Diplomatasi maestra elementare, proseguì gli studi in Francia e conseguì così l'abilitazione all'insegnamento del francese nelle scuole medie. Si oppose al primo conflitto mondiale (nel quale persero la vita due suoi fratelli), e nel 1919 s'iscrisse al PSI collaborando ai fogli socialisti L'eco dei lavoratori e La difesa delle lavoratrici . Di quest'ultimo assunse, in seguito, anche la direzione. Durante il regime, per essersi rifiutata di prestare il giuramento fascista, fu dimessa dall'insegnamento. Arrestata a più riprese, nel 1926, per la sua attività antifascista, fu condannata a cinque anni di confino. Li scontò in Sardegna (a Nuoro, a Dorgali e a Orune, dove fu anche privata della "indennità" prevista per i confinati). Scontata la punizione, si trasferì a Milano, dove pensava d'essere meno controllata. Nel capoluogo lombardo, Lina sposa un medico (Dante Galloni, già deputato socialista di Rovigo), che incontra in una riunione clandestina. Nel 1936 resta vedova, e continua l'attività antifascista. Dopo l'8 settembre 1943, la Merlin prende parte alla guerra di liberazione nelle file della Resistenza. Comincia donando ai partigiani la strumentazione tecnica e i manuali lasciati dal marito; prosegue raccogliendo fondi e vestiario per i patrioti e, quindi organizzando con Ada Gobetti, Laura Conti e altre antifasciste i "Gruppi di difesa della Donna", nei quali rappresenta il PSI. Dopo la Liberazione, Lina Merlin, entrata nella Direzione del Partito socialista, è tra le fondatrici dell'UDI (Unione Donne Italiane). Eletta alla Costituente, sembra si debba a lei se l'articolo 3, oltre che recitare "Tutti i cittadini... sono uguali davanti alla Legge", precisa anche "senza distinzioni di sesso". Eletta al Senato nel 1948 (suo è il primo intervento di una donna in quell'Assemblea), è rieletta nel 1953. Nel 1958 passa alla Camera. Tra le sue iniziative parlamentari si ricorda quella per l'abolizione delle "case chiuse", che entrò in vigore il 20 settembre 1958, molti anni dopo la presentazione della proposta di legge. Nel 1951, anno dell'inondazione del Po, Lina Merlin (che nel maggio era stata anche eletta consigliere comunale di Chioggia), accorre in Polesine. Nel 1961, esce dal Partito socialista e nel 1963 rifiuta di ricandidarsi, si allontana dalla politica attiva e (lei che nel 1955 aveva pubblicato, con Carla Barberis, Lettere dalle case chiuse), si dedica alla scrittura delle sue memorie. Il libro, intitolato La mia vita, verrà pubblicato soltanto dieci anni dopo la sua morte, a cura di Elena Marinucci . A Lina Merlin a Pozzonovo hanno intitolato una strada. Nella padovana Piazza dei Signori, è stata posta una lapide che dice: La città di Padova / a ricordo di / LINA MERLIN / (1887-1979) / parlamentare che promosse / per tutta la vita / la dignità / e l'avanzamento sociale / delle donne e dei più deboli / 15 dicembre 2004. Nel 2006, a cura di Anna Maria Zanetti, è uscito il libro La senatrice. Lina Merlin, un "pensiero operante" e, sempre nello stesso anno, è stato pubblicato La legge del desiderio.
 

Nerst

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L'eroina mancata della scoperta del Dna

Rosalind Elsie Franklin è stata una chimica e fisica britannica, nacque a Kensington il 25 luglio 1920.
Fondamentale fu il contributo che diede per l' identificazione della struttura a doppia elica del DNA e dunque all’identificazione della forma della molecola che sta alla base della vita. Il premio Nobel per questa scoperta, però, fu assegnato nel 1962 ai suoi colleghi Francis Crick e James Watson che, sottrassero furtivamente dal laboratorio della scienziata le sue fotografie della diffrazione ai raggi X del DNA, in particolare la foto n° 51.

L’ ammirazione per la scienziata fu almeno espressa nel suo necrologio, che recitava:
“Come scienziata la signorina Franklin si è distinta per l’estrema chiarezza e per l’eccellenza con cui ha svolto il suo lavoro in ogni campo al quale si è dedicata. Le sue fotografie sono fra le più belle immagini ai raggi X mai ottenute di una sostanza."


http://i56.tinypic.com/dviwd0.jpg
 

elisa

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Maria Montessori

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Pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice (1870-1952)

La prima donna medico in Italia, ha creato un metodo pedagogico conosciuto ed applicato in tutto il mondo.
 

SALLY

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Maria Curie







La vita di Maria Sklodowska-Curie fu dedicata all'isolamento ed alla concentrazione del radio e del polonio, presenti in piccolissime quantità nella pechblenda proveniente da Jáchymov. Si tratta di un minerale radioattivo, ed è una delle principali fonti naturali di uranio.

I coniugi Curie-Skłodowska notarono che alcuni campioni erano più radioattivi di quanto lo sarebbero stati se costituiti di uranio puro; ciò implicava che nella pechblenda fossero presenti altri elementi. Decisero così di esaminare tonnellate di pechblenda riuscendo così, nel luglio del 1898, ad isolare una piccola quantità di un nuovo elemento dalle caratteristiche simili al tellurio che fu chiamato polonio. Il resoconto di tale lavoro, unitamente a quello immediatamente successivo che portò alla scoperta dell'ancor più radioattivo radio, divenne la tesi di dottorato di Maria Skłodowska.

Con una mossa insolita, la Sklodowska-Curie intenzionalmente non depositò il brevetto internazionale per il processo di isolamento del radio, preferendo lasciarlo libero affinché la comunità scientifica potesse effettuare ricerche in questo campo senza ostacoli, in maniera tale da favorire il progresso in questo settore scientifico.

Maria Sklodowska-Curie fu la prima persona a vincere o condividere due premi Nobel. Oltre a lei soltanto un'altra persona sino ad ora, ha ricevuto due premi Nobel in due campi differenti: Linus Pauling. Altri ne hanno ricevuti due nello stesso settore: John Bardeen (entrambi in fisica) e Frederick Sanger (entrambi in chimica).

Durante la prima guerra mondiale, Maria Sklodowska-Curie sostenne l'uso delle unità mobili di radiografia come mezzo di diagnosi per i soldati feriti. Nel 1921 effettuò un viaggio negli Stati Uniti per raccogliere i fondi monetari necessari a continuare le ricerche sul radio; ovunque fu accolta in modo trionfale.
 

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Cristina Trivulzio Belgiojoso

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è stata una patriota italiana che partecipò attivamente al Risorgimento italiano. Fu editrice di giornali rivoluzionari, scrittrice e giornalista.
 

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Lalla Fadhma n'Soumer

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fu una donna che incarnò il movimento di resistenza alla Francia nei primi anni della conquista coloniale dell'Algeria. Per il grande impatto emotivo legato alla sua figura e alle sue gesta, c'è chi l'ha chiamata la Giovanna d'Arco del Djurdjura.
 

elisa

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In tema di Unità d' Italia inserirei anche la signora Anita Garibaldi.

e allora inseriamola :D

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Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, meglio conosciuta come Anita Garibaldi , fu moglie di Giuseppe Garibaldi; è conosciuta universalmente come l' Eroina dei Due Mondi.
 

elisa

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Tina Anselmi, nata nel 1927, partigiana, sindacalista e politica italiana, prima donna ministro in Italia nel 1976.


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isola74

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In libreria da ieri:
Donne del Risorgimento
ed. Il Mulino


Donne del Risorgimento è un libroscritto a più mani, mani femminili di scrittrici e giornaliste che fanno parte di Controparola, un gruppo nato nel 1992 per iniziativa di Dacia Maraini: Elena Doni, Claudia Galimberti, Maria Grosso, Lia Levi, Maria Serena Palieri, Loredana Rotondo, Francesca Sancin, Mirella Serri, Federica Tagliaventi, Simona Tagliaventi, Chiara Valentini e la stessa Dacia Maraini.
 
Rosa Luxemburg (1871-1919)


http://donnola.u-lost.net/files/2010/01/rosa_luxemburg3.jpg



http://www.bfs-zh.ch/Bilder/Marxismus/Rosa Luxemburg.jpg





Rivoluzionaria comunista polacca di origine ebraica, nata il 5 marzo 1871 a Zamoshc, la più giovane di cinque fratelli. Aderì ancora liceale a Proletariat, formazione clandestina di orientamento rivoluzionario socialista; costretta ad abbandonare la Polonia russa per sfuggire ad un arresto, studiò economia politica e legge (1889-1896) a Zurigo, sostenendo posizioni decisamente internazionaliste fra i gruppi socialisti polacchi in esilio. Nel 1898 ottenne la cittadinanza tedesca, grazie al matrimonio di comodo con l’operaio Gustav Lübeck.

Trasferitasi a Berlino aderì al Partito socialdemocratico, prendendo posizione, assieme a Karl Kautsky, contro il revisionismo teorico di E. Bernstein e rappresentando, con Karl Liebknecht, l’ala sinistra del partito. A Bernstein – contro Bernstein – è dedicato lo scritto Riforma sociale o rivoluzione? del 1899: mentre la Luxemburg appoggiava l’attività riformista (come mezzo della lotta di classe) lo scopo delle riforme era per lei quello di condurre verso una completa rivoluzione. Dal suo punto di vista l’incessante attività riformista non avrebbe fatto che appoggiare la borghesia dominante.

Dopo aver ricevuto il suo dottorato nel 1898, la Luxemburg ebbe modo di incontrare e conoscere molti socialdemocratici russi (prima che il R.S.D.L.P. si spaccasse); e tra questi anche i leader del partito: Georgy Plechanov e Pavel Axelrod. Non molto tempo più tardi ella espresse forti differenze teoriche con il partito russo, innanzitutto sulla questione dell’autodeterminazione polacca. La Luxemburg era convinta infatti che l’autodeterminazione potesse solo indebolire il movimento socialista internazionale, aiutando la borghesia a rafforzare il suo ruolo di classe dominante sulle nuove nazioni indipendenti. Su quest’argomento ella si distaccò tanto dal partito russo che da quello polacco, i quali erano d’accordo nel considerare legittimi i sentimenti di autodeterminazione delle minoranze nazionali all’interno dell’impero russo. In opposizione a questi partiti la Luxemburg partecipò alla costruzione del Partito socialdemocratico polacco.

In questo periodo la Luxemburg incontrò Leo Jogiches, colui che sarà suo compagno per tutto il resto della sua vita e col quale condividerà un’intensa relazione tanto personale quanto politica.

Nel 1902-04 lavorò alla Gazeta Ludowa (Giornale del popolo). Nel 1904 subì la prima detenzione, di tre mesi, per lesa maestà; tornò in carcere per qualche mese l'anno successivo, quando si recò a Varsavia in occasione della prima rivoluzione russa. Non appena, nel 1905, scoppiò in Russia una rivoluzione che presto si espanse alla Polonia russa e a tutti gli angoli dell’impero zarista, la Luxemburg espresse il suo più pieno appoggio al partito bolscevico contro menscevichi e socialrivoluzionari e rivolse le sue attenzioni ed i suoi sforzi nell’appoggio al partito socialdemocratico di Polonia e Lituania (SDKPiL); pur non riuscendo a lasciare la Germania fino al dicembre 1905 svolse ugualmente il suo ruolo di principale analista politico del SDKPiL, scrivendo per esso un vasto numero di opuscoli; fu inoltre molto occupata dal problema di fornire un’educazione marxista di base alle migliaia di nuovi attivisti del partito, che nel giro di meno di un anno passarono da poche centinaia ad oltre 30.000. Non appena giunta a Varsavia, nel 1906, venne però arrestata.

Sempre nel 1906 scrisse Sciopero di massa, partito politico e sindacato, in cui esaltava l’importanza dello sciopero generale, in alternativa alla visione leninista di un partito di rivoluzionari di professione rigidamente strutturato, ed attaccava con violenza il conservatorismo della burocrazia istituzionalizzata dei sindacati. A causa di questa sua visione dello sciopero di massa come il più importante strumento rivoluzionario nelle mani del proletariato, scaturì un duro conflitto nella socialdemocrazia tedesca, soprattutto con August Bebel e Karl Kautsky. Per la sua appassionata ed implacabile azione agitatoria, la Luxemburg si guadagnò il soprannome di "Rosa la sanguinaria".

Dal 1907 al 1914 insegnò economia politica alla scuola di partito di Berlino, pubblicando una delle sue opere fondamentali, L’accumulazione del capitale (1913), lavoro volto a spiegare l’inesorabile movimento del capitalismo verso la sua fase imperialistica.

Trovandosi sempre più a sinistra in seno ad una socialdemocrazia tedesca, che andava sempre più accentuando il suo carattere opportunistico, finì per polemizzare, sul tema della riforma elettorale allora in discussione, col vecchio amico di un tempo, quel Karl Kautsky che era ancora erroneamente considerato all’interno dell’Internazionale il rappresentante della più pura ortodossia marxista, quel Karl Kautsky con cui neanche Lenin aveva ancora rotto i ponti (cosa che avvenne nel 1914, dopo che Kautsky ebbe dato il suo appoggio all’imperialismo tedesco).

Sui rapporti tra la Luxemburg e Kautsky, Trotsky (ne "La mia vita") enfatizza come questi fossero ormai incrinati da tempo: "poco dopo la rivoluzione del 1905, apparirono i primi segni di crescente freddezza tra i due. Kautsky simpatizzava calorosamente con la rivoluzione russa, ed era capace di interpretarla piuttosto bene da lontano. Ma egli era per natura ostile all'ipotesi di un trasferimento dei metodi rivoluzionari in suolo tedesco. Quando andai a casa sua prima della dimostrazione del parco di Treptow, trovai Rosa impegnata in una lite accesa con lui. Per quanto loro continuassero a darsi del 'tu' e parlassero come intimi amici, nelle repliche di Rosa si poteva sentire una soppressa indignazione, e nelle risposte di Kautsky si avvertiva un profondo imbarazzo interiore, mascherato da battute piuttosto incerte. Andammo alla manifestazione insieme con Rosa, Kautsky e sua moglie, Hilferding, il vecchio Gustav Eckstein, ed io. Durante il tragitto non mancarono scontri taglienti tra i due. Kautsky voleva rimanere uno spettatore, mentre Rosa era ansiosa di unirsi alla manifestazione. L'antagonismo tra i due è scoppiato definitivamente nel 1910, sulla questione della battaglia per il suffragio in Prussia. Kautsky sviluppò a quel tempo la strategia del 'logorare il nemico' (Ermattungsstrategie) come opposta a quella di 'abbattere il nemico' (Niederwerfungsstrategie). Si trattava di un caso di due irriconciliabili tendenze".

Allo scoppio della prima guerra mondiale la Luxemburg si oppose ardentemente alle posizione social-scioviniste assunte dalla socialdemocrazia tedesca, che appoggiò apertamente l’aggressione tedesca e le sue annessioni. Insieme a Karl Liebknecht (l’unico parlamentare socialdemocratico che aveva spezzato la fedeltà al partito rifiutando di votare a favore della concessione dei crediti di guerra), abbandonò il partito socialdemocratico ed partecipò alla formazione del Gruppo Internazionale (che presto muterà nome in Lega Spartaco) allo scopo di contrastare il socialismo nazional-sciovinista e di incitare i soldati tedeschi a rivoltare i loro fucili contro il loro governo per abbatterlo.

A causa di questa loro agitazione rivoluzionaria, la Luxemburg e Liebknecht vennero arrestati e imprigionati. In carcere la Luxemburg scrisse quella disamina del movimento socialista, nota come Junius Pamphlet (1916), che suscitò le critiche di Lenin, discorde sul ruolo del partito guida. Il Junius Pamphlet divenne il fondamento teorico della Lega di Spartaco.

Sempre dal carcere la Luxemburg scrisse il suo famoso libro "La Rivoluzione Russa", nel quale critica il potere dittatoriale del partito bolscevico. In questo testo la Luxemburg spiega il suo punto di vista a proposito della teoria della dittatura proletaria: "Sì alla dittatura! Ma questa dittatura consiste in un modo di applicare la democrazia, non nella sua eliminazione, in un energico e risoluto attacco ai ben-consolidati diritti e relazioni sociali della società borghese, senza i quali la trasformazione socialista non può essere realizzata. Ma questa dittatura dev’essere opera della classe, e non di una piccola minoranza che agisce in nome della classe – cioè, essa deve procedere passo dopo passo per mezzo dell’attiva partecipazione delle masse; essa dev’essere sotto la loro diretta influenza, completamente soggetta al controllo dell’attività pubblica; essa deve scaturire dalla crescente consapevolezza politica della massa del popolo".

In ogni caso, pur attaccando l’eccessivo dominio del partito bolscevico sul governo sovietico, la Luxemburg riconobbe il fatto che, sotto le pressioni della violenta guerra civile in corso in Russia, tale atteggiamento dei bolscevichi risultava necessario: "Si chiederebbe qualcosa di sovrumano a Lenin ed ai suoi compagni se ci si aspettasse da essi che facciano apparire d’incanto, in tali condizioni, la più raffinata democrazia, la più esemplare dittatura del proletariato e la più fiorente economia socialista. Con la loro determinata posizione rivoluzionaria, la loro esemplare forza nell’azione e la loro indistruttibile lealtà al socialismo internazionale, essi hanno contribuito nel miglior modo possibile data la diabolicamente ardua situazione nella quale imperversa la Russia. Il pericolo inizia solo quando essi fanno di necessità virtù e vogliono cristallizzare in un completo sistema teorico tutte quelle tattiche che essi sono costretti a sostenere a causa di queste fatali circostanze, raccomandando così il medesimo atteggiamento al proletariato internazionale come modello di tattica socialista".

La Luxemburg successivamente si oppose allo sforzo compiuto dal governo sovietico per raggiungere la pace a tutti i costi, sforzo ‘terminato’ con la firma del Trattato di Brest-Litovsk con la Germania.

Nel novembre 1918 il governo tedesco ridiede, con riluttanza, libertà alla Luxemburg; al che ella poté riprendere immediatamente la sua attività rivoluzionaria, formando con Karl Liebknecht e Wilhelm Pieck il Partito comunista tedesco e ponendosi alla direzione del Die Rote Fahne.

Con Liebknecht e Pieck venne catturata e condotta presso l’hotel Adlon di Berlino. I primi due vennero scortati in stato di incoscienza fuori dall’edificio dai soldati tedeschi. Mentre i corpi inermi della Luxemburg e di Liebknecht venivano silenziosamente trasportati lontano su una jeep militare, fucilati e gettati in un fiume, Pieck riuscì a trovare la via della fuga, era il 15 gennaio 1919. Il suo corpo, gettato in un canale, fu trovato solo alcuni mesi dopo; le autorità riuscirono a impedire che fosse sepolto a Berlino, per timore di manifestazioni e incidenti.

Rosa fu una grande e brillante teorica del socialismo.
 
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SALLY

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Donna del risorgimento

FELICITA BEVILACQUA LA MASA



(1822-1899)

Patriota e benefattrice d'Italia. Questa donna ha lasciato il segno nella storia italiana con l'ospedale per i feriti italiani che aprì a Valeggio sul Mincio, nel 1848, e per l'istituzione dei comitati di soccorso femminili per la spedizione dei Mille. Sposa del barone La Masa, noto sostenitore di Garibaldi, che essa aiutò in diverse occasioni, donò la sua proprietà ai giovani artisti poveri. Autorizzata da una legge speciale, prese un prestito per sanare i debiti che aveva contratto per favorire la causa italiana.
 
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