VII Music Forum - ascolto e commento brani

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Minerva6

Monkey *MOD*
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Iniziamo oggi con l'ascolto del primo brano proposto dalla sottoscritta,Il testamento di Tito di Fabrizio De André.

Inserisco di seguito 3 versioni,la prima è quella di De Andrè,ovviamente,la seconda è quella con la PFM e la terza è quella realizzata dai Modena City Ramblers.
Il testo è lo stesso,ma cambia la musica;rispetto all'originale,le altre 2 versioni sono più,come dire,movimentate :wink: TUNZZZ.

A voi la scelta!Buon ascolto a tutti/e!





 
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alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco il testo :)

Tito:
"Non avrai altro Dio all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.

Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.

Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:

ma forse era stanco, forse troppo occupato,
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano,
davvero lo nominai invano.

Onora il padre, onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:

quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quanto a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.

Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che rigurgitan salmi
di schiavi e dei loro padroni

senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.

Il quinto dice non devi rubare
e forse io l'ho rispettato
vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato:

ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.

Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami
così sarai uomo di fede:

Poi la voglia svanisce e il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore:
ma non ho creato dolore.

Il settimo dice non ammazzare
se del cielo vuoi essere degno.
Guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno:

guardate la fine di quel nazzareno
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazzareno
e un ladro non muore di meno.

Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino,
e scordano sempre il perdono:

ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.

Non desiderare la roba degli altri
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:

nei letti degli altri già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.

Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:

io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore".
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Per non rendere troppo dispersivo il M F,si potrebbe proseguire sempre qui con i commenti.
Ci prenderemo un minimo di 3 e un massimo di 5 giorni per ogni brano.
Per l'inserimento,ognuno posterà la versione o le versioni scelte da Youtube,sempre secondo l'ordine in cui è stato proposto.

Inizio io con un breve (perchè ho un mal di testa bestiale,che mi impedisce di pensare e scrivere bene :W) commento:
questa canzone mi è sempre piaciuta perchè la trovo un modo alternativo e migliore,dal mio punto di vista,di interpretare i 10 comandamenti.
Analizzandoli uno alla volta,così come fa Faber,si capisce il loro senso più profondo e si giunge alla conclusione che la pietà,ossia quel sentimento di umana fratellanza,deve sempre essere presente in ognuno di noi,a prescindere da chi abbiamo di fronte e da ciò che ha commesso_Ovviamente ci sono sempre le eccezioni,ma la poesia di De André riesce a farti vedere la vita con tale passione che te ne dimentichi quasi del tutto e pensi che il mondo potrà essere migliore se l'uomo saprà amare il suo prossimo come se stesso,senza nessuna discriminazione.
.
 

SALLY

New member
E' vero,le ultime due versioni sono più movimentate,io ho una preferenza verso la prima,forse perchè è quella che più riconosco,essendo stata una bandiera degli anni 70',in questa "poesia" vi ho sempre visto una protesta verso l'ipocrisia dei dogmi della chiesa,verso il cristianesimo,anche verso la società, dimentica ormai della pietà e della compassione.
 
Non vorrei essere accusato di lesa maestà, ma "Il testamento di Tito" non riesco proprio a farmela piacere. Il testo è notevole, i comandamenti analizzati con intelligenza superiore a quella di molti teologi, la musica orecchiabile e l'arrangiamento dei Modena non mi dispiace.
Ma resta una delle poche canzoni di Faber che non ascolto mai. Mi mette tristezza.
 

francesca

Well-known member
La mia preferenza fra le tre versioni postate va all'originale di De Andrè.
Avevo una versione con la PFM leggermente diversa da quella proposta, che mi piaceva ancora di più.
Fra queste tre mi piace l'originale, perchè forse meno armonica e più "scarna" musicalmente delle altre, ma per questo, almeno secondo me, più efficace.
Per quanto riguarda il testo, ho sempre pensato che fosse una rivisitazione dei comandamenti in chiave umana.
Come li potrebbe riscrivere un uomo: tu Dio, o forse, sarebbe meglio dire, voi uomini che credete di conoscere il volere di Dio, me li date in un certo modo, ma io sono così, io vivo questo, vivo la povertà, vivo la difficoltà morale tutti i giorni di fare scelte, vivo i soprusi degli altri...
cosa rimane allora, se mi date comandamenti che non sono in grado di vivere?
E qui cambia la canzone,
in quel momento magico da un punto di vista musicale e di contenuto della strofa:

"Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:"

dove la canzone si ferma e fa vivere il momento in cui il giorno si ferma, il tramonto, la sospensione prima di ributtarsi nello scorrere degli eventi.
Un respiro profondo,
un raccogliere tutta una vita difficile e dispersa.

Cosa rimane?
Rimane la pietà,
la capacità di condividere e sentire il dolore altrui e di rimanerne colpiti e cambiati.

Il riconoscere il dio che è negli altri ci rende divini e degni di altre occasioni.

Francesca
 

Nerst

enjoy member
Anche io preferisco la versione di De Andrè che ci dà un' analisi dei comandamenti davvero diversa e profonda da qualsiasi altra versione teologica.
La frase che più mi ha colpita è proprio quella iniziale:

Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.


Attualissima ai nostri tempi e a quelli passati, dove in nome di innumerevoli dei, si sono fatte e si continuano a fare guerre per la prevaricazione di alcuni su tutti.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Scusate l'interruzione dei commenti,ma voglio riportare l'elenco delle proposte:
1-Il testamento di Tito di De Andrè (Minerva6)
2-Spunta la luna dal monte di Pierangelo Bertoli featuring Tazenda (Germano)
3-"Gli angeli" - Vasco Rossi (ila78)
4-Il bandolero stanco di Roberto Vecchioni (Sally)
5-L'uccisione di Babbo Natale di De Gregori (alessandra)
6-Generale - De Gregori (Nerst)
7-Nuntereggae più di Rino Gaetano (elisa)
8-La guerra è finita dei Baustelle (giovaneholden)
9-Ungaretti dei Riserva Moac (Baldassarre)
10-"Il re di chi ama troppo" di Fiorella Mannoia e Tiziano Ferro (francesca)

Lasciamo ancora De Andrè per tutta la giornata di domani e poi sabato provvederò ad inserire il prossimo brano.
Ci ho riflettuto e credo che sia meno confusionario se lo farò sempre io di volta in volta,poi eventualmente chi l'ha proposto potrà aggiungerne un'altra versione.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Anch'io preferisco l'originale, però mi è piaciuta molto anche la versione con la PFM. Quella dei Modena mi piace di meno, a parte l'ultimo pezzo strumentale, ma difficilmente apprezzo le cover.
Sempre toccante questa rivisitazione schietta, umana e per me realmente cristiana dei dieci comandamenti. Pietà, tolleranza, uguaglianza e aggiungiamoci pure la libertà di pensiero... Purtroppo troppo spesso i principi cristiani di base vengono dimenticati, spesso a partire da chi dovrebbe dare il buon esempio, a favore di un concetto di religione che difficilmente tiene conto della situazione del singolo essere umano, che spesso si concentra su "peccati" che non danneggiano nessuno.
Il finale mi commuove sempre.
 
G

giovaneholden

Guest
A me piacciono tutte le versioni,devo dire che apprezzo sia la filologia che il voler variare e persino stravolgere musicalmente un brano...Il testo è ovviamente stupendo,che rende ancor più umana la parafrasi dei dieci comandamenti. Spesso l'esegesi passa da percorsi inaspettati come le canzoni...
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Per me è sempre difficile esprimere ciò che provo quando ascolto una canzone,più di scrivere una recensione su un libro.
Le emozioni sono troppe,legate sia al testo sia alla musica...può anche capitare che un commento personale a volte non coincida con ciò che l'autore della canzone voleva comunicare,ma credo che l'importante sia ciò che ti trasmette e come ti fa sentire durante e dopo l'ascolto.
Sì,questo brano è triste e commovente,ma quando l'ascolto non provo tristezza,ma cerco di fare tesoro del "vero" senso dei comandamenti che ognuno di noi dovrebbe rispettare non (solo) per fede in Dio,ma più per il senso di fratellanza tra gli uomini che dovrebbe essere alla base del vivere civile.
Mi rendo conto che probabilmente la rivisitazione del Vangelo che fa De Andrè sia difficile da accettare per chi è un credente canonico,perchè lui vedeva Gesù Cristo dal suo lato umano più che da quello divino.
 

ila78

Well-known member
Hai ragione Mine, è più difficile esprimere un'opinione sulla sensazione che provi sentendo una canzone.
Non conoscevo questa canzone, non sono un' espertissima di De André conosco giusto le più famose. Comunque è bellissima, toccante e terribilmente vera. Difficile anche scegliere la parte che mi ha colpita di più, forse questa:

Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami
così sarai uomo di fede:

Poi la voglia svanisce e il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore:
ma non ho creato dolore.
/I]

Sarebbe da far sentire a tanti che vanno in giro con il paraocchi convinti di essere i migliori dell' universo perchè vanno in chiesa....
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mentre avete ancora tempo per ascoltare e commentare,se volete,la canzone di De Andrè,inserisco il 2° brano proposto da Germano:
Spunta la luna dal monte di Pierangelo Bertoli con i Tazenda.E' la versione originale con cui parteciparono a Sanremo e arrivarono quinti.

 
Ultima modifica:
Arrivarono quinti Minerva!

Non so a voi, ma a me l’inizio ricorda molto Everybody Hurts dei REM. Spunta la luna dal monte scritta dai Tazenda è del 1990, mentre quella dei REM del 1992. Micheal Stipe ha copiato Andrea Parodi e Gino Marielli
Canzone suggestiva, la voce di Bertoli è calda, quella di Andrea profonda. Il sardo, se ancora ce ne fosse stato bisogno, assume dignità di lingua propria, euritmica ed ammaliante.
Un grazie di cuore per Pierangelo ed Andrea, la musica senza di voi in Italia si è scoperta più povera.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il testamento di Tito di Fabrizio De Andrè: musica facile da ascolto immediato, chitarra e voce profonda la versione in solitaria, bell'accompagnamento corretto quello con la PFM che nulla toglie e nulla aggiunge, più grintosa l'ultima versione ma non fa altro che dare peso ad un testo che secondo me è superficiale, un misto tra salotto e osteria, però ottimamente confezionato. Da lui mi aspetterei ben altra incisività che quella dell'uomo che riconosce l'umanità del Cristo e vorrebbe andar giù pesante con la chiesa.

Spunta la luna dal monte
di Pierangelo Bertoli con i Tazenda: canzone a mio dire perfetta sia per le immagini che evoca che per la musicalità che riesce ad unire il cantautore impegnato, duro e puro, con il gruppo di musica sarda più popolare sulla terra ferma. Sono riusciti a creare un bozzetto di raro impatto musicalemotivo. Una canzone che ha ancora la sua ragione di esistere e che acquisisce sempre più splendore, visti i tempi grami. La preferisco.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco il testo :D

Notte scura, notte senza la sera
notte impotente, notte guerriera
per altre vie, con le mani le mie
cerco le tue, cerco noi due.
Spunta la luna dal monte
spunta la luna dal monte.
Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sciogliendosi in pianto
un canto di sponde sicure
ben presto dimenticato
voce dei poveri resti di un sogno mancato

In sos muntonarzos, sos disamparados
chirchende ricattu, chirchende
in mesu a sa zente, in mesu
a s’istrada dimandende.
sa vida s’ischidat pranghende

(Nell’immondezzaio, i disperati
cercando da mangiare, cercando
in mezzo alla gente, in mezzo
alla strada domandando
la vita si sveglia piangendo)

Bois fizus ‘e niunu
in sos annos irmenticados
tue n’dhas solu chimbantunu
ma paren’ chent’ annos.

(Voi figli di nessuno
negli anni dimenticati
tu ne hai solo 51
ma sembrano cent’anni)

Coro meu, fonte ‘ia, gradessida
gai purudeo, potho bier’sa vida

(Cuore mio, fonte chiara e pulita
così anche io, posso bere alla vita)

Dovunque cada l’alba sulla mia strada
senza catene, vi andremo insieme

Spunta la luna dal monte

Beni intonende unu dillu

(Viene intonando un canto)

Tra volti di pietra tra strade di fango
cercando la luna, cercando
danzandoti nella mente,
sfiorando tutta la gente
a volte sedendoti accanto
un canto di sponde sicure
di bimbi festanti in un prato
voce che sale più in alto
di un sogno mancato

Il sardo dei Tazenda (logudorese) non è il mio, ma mi sento comunque "di parte" perchè sono emotivamente legata a tutte le loro canzoni dei tempi in cui c'era ancora Andrea Parodi, voce secondo me ineguagliabile. Ho sottolineato quella frase nel testo perchè, per una strana e amara ironia della sorte, Parodi è morto a 51 anni e forse davvero negli ultimissimi tempi ne dimostrava 100, il suo era il volto della sofferenza ma il suo spirito era sempre giovane, infatti fino a non molto tempo prima di morire ha continuato ad esibirsi dal vivo. La sua morte mi ha fatto l'effetto della perdita di un caro conoscente, anche se non l'avevo mai conosciuto di persona, se non per averlo visto sul palco.
In questa canzone, l'interpretazione appassionata e incisiva del grande Bertoli si sposa perfettamente con quella del gruppo, forse personalmente l'ho sentita troppe volte ma è sempre bellissima.
Inserisco la versione originale scritta da Gino Marielli (il video non è gran che), Disamparados, disperati, abbandonati, indifesi, "disadattati" anche se questa parola non mi piace. Figli e nonni di nessuno, che vivono in un luogo dove "la luna spunta dal monte" e forse, anche se ogni notte è uguale alla precedente, trovano forza e speranza nel canto.

 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Grazie,alessandra,ti nomino mia collaboratrice...dimentico sempre di inserire i testi :W.Ormai sarai sempre tu a farlo :wink:.
 
Stato
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