Luttazzi, Daniele - La guerra civile fredda

Shoofly

Señora Memebr
La guerra civile fredda è un saggio satirico pubblicato nel 2009 dalla Feltrinelli.

http://www.danieleluttazzi.it/files/cover.jpg

Questa la presentazione dello stesso autore (sul suo blog):


<<Dopo aver introdotto nel dibattito pubblico il concetto di golpe al rallentatore, con cui illustrava, nel 2002, le analogie fra il piano piduista di Gelli e il programma berlusconiano, Daniele Luttazzi aggiorna spregiudicatamente il quadro con l’esame satirico della tappa successiva: la guerra civile fredda.

La “guerra civile fredda” è l’esito del progetto organico, reazionario, fatto di disuguaglianze e gerarchie, che è in atto da un ventennio nel Paese.
Ne sono conseguiti, fra l’altro, un aumento del 553% della cassa integrazione, una manovra economica che beffa i ceti medi e un piano federalista che porterà alla divisione fra regioni di serie A (magari da annettere alla Carinzia) e di serie B.

Se risulta paradossale, allora, l’appoggio che col loro voto i cittadini italiani stanno dando alle politiche classiste che da anni li danneggiano, una spiegazione tuttavia c’è.

Che Berlusconi e la Lega continuino a vincere le elezioni; An si fonda col PdL; Di Pietro cresca nei sondaggi; il PD resti inconcludente; Prodi abbia battuto Berlusconi per ben due volte; la Chiesa attragga fedeli da duemila anni; e Grillo riempia i palazzetti e le piazze coi suoi Meet up; lo si deve innanzitutto al potere di una straordinaria tecnica di persuasione: la narrazione emotiva.

Circa trent’anni fa, le strategie del marketing politico USA hanno raggiunto un nuovo livello di consapevolezza con la scoperta, da parte dei think-tank di destra, che l’elettorato non vota in modo razionale, ma in base a suggestioni emotive.

Il programma elettorale diventa secondario, se non sai come raccontarlo. Vinci le elezioni (è questo il grande trucco) se lo sai raccontare come una storia: una storia che crei con l’elettore un legame emotivo.

Nella nuova realtà politica, tutta emotiva, la popolarità sostituisce la legittimazione; la vittoria la credibilità; e i sondaggi l’ideologia. Una volta agganciato emotivamente, l’elettore sospende la propria capacità critica e finisce per votare anche chi, a conti fatti, non gli converrebbe.

In questo libro, stimolante e divertentissimo, la satira feroce di Daniele Luttazzi esplora in lungo e in largo i 5 elementi fondamentali della narrazione emotiva con un profluvio di casi tratti dalla cronaca più recente, mostrando come l’analisi narratologica riesca non solo a spiegare certi fatti, ma anche, soprattutto, a prevederli.
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p.s. per chi si è allarmato ("Cos'è, un saggio politico?") non cogliendo la parodia (troppa tv ottunde): vi sbudellerete dalle risate.
(E' un saggio politico.)
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La prima metà del libro è esilarante, caustica, battute micidiali, altalenanti tra basso ventre e raffinatezze filosofiche, come nella migliore tradizione luttazziana.

La seconda perde un po'... il capitolo "Pesci selvatici e le melodie delle foreste andaluse" è del tutto irrilevante. Per non parlare del soliloquio sulle religioni (una caterva di nozioni sincretistiche risapute e, spesso, discutibili).

Molto interessante la parte che tratta della satira e dei suoi meccanismi (in alcuni punti ci sarebbe mooolto da obbiettare, ma il bello sta anche in questo e cioè che Luttazzi è bravo ma qualche volta vien voglia di tirargli un cazzotto sul grugno.... metaforico, s'intende :mrgreen:).

Cow crucis finale (inutile).
 

darida

Well-known member
:?? Non lo sopporto...io al cazzotto metaforico aggiungerei, dovessi mai incontrarlo, una prrrrrrrrrrrernacchia reale :mrgreen: giusto perche' sono per la non violenza :HIPP
 

Shoofly

Señora Memebr
Un bel pernacchio alla De Filippo.........



Io Daniele lo adooro e forse proprio per questo ti capisco di più.... un pernacchio in piena regola quando li fa girare anche a me (figurati che ha etichettato come umorismo fascistoide I Griffin.... ma si può????) se lo meriterebbe.:mrgreen:
 
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