I vini e la loro bellezza

IL CABERNET SAUVIGNON
(delle mie parti)



Copio:



Concorrono alla produzione del vino Cabernet uve provenienti dalle varieta' Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon o Carmenere, da sole o congiuntamente..


CARATTERISTICHE DEL CABERNET
Colore: rosso rubino piu' o meno tendente con l'invecchiamento all'arancione, al mattone, al granato.
Profumo: vinoso intenso(erbaceo), gradevole e caratteristico.
Sapore: asciutto, pieno, giustamente acido e tannico, caratteristico.


MODALITA' DI SERVIZIO
Stappare la bottiglia qualche minuto prima. Servire a 18 gradi.


PERIODO MASSIMO RENDIMENTO GUSTATIVO
Da due a sei anni. Maturazione ottimale da quattro a cinque anni.


ACCOSTAMENTI
Si accompagna a carni glassate o al forno, cacciagione, pollame nobile, brasati.



Ed un link di primo riferimento:


http://www.vinoveneto.com/zoneproduzione/euganei.htm
 
Il FIOR D'ARANCIO


Il Fior d’Arancio - Vitigno: Moscato Giallo, in zona denominato Fior d’Arancio. Caratteristiche e abbinamenti: spumante dal colore giallo paglierino, con riflessi dorati; dal profumo persistente, intenso e tipico dell’uva. Il suo sapore è intenso, dolce ed equilibrato, piacevolmente aromatico. Si accompagna preferibilmente a dolci di pasta sfoglia, a focacce e a crostate di frutta; nella versione passito preferisce la pasticceria secca e i biscotti. Va servito alla temperatura di 6°C, se spumante, e a 18°C, se passito.


http://www.stradadelvinocollieuganei.it/il_vino2.php?vino=fiordarancio
 

Shoofly

Señora Memebr
Est! Est!! Est!!! di Montefiascone

E' un vino bianco originario della Provincia di Viterbo, a Denominazione di Origine Controllata (DOC).

Secondo la leggenda nel 1111 Enrico V di Germania stava raggiungendo Roma con il suo esercito per ricevere dal papa Pasquale II la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche un vescovo, Johannes Defuk, intenditore di vini.

Costui era solito inviare il suo coppiere Martino in avanscoperta per assaggiare e scegliere i vini migliori dei territori in cui si trovavano a passare. Quando Martino individuava un vino buono scriveva est, ovvero "c'è", vicino alla porta della locanda. Se questo vino era molto buono rafforzava l'indicazione: est est.

Il servo, una volta giunto a Montefiascone e assaggiato il vino locale, per comunicare la qualità eccezionale di quel vino decise di ripetere per tre volte il segnale convenuto corredandolo con ben sei punti esclamativi: Est! Est!! Est!!!

Il vescovo Defuk, giunto in paese, condivise il giudizio del suo coppiere, prolungando la sua permanenza a Montefiascone per tre giorni.
Al al termine della missione imperiale vi ritornò, fermandosi fino al giorno della sua morte (avvenuta, pare, per un eccesso di bevute).

La sua tomba è oggi nella chiesa di San Flaviano. Sulla lapide è scritto:

«Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk».


In riconoscenza dell'ospitalità il vescovo lasciò alla cittadinanza di Montefiascone un'eredità di 24.000 scudi, a condizione che ad ogni anniversario della sua morte una botticella di vino venisse versata sul sepolcro, tradizione che venne ripetuta per diversi secoli.

Montefiascone rende ancora omaggio all'illustre benefattore con un bellissimo corteo storico a memoria della leggenda sull'Est! Est!! Est!!




La zona di produzione è situata nei comuni dell'Alta Tuscia: Montefiascone, Bolsena, San Lorenzo Nuovo, Grotte di Castro e Gradoli.

Il disciplinare prevede l'utilizzo dei seguenti vitigni:


* Malvasia Bianca: 20.0% - 100.0%
* Trebbiano Giallo: 15.0% - 100.0%
* Trebbiano Toscano: 0.0% - 65.0%


Proprietà organolettiche e abbinamenti:

Il vino EST! EST!! EST!!! si presenta limpido e brillante, dal colore giallo paglierino più o meno intenso, ricco di riflessi verdognoli. La gradazione alcoolica è di 10,5°.

Dal profumo deciso, fortemente vinoso e dai toni floreali, erbacei e fruttati, riporta subito alla mente sentori di ananas e agrumi.

Il gusto è secco, sapido, piuttosto morbido e corposo, dall'acidità non estremamente evidente.

Va servito freddo, ad una temperatura di circa 8 gradi, particolarmente appropriato se abbinato con piatti a base di pesce, carni bianche, verdure o frittate.

Essendo un vino laziale, si sposa amabilmente con un piatto tipico della cucina locale: spaghetti cacio e pepe.:mrgreen:



Notizie storiche:

* Johann Jacob Geysius: Fabulam monte fiasconiam, h.e. Disqvisitionem Historicam, Quâ ostenditur, commenti rationem habere, qvæ vulgò circumferuntur de Bibulo qvodam Germano, in Italiæ oppido, Monte Fiascone, nimio vini Muscatellini potu extincto, atq[ue] Epitaphio inde ter repetitâ œnoencomiasticâ voculâ EST notabili exorto, Altdorff 1680.
* Claus Riessner: Viaggiatori tedeschi a Montefiascone e l'origine della leggenda dell'Est, Est, Est, in Biblioteca e società 4, 3-4 (1982), pp. 1-14.
 

Ira

Retired member
Ultima modifica:
Ed ecco a voi il meraviglioso....... :


MARZEMINO


Caratteristiche

Il Marzemino è un vino trentino, prodotto in particolare nella Vallagarina, a Rovereto e aree limitrofe, a sud di Trento. Le sottozone più importanti, a denominazione Superiore, sono quelle di Isera e di Ziresi.
Il vitigno è Marzemino 100%.
Il colore è rosso rubino, tendente al violaceo, con sfumature che arrivano ad una densa tonalità di blu.
L'aroma soavemente gentile presenta fragranze che richiamano frutti di bosco e profumi floreali, in particolare della viola mammola.
Il sapore è secco ma non manca di una sua morbidezza, gradevolmente vellutata.
La gradazione alcolica minima è di 11°. La temperatura di servizio è di 14-16°.
Molti ritengono che l'abbinamento ideale del Marzemino sia con la polenta di mais e funghi, ma sono davvero tante le pietanze con le quali l'ottimo vino si armonizza magnificamente: brasati di vitello o pollame allo spiedo, pesce, ma anche primi piatti con funghi, lasagne verdi o tortelloni.


In questo LINk il suo essere stato amato da Mozart:


http://www.leviedellamusica.net/Enogastronomia/Marzemino.html
 
Il Cabernet Franc


ovvero.:"del vino da meditazione"


Vitigno: Cabernet Franc. E’ presente sui Colli Euganei dal 1870, a Lispida. Caratteristiche e abbinamenti: colore rosso rubino, con l’invecchiamento assume riflessi granata; profumo erbaceo che ricorda pepe e peperone verde. Si sposa con le carni di pollame nobile e gli arrosti; invecchiato, prolunga il piacere della tavola come vino da meditazione. Va servito alla temperatura di 18°C.

http://www.stradadelvinocollieuganei.it/il_vino2.php?vino=cabernet_franc
 

skitty

Cat Member
Che bella questa discussione Tavolo! Mi piacciono molto i vini, ho papà e un amico che sono appassionati e ogni tanto si va alle degustazioni! :YY

Uno dei miei preferiti:

Morellino di Scansano

Storia
La grandissima fama del Morellino di Scansano è esplosa negli ultimo dieci anni, anche se questo fantastico rosso vanta origini ben più antiche.

Di importanza fondamentale quando si parla di vino è non farsi soltanto abbagliare dalla grande fama che un determinato prodotto può riscuotere, fama spesso determinata da eventi che poco c’entrano con il prodotto in se per se. La cosa migliore è sempre quella di cercare di conoscere e comprendere origini, cultura e tradizioni di un popolo e di un vino, che si perdono spesso nella notte dei tempi.

La sua storia trova infatti le origini in popoli antichi come gli Etruschi e i Romani, i quali non solo già coltivavano la vite e producevano vino, ma avevano sperimentato tecniche utilizzate ancora oggi per la produzione di grandi vini. La vite tenuta bassa, per esempio, cioè coltivata molto vicino al terreno, è una tecnica che si utilizza per vini di qualità , tra i quali troviamo anche il Morellino.

Recenti scavi hanno portato alla luce reperti che provano una produzione vinicola risalente a questi popoli: tra i comuni di Scansano e Semproniano, nella valle dell’Albegna, è stato riportato alla luce un insediamento rurale etrusco, dove si sono recuperati resti di un grosso orcio di terracotta utilizzato per conservare il mosto.

Anche nell’area di Ghiaccioforte, il sito archeologico più importante di tutto il territorio, sono stati trovati segni della presenza di produzioni vinicole: di particolare interesse il ritrovamento di due statuette di bronzo raffiguranti due figure che impugnano una roncola, antico attrezzo utilizzato per la vendemmia.

L’arrivo dei Romani nel 280 a.C. che occuparono l’intero territorio, determinò un forte slancio per l’espansione dell’agricoltura, la viticoltura in particolare si diffuse enormemente. Già nel II sec. a.C. la produzione era affiancata da un’attività di commercializzazione molto attiva,; le tante fornace utilizzate per la produzione di anfore vinarie ne sono la testimonianza.

Questa breve introduzione storica, ci fa ben intendere quanto lontano si trovino le radici del Morellino per il quale fu riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata nel 1978 promossa proprio di recente a DOCG.

Se si è assaggiato anche una sola volta questo vino, non sarà difficile per nessuno capire i motivi del grande entusiasmo che gli gira intorno, entusiasmo che ha portato molti grandi produttori ad investire su questa zona, contribuendo a dare maggior impulso alla viticoltura.

Caratteristiche organolettiche
* colore: rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento.
* odore: vinoso e, con l'invecchiamento, profumato, etereo, intenso, gradevole, fine.
* sapore: asciutto, austero, caldo, leggermente tannico.


Abbinamenti
Il Morellino di Scansano può essere considerato vino da tutto pasto, specialmente se abbinato con la cucina tipica della sua zona di origine.
Adatto a piatti di media struttura come crostini toscani, primi al ragù di carne, spezzatini o carne alla brace.
La tipologia Riserva è adattissima a pietanze ben strutturate: pappardelle al ragù di cinghiale, cacciagione in generale, fegatelli, stracotto al Morellino.
 

Shoofly

Señora Memebr
Amarone della Valpolicella

IL vino.

Un DOCG della provincia di Verona.

L'uvaggio previsto dal disciplinare è:

* Corvina dal 70 al 40%
* Rondinella dal 20 al 40%
* Molinara dal 5 al 25%

Sentori olfattivi: frutta matura, confettura di amarena e di lamponi. In quelli più invecchiati si possono percepire anche sentori di muschio e di catrame, quest’ultimo in gergo tecnico detto di goudron.

Grado alcolico: la gradazione minima prevista è di 14º. Ma per i più corposi può raggiungere anche i 16º.

Invecchiamento: oltre 2 anni, per essere etichettato doc.

Servizio: in ampi bicchieri, in modo da dare ai profumi la possibilità di evolversi con l’ossigenazione del vino. Temperatura di servizio ideale dai 18 ai 20 °C.

Abbinamenti: perfetto con i brasati, stracotti, spezzatini, arrosti, soprattutto di selvaggina. Accompagna egregiamente anche salumi, formaggi stagionati e piatti tipici della tradizione quale "pasta e fasoi" e lo stesso risotto all’Amarone. Ottimo anche "da meditazione".



l nome deriva dalla parola “amaro”, adottata per distinguerlo dal Recioto (dolce) della Valpolicella da cui ebbe, seppure involontariamente, origine.

Fu introdotto nella primavera del 1936 nella Cantina Sociale Valpolicella ad opera del capocantina Adelino Lucchese che, grazie al fortunato ritrovamento di una botte di recioto dimenticata in cantina, spillando il Recioto Amaro dal fusto di fermentazione, uscì in una esclamazione entusiastica: “Questo non è un Amaro, è un Amarone”.
Praticamente il recioto, messo in botte e poi dimenticato, continuò a fermentare fino a diventare secco.


Di "vino amaro" si parlava fin dai tempi di Catullo che, nel Carme XXVII (49 circa a.C.), reclama “calices amariores” (bicchieri più amari).

Cassiodoro nei primi anni del 500 ricerca l’Acinatico della Valpolicella, rosso e bianco: si ritiene che fosse un "recchiotto amaro", scrive G. B. Peres nel 1900, opinione coincidente con quella del Panvinio, che nell’Acinàtico di Cassiodoro riconosce il Rètico di Augusto e del Sarayna (1543) che parla dei vini della Valpolicella "neri, dolci, racenti e maturi".

Anche Scipione Maffei esalta il vino amaro della Valpolicella. Ma forse più di ogni altro vale il giudizio emesso da assaggiatori francesi a Parigi nel 1845 su una partita di vino "Rosso Austero Costa Calda" di S. Vito di Negrar vecchio di 11 anni: "Supremo vino d’Italia... preferibile a diversi Bordeaux ed Hermitage".

Per trovare la prima etichetta e il primo documento di vendita dobbiamo arrivare al 1938, ma venne ufficialmente commercializzato a partire dal 1953, anno di messa in commercio dell'Amarone fatto per scelta e non per fortuna.




Metodo di produzione

Le uve sostano nei fruttai per tre - quattro mesi, costantemente visionate, girando i grappoli, per eliminare tempestivamente eventuali attacchi di muffe dannose, sino a che non perdono almeno la metà del loro peso e con l'evaporazione dell'acqua si raggiunge la concentrazione degli zuccheri desiderata, nella misura del 25-30%.

Ultimato l'appassimento, dopo un ulteriore, attento controllo, le uve sono sottoposte a pigiatura, che generalmente coincide con il periodo più freddo dell'anno.
Attualmente si utilizza un metodo di vinificazione di stampo tradizionale, svolto a temperature naturali, e quindi molto basse, visto il momento (i mesi di gennaio e febbraio) in cui si svolge, e un lungo periodo di contatto con le bucce che può protrarsi per alcuni mesi. Questo sistema consente di ottenere un vino che richiede successivamente tempi d'affinamento, in botte ed in bottiglia, decisamente più lunghi.

L'affinamento in legno

Completamento naturale è l'affinamento dei vini in botti di rovere di Slavonia della capacità variabile da 1000 a 5000 litri. Il periodo di maturazione è relativamente corto per il Recioto e più lungo per l'Amarone che deve evolvere e sviluppare tutta la sua potenzialità. Dopo la permanenza in botte segue un ulteriore periodo d'affinamento in bottiglia, nelle cantine di produzione, prima della commercializzazione.
 
NERO D'AVOLA

E' prodotto in tutta la Sicilia, ma in particolare nella località di Eloro, Pachino e Noto, in provincia di Siracusa, coltivazione ad alberello nella piana di Gela.

Il vino Nero d'Avola è l'espressione appunto di una vite autoctona della Sicilia (utilizzata anche in purezza).
Colore rosso amaranto con riflessi rubino.
Profumi caldi, di frutta matura, confetturata, sotto spirito e cotta, tra cui marasche, visciole, e prugne, con una vena speziata dolce in cui domina la cannella.
In bocca presenta un ottimo equilibrio di tannini ed acidità, gusto profondo, di gran spessore e struttura, ed elevata morbidezza.

Gradazione 13,5°.

Va servito, meglio se decantato in caraffa, ad una temperatura di circa 20°.
Si consiglia di utilizzare un calice ampio che permetta al vino di respirare e di ossigenarsi.
Si abbina bene a grandi arrosti di carni rosse, selvaggina, brasati e formaggi maturi e saporiti.
Il Nero d'Avola è destinato a grande invecchiamento (ben oltre dieci anni) se ben conservato.

Costo Variabile, si trovano in commercio diversi vini a prezzi economici, ovviamente le caratteristiche sono differenti, a seconda delle aziende agricole, annate, zone di produzione...

La Strada del vino Nero d'Avola percorre i comuni di:
Caltagirone, Castelbuono, Casteldaccia, Cerda, Comiso, Modica, Piazza Armerina, Ragusa, Vallelunga Pratameno, Valledolmo e Vittoria.

Non si sa quando i vigneti coltivati a Nero d'Avola siano “sbarcati” in Sicilia; il nome sembrerebbe derivare dall'erronea traduzione del dialetto siciliano “calaurisi”, risultante dall'unione delle parole “calea”, ovvero uva, e “aulisi”, di Avola, borgo della provincia di Siracusa.
 

SALLY

New member
Brunello di Montalcino: un vino DOCG

Il Brunello di Montalcino DOCG è prodotto dall'azienda CastelGiocondo di Marchesi de' Frescobaldi utilizzando il vitigno Sangiovese Grosso allevato con cura e dedizione.
I vitigni sono coltivati presso la tenuta di CastelGiocondo a Montalcino, città natale del Brunello. Si tratta di una delle nove prestigiose tenute di proprietà della famiglia Frescobaldi che, nel pieno rispetto della tradizione toscana, vendemmia manualmente i propri vitigni e sceglie accuratamente i grappoli.



Origini del Brunello
La storia del Brunello inizia nel 1800 a Montalcino dove Clemente Santi inizia le sperimentazioni di un clone del vitigno Sangiovese: il Sangiovese Grosso, chiamato Brunello per via del colore scuro degli acini. Il mito del Brunello si sviluppa grazie al nipote Ferruccio Biondi-Santi che inizia a vinificare selezionando le uve migliori e crea, intorno al 1870, un vino rosso delicato e potente. Oggi il Brunello di Montalcino è famoso in tutto il mondo e rappresenta una punta di eccellenza della enologia italiana.


Analisi sensoriale
Il terreno della tenuta, ricco di argilla e calcio, favorisce la produzione di un Brunello qualitativamente superiore, in grado di suscitare emozioni all'olfatto e al palato.
L'esame visivo rivela un vino dal colore rosso rubino molto deciso, che esaudisce perfettamente il desiderio di chi cerca in un vino anche la bellezza. Accostando il calice, arrivano dirette al naso le fragranze tipiche del vino Brunello: frutta, more, ribes e ciliegie.
Di gusto pieno ed avvolgente, il vino tipico di Montalcino è ideale abbinato a formaggi stagionati, brasato e scottiglia di cinghiale.
 

SALLY

New member
RECIOTO DELLA VALPOLICELLA DOC
E' prodotto con le medesime uve e nelle medesime zone dei vini aventi diritto alla denominazione Valpolicella, dopo che queste sono state sottoposte a leggero appassimento fino a portarle ad una gradazione naturale complessiva non inferiore a 12°.


ZONE DI PRODUZIONE DEL RECIOTO DELLA VALPOLICELLA DOC
Comprende 19 comuni della fascia settentrionale della provincia di Verona, de est a ovest.
la resa massima delle uve non deve superare i 120 quintali per ettaro di vigneto a coltura specializzata, e la resa in vino non deve essere superiore al 70%.


UVE
Il recioto della Valpolicella Nasce da uve dei seguenti vitigni in queste percentuali:
Corvina veronese (Cruina o Corvina) 40-70%,
Rondinella 20-40%,
Molinara 5-25%.
Possono inoltre concorrere alla produzione uve provenienti dai vitigni Rossignola, Negrara, Trentina, Barbera e Sangiovese, da sole o congiuntamente fino a un massimo del 15% e inoltre il 5% di vitigni autorizzati in provincia di Verona.



Negrara Rondinella



CARATTERISTICHE DEL RECIOTO DELLA VALPOLICELLA DOC
Colore: rosso granato piuttosto carico.
Profumo: caratteristico accentuato.
Sapore: delicato, pieno, vellutato, amabile.
Gradazione minima: 14°, di cui almeno 12° in alcool svolto.
Acidita' totale minima: 5,5 per mille.
Estratto secco netto minimo: 22 per mille.


MODALITA' DI SERVIZIO
Stappare la bottiglia qualche minuto prima. Servire a 18 gradi.


PERIODO MASSIMO RENDIMENTO GUSTATIVO
Anche d'annata, ma predilige i due anni.


ACCOSTAMENTI
Il recioto della Valpolicella si abbina ad ogni tipo di dessert.
 

SALLY

New member
chianti classico

Il Chianti Classico è uno dei vini rossi italiani più pregiati e conosciuti nel mondo. Fa parte della DOCG Chianti (D.M. 2/07/84 e succ. mod.) anche se ha un disciplinare di produzione autonomo sin dal 1996 (D.M. 5/08/96).

Viene prodotto in una zona geografica (in gran parte collinare) della Toscana centrale, compresa fra le province di Firenze e di Siena. All'interno della zona del Chianti Classico si trova il nucleo originario del Chianti, ovvero i comuni di Gaiole, Radda e Castellina; cioè la vecchia provincia del Chianti così come definita da Ferdinando III di Toscana (attualmente interamente ricompreso nella Provincia di Siena).

La produzione del Chianti avviene infatti in una zona più vasta che comprende, oltre le province di Firenze e Siena, anche le province di Arezzo ad est del Chianti, Pisa e Pistoia a ovest e Prato (a nord).

Caratteristiche organoletticheI vini a denominazione di origine controllata e garantita Chianti classico, all'atto dell'immissione al consumo, devono possedere le seguenti caratteristiche organolettiche:

limpidezza: limpido;
colore: rubino vivace, tendente al granato con l'invecchiamento;
odore: vinoso, con profumo di mammola e con pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento;
sapore: armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo al morbido vellutato.
Il prodotto che ha subito il governo presenta vivezza e rotondità.

[modifica] Zona di produzioneLa zona di produzione comprende tutto il territorio del comune di Greve in Chianti nella provincia di Firenze e dei comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti e Radda in Chianti nella provincia di Siena, e parte del territorio dei comuni di Barberino Val d'Elsa, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa nella provincia di Firenze, e dei comuni di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi nella provincia di Siena.
 

SALLY

New member
vermentino di Gallura


Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche
Vitigni: Vermentino, dal 95 al 100%; possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca non aromatici "raccomandati" e/o "autorizzati" per la provincia di Sassari, presenti nei vigneti fino a un massimo del 5% .I grappoli di Vermentino hanno una forma allungata, acini piuttosto grossi e buccia di colore giallo ambrato.
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12%.
Residuo zuccherino massimo: 5 g/l.
Acidità totale minima: 4,5 per mille.
Estratto secco netto minimo: 16 per mille.
Qualificazioni: con una gradazione alcolica del 13%, può portare la qualifica "Superiore".
Nessun invecchiamento previsto.

Caratteristiche organolettiche
Colore: giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli.
Odore: profumo sottile intenso, delicato.
Sapore: alcolico, morbido, retrogusto leggermente amarognolo.

Abbinamenti e temperatura di servizio
E' vino indicato come aperitivo (va servito molto freddo a 6°C) e diviene eccelso se abbinato a creme di pollo o di funghi, a piatti di piatti di pesce arrosto, crostacei, molluschi e frutti di mare, risotti e paste con sughi marinari, frittate e pecorino sardo dolce. Temperatura di servizio: 8° - 10°C
 

SALLY

New member
greco di tufo

Zona di produzione del Greco di Tufo: intero territorio dei comuni di Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni, in provincia di Avellino.
Il ruolo dell'Irpinia nella storia della viticoltura campana era talmente rilevante che alla linea ferroviaria Avellino Rocchetta Sant'Antonio venne dato il nome di "Ferrovia del vino".
Completamente circondata da vigneti, la provincia di Avellino offre vini di fama internazionale come il Greco di Tufo, il Taurasi e il Fiano.
Il vitigno più antico dell'Avellinese è senza dubbio il Greco di Tufo, da cui si ricava l'omonimo vino, importato dalla regione greca della Tessaglia, dai Pelagi.
La conferma dell'origine millenaria di questa vite è data dal ritrovamento a Pompei di un affresco risalente al I secolo a.C. dove si menziona esplicitamente il "vino Greco". La coltivazione del vitigno Greco fu diffusa all'inizio sulle pendici del Vesuvio e successivamente in altre zone della in provincia di Avellino, dove prese il nome di Greco di Tufo. (Disciplinare di produzione)

Zona di produzione del Greco di Tufo DOCG

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche
Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche
Vitigni: Greco: minimo 85%; Coda di Volpe bianca: massimo 15%.
"Greco di Tufo":
Acidità totale minima: 5,0 g/l.
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol.
Estratto non riduttore minimo: 16,0 gl.
"Greco di Tufo Spumante":
Titolo alcoolometrico volumico minimo totale: 12,00% vol.
Acidità totale minima: 6,0 g/l.
Estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.
Il vino "Greco di Tufo" può essere elaborato nella tipologia "spumante" con il metodo della rifermentazione in bottiglia (metodo classico) purché affinato per almeno 36 mesi in bottiglia a decorrere dal 1° novembre dell'anno della vendemmia.

Caratteristiche organolettiche
"Greco di Tufo":
Colore: giallo paglierino più o meno intenso.
Odore: gradevole, intenso, fine, caratteristico.
Sapore: fresco, secco, armonico.
"Greco di Tufo Spumante":
Spuma: fine e persistente.
Colore: giallo paglierino più o meno intenso con riflessi verdognoli o dorati.
Odore: caratteristico, gradevole, con delicato sentore di lievito.
Sapore: sapido, fine e armonico, del tipo "extrabrut" o del tipo "brut".

Abbinamenti e temperatura di servizio
Il "Greco di Tufo" è un pregiato vino da pesce e crostacei. Si degusta ad una temperatura di 8°-10°C.
Il "Greco di Tufo Spumante" è indicatissimo come aperitivo e servito con antipasti freddi.
 

SALLY

New member
muffato di Antinori



Antinori Muffato della Sala 2006 Castello della Sala (Antinori)
Anno: 2006 Formato: 0,5 l
Regione: Umbria
Tipo: IGT Umbria
Bianco passito muffato dolce
Vitigni: Grechetto, Riesling, 60% Sauvignon, Traminer Aromatico
Come servire:
12 - 14°C


IL CASTELLO DELLA SALA Il Castello della Sala si trova in Umbria, a poca distanza dal confine con la Toscana, a circa 18 chilometri dalla storica città di Orvieto. Le terre del Castello, imponente maniero di epoca medioevale, si estendono per 500 et...
Scheda completa

Antinori Muffato della Sala 2006Il Muffato della Sala è prodotto con uve botritizzate raccolte agli inizi di novembre, per dar modo alle nebbie mattutine di favorire lo sviluppo della Botrytis Cinerea o "muffa nobile" sui grappoli. Questa muffa riduce il contenuto di acqua dell'uva e ne concentra zuccheri e aromi, conferendo al Muffato della Sala un gusto armonico e inconfondibileBicchiere: Vini Bianchi Corposi e Maturi
Il corpo più largo con apertura maggiore, consentiranno una migliore percezione degli aromi complessi dei vini bianchi maturi. I vini bianchi maturi e strutturati saranno valorizzati in bocca grazie all'apertura diritta che dirigerà il vino nelle parti laterali e posteriori della lingua, per poi giungere, infine, alla punta e valutare quindi, in modo complessivo, la sua morbidezza.

Caratteristiche:
Tipologia Bianco passito muffato dolce
Classificazione IGT Umbria
Anno 2006
Formato 0,5 l Medio
Nazione Italia
Regione Umbria
Vitigni Grechetto, Riesling, 60% Sauvignon, Traminer Aromatico
Ubicazione vigneti Le uve provengono da vigneti del Castello della Sala, situati tra i 200 e 300 metri s.l.m
Composizione del terreno Terreni argillosi, ricchi di fossili marini
Sistema di allevamento L'uva, attaccata dalla Botrytis Cinerea ('muffa nobile') è arrivata in cantina con un ottimo equilibrio di concentrazione zuccherina e aromatica.
Vendemmia La vendemmia è iniziata a Ottobre e si è protratta fino a Novembre. Le nebbie del mattino hanno assicurato una buona presenza di muffa nobile e la perdita di acqua è stata agevolata dalla presenza del sole pomeridiano. Traminer e Riesling sono stati vendemmiati alcuni giorni prima del Sauvignon Blanc, mentre le uve Grechetto sono state raccolte tra la fine di Ottobre e i primi di Novembre.
Temperatura di fermentazione Dopo la pressatura s, il mosto ha fermentato per circa 20 giorni ad una temperatura di circa 17°C.
Periodo di fermentazione Dopo la pressatura s, il mosto ha fermentato per circa 20 giorni ad una temperatura di circa 17°C.
Tecnica di produzione Fermentazione Malolattica
Affinamento Il vino ottenuto, ancora dolce è stato introdotto in barriques di rovere francese (Alliers e Troncais) dove è rimasto per circa 6 mesi. Dopo questa fase il vino è stato assemblato e quindi imbottigliato.
Grado alcolico 12,00% in volume
Colore Colore giallo dorato
Profumo Aromi che ricordano le pesche e il miele.
Sapore Ben strutturato e molto armonico.
Produzione annata 45.000 bottiglie
Abbinamento Primi piatti, carni pianche, pollo, formaggi a pasta morbida, dolci.
Temperatura di servizio 12 - 14°C.
 
Ed ecco a voi una delle migliori compagnie nei vs.futuri viaggi in Istria e Dalmazia;il maschio,severo,rossissimo:


TERAN

Teran una volta era il tipo di vino più diffuso e importante dell’uva nera nei vigneti istriani. L’agronomo decano istriano Petar Stankovic ha dato la prima descrizione di teran nel 1815. Ci sono più biotipi che si differiscono nelle dimensioni e la forma dell’uva e bacche, compattezza, colore dei piccioli, qualità, il periodo della maturazione… Si tratta di due tipi: una è teran, e l’altra rafošk (o da qualche parte refošk, dalla parola italiana refosco).

Teran ha due cloni (teran con i piccioli verdi e teran con i piccioli rossi). Si differisce dal refošk perché matura più tardi (teran matura alla fine del 3° e all’inizio del 4° periodo). La differenza è nel fatto che i cloni di teran sono più fruttuosi del refošk.

Teran è vino secco del colore rosso scuro. Si distingue per l’acidità maggiore che, con tannino rende rotondità e gusto forte, robusto e pieno. Nello stesso tempo è eccezionalmente armonico e bevibile. Alcuni enologi gli attribuiscono le proprietà medicinali per il tannino. I piatti che si adattano perfettamente con teran sono prosciutto istriano, arrosti di carne rossa, formaggio pecorino e, certamente, i piatti di selvaggina. Riguardo alla temperatura di servire teran, è servito sempre un po’ più freddo della temperatura ambiente, ottimamente verso 16-17 °C.
 

elesupertramp

Active member
Il mio vino bianco preferito: GEWURZTRAMINER

Il Gewurztraminer è un vino autoctono di Termeno meglio conosciuto in Alto Adige come Tramin.

Il Gewurztraminer è il più internazionale dei vini autoctoni italiani, per la sua diffusione, dalle propaggini tirolesi e trentine, all'altra sua patria alsaziana (la Francia con l'anima tedesca). Heinz Beck, decorato chef con la terza stella Michelin, ha definito il Gewurztraminer un vino addirittura a tutto pasto e dal gusto eccellente.

Zona di produzione Autoctono di Termeno (BZ). Diffuso da Appiano a Salorno.
Vitigni impiegati Gewurztraminer.
Il Gewurztraminer richiede un clima temperato freddo ed esposizioni collinari anche elevate per altitudine. E' un ceppo decisamente nordico, ma fornisce vini grassi e morbidi, vellutati e alcolici, dalla contenuta acidità.
Colore Giallo paglierino dorato
Profumo Aromatico intenso di rose e garofani, gelsomino, frutta dolce anche sciroppata, spezie. Nel vino Gewurztraminer è inconfondibile l'aroma di rosa che è secondo solo ad alcune tipologie di Moscato. Si percepiscono anche sentori di gelsomino e acqua di rose, a volte muschiati. Come frutta si sentono i litchis oltre che altri frutti esotici, albicocche, pesche gialle mature. Inconfondibili le sue note speziate di chiodi di garofano e cannella, a volte di zenzero, oltre che di miele o frutta sciroppata, dolce.
Gusto Pieno, morbido e persistente

Gradazione Dai 13,5°
Temperatura La corretta temperatura di servizio del Gewurztraminer è di circa 11-13°.
Vedi "Utensili: termometro da vino".
Bicchiere Bicchiere da vino bianco.

Abbinamenti Ottimo abbinamento con gamberi, aragoste, patè di fegato d'oca, con gli aperitivi in genere o con i dessert.
A Termeno si è azzardato l'abbinamento del Gewurztraminer alla cucina asiatica, riscuotendo grandi consensi, soprattutto con il .
Il Gewurztraminer per lo chef Heinz Beck è un vino a tutto pasto.
Vedi "Tabella abbinamento vini-cibo" e "Ricette Italia".
Il nome La parola Gewurz significa alla lettera "speziato", aromatico.
Anche detto Traminer Aromatico e Gewurztraminer
 
il
RECIOTO di SOAVE

Zona di produzione: territorio collinare di parte dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Illasi e Lavagno in provincia di Verona. Il Recioto è un vino di antichissima tradizione. L'esistenza nel territorio veronese di un vino bianco dolce, simile all'attuale Recioto di Soave, è testimoniata ancora nel V secolo, nella famosa epistola di Cassiodoro. Il dotto ministro di re Teodorico ricercava oltre l'acinatico «rosso» quello «bianco» (cioè l'attuale Recioto di Soave) per la cui produzione l'uva doveva essere scelta e conservata in fruttai fino all'inverno inoltrato con grappoli appesi.
Recioto è un vocabolo dialettale della gente veronese, deriva da «recia» che è la parte alta del grappolo di Garganega quella più nutrita e meglio esposta all'insolazione.
Poco prima della raccolta vera e propria si opera una selezione dei grappoli migliori che poi vengono posti sui graticci per l'appassimento.
L'uva a riposo viene costantemente seguita e pulita dai quattro ai sei mesi fino al momento della pigiatura. Caratteristica peculiare delle uve messe a riposo è la formazione della muffa nobile, una particolare muffa che dona al vino un'aroma tipico. E' stato il primo vino del Veneto a fregiarsi dell'ambita DOCG.


Recioto di Soave DOCG
(www.ilsoave.com)

Vitigni: Garganega per almeno il 70% e il rimanente da uve di vitigni Trebbiano di Soave (nostrano), Pinot bianco e Chardonnay. In tale ambito del 30% e fino al massimo del 5%, possono altresì concorrere le uve provenienti da vitigni a bacca bianca e non aromatiche autorizzati e raccomandati per la provincia di Verona.
"Recioto di Soave":
- titolo alc. effettivo minimo: 12% vol (titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14%);
- acidità totale minima: 5 g/l;
- estratto secco netto minimo: 28 g/l;
- zuccheri riduttori residui: minimo 70 g/l.
"Recioto di Soave" spumante:
- titolo alc. effettivo minimo: 11,5% vol.;
- acidità totale minima: 5 g/l;
- estratto secco netto minimo: 26 g/l;
- zuccheri riduttori residui: minimo 70 g/l.
La menzione "classico" è riservata al vino a denominazione di origine controllata e garantita "Recioto di Soave", ad esclusione della versione spumante, ottenuto da uve provenienti dalla zona corrispondente delimitata dall'articolo 3 che è compresa nel territorio del vino a denominazione di origine controllata "Soave classico".
Per il vino a denominazione di origine controllata e garantita "Recioto di Soave", anche nella versione spumante, deve essere obbligatoriamente indicata l'annata di produzione delle uve da cui il vino così qualificato è stato ottenuto; esso non può essere immesso al consumo prima del 1° settembre dell'anno successivo alla vendemmia.

Caratteristiche organolettiche:
- colore: giallo dorato;
- odore: intenso e fruttato anche con sfumature di vaniglia; ricorda il miele d'acacia con sfumature floreali;
- sapore: dolce, vellutato rotondo, eventualmente con sfumatura di vaniglia, anche vivace come da tradizione.
"Recioto di Soave" spumante:
- spuma: fine e persistente;
- colore: giallo dorato, più o meno intenso;
- odore: gradevole, intenso e fruttato;
- sapore: abboccato o dolce, vellutato, armonico, di corpo.
Il "Recioto di Soave" si accompagna ottimamente al tradizionale pandoro di Verona ed in particolare a tutta la pasticceria secca. Ottimo anche l'abbinamento con i formaggi tipo Monte Veronese stagionato.
La tipologia "spumante" è ottima per l'abbinamento con la pasticceria secca e con il pandoro.
 
Ed ecco a voi......:
la

MALVASIA ISTRIANA


Appartiene al grande gruppo delle Malvasie nel quale rientrano diversi vitigni dalle caratteristiche differenti, il nome che li accomuna deriva dal fatto che nel Medioevo, venivano utilizzati per produrre vini dai caratteri organolettici simili, come un'importante aromaticità, elevati residuo zuccherino e alcolicità.
Di origine greca, il Dalmasso (1937) lo cita come vitigno già ampiamente diffuso nel Friuli nel 1300.

Caratteristiche ampelografiche: foglia media, pentagonale, trilobata o intera - grappolo medio, cilindrico taltolva alato, può essere mediamente compatto o leggermente spargolo - acino medio, sferico con buccia pruinosa di colore giallastro-verde.

Maturazione: media.

Vigoria: elevata.

Caratteristiche del vino: se ne ricava un vino poco aromatico e poco alcolico dal colore giallo paglierino dai riflessi verdolini.

Oltre che in ISTRIA da noi concorre alla formazione delle DOC Carso, Colli Orientali del Friuli, Collio, Latisana, Aquileia, Annia e Isonzo.
 
Alto