A volte seguendo i vari forum a cu partecipo, non poso fare a meno di osservare come spesso gli utenti litighino al’interno delle varie discussione. Ad ogni litigata mi sorprendo leggendo, e mi domando perché accade?
Accede perché gli utenti si conoscono nella realtà e quindi, come discutono nella vita reale riescono a farlo anche in quella virtuale, oppure siamo proprio litigiosi di natura che non riusciamo ad essere buoni neanche nel mondo virtuale?
Nel mondo virtuale non esiste nulla, non esistono, emozioni, sentimenti, segni tangibili, materia, non esiste nulla eppure riusciamo a litigare anche nel mondo virtuale. Questo “non luogo”, dove dovremmo assumere una identità parallela magari per sfuggire a quella odiosa, reale, che forse non ci piace, forse non ci soddisfa o semplicemente ci stanca, dovrebbe rappresentare il nostro essere Dr. Jekkyl e Mr. Hyde. Ed invece riusciamo anche nel “non luogo” ad essere come siamo nella vita reale. Litigiosi, rancorosi, pieni d’ignavia, oltremodo stupidi, con l’aggravante di trasportare nel “non luogo” ciò che tutti i giorni riusciamo ad essere nel luogo reale. Ma come facciamo? Come possiamo parlare di amore, pace, fratellanza, solidarietà se invece di applicare queste cose le mettiamo da parte e litighiamo? Come possiamo dialogare con un interlocutore lontano km e litigarci lo stesso anche se non lo conosciamo? Com’è possibile che l’uomo nella sua evoluzione non sia riuscito ancora a capire che per essere se stessi, bisogna solo amare il prossimo.
Accede perché gli utenti si conoscono nella realtà e quindi, come discutono nella vita reale riescono a farlo anche in quella virtuale, oppure siamo proprio litigiosi di natura che non riusciamo ad essere buoni neanche nel mondo virtuale?
Nel mondo virtuale non esiste nulla, non esistono, emozioni, sentimenti, segni tangibili, materia, non esiste nulla eppure riusciamo a litigare anche nel mondo virtuale. Questo “non luogo”, dove dovremmo assumere una identità parallela magari per sfuggire a quella odiosa, reale, che forse non ci piace, forse non ci soddisfa o semplicemente ci stanca, dovrebbe rappresentare il nostro essere Dr. Jekkyl e Mr. Hyde. Ed invece riusciamo anche nel “non luogo” ad essere come siamo nella vita reale. Litigiosi, rancorosi, pieni d’ignavia, oltremodo stupidi, con l’aggravante di trasportare nel “non luogo” ciò che tutti i giorni riusciamo ad essere nel luogo reale. Ma come facciamo? Come possiamo parlare di amore, pace, fratellanza, solidarietà se invece di applicare queste cose le mettiamo da parte e litighiamo? Come possiamo dialogare con un interlocutore lontano km e litigarci lo stesso anche se non lo conosciamo? Com’è possibile che l’uomo nella sua evoluzione non sia riuscito ancora a capire che per essere se stessi, bisogna solo amare il prossimo.