Ciao Minerva, eccomi qua!
Allora, ho letto la seconda metà del libro in un pomeriggio, tutta d'un fiato. Questo potrebbe essere positivo, potrebbe essere sinonimo di 'bel libro'. In realtà sono abbastanza titubante. Mi è sembrato un po' piatto in certe parti. Soprattutto nella parte centrale. Insomma, qualche scena bella e accattivante c'è, qualche spunto di riflessione pure, eppure mi è sembrato che di fossero troppe scene messe lì solo per 'allungare la solfa', insomma...l'ho trovato un libro mediocre, non penoso, ma nemmeno un capolavoro che resterà nella memoria dei posteri. Per l'amor di Dio, si lascia leggere ed è tutto sommato piacevole, però mi aspettavo qualcosa di più.
Villaforesta è uno str***o! Non si fa tener sott'occhio una persona, suvvia! L'uomo è libero, l'uomo è artefice del proprio destino, se la moglie (il nome o m'è sfuggito o non c'è) se n'è andata è stato a causa del suo comportamento, del suo essere, di un marito di cui non era innamorata. Se l'avesse voluta avrebbe potuto andare da lei, parlarle. Mica farla spiare! La vita è una sola, va vissuta!
Comunque alla fine il figlio di Trott non l'ha perso, come hai ben potuto leggere. Però effettivamente ad un certo punto non se n'è più parlato e anche io mi sono domandata 'ma mica era incinta?'
Insomma, l'idea di questo libro non era brutta: la rappresentazione di un matrimonio combinato infelice, la presenza di un altro uomo nella vita di lei...però non so, ho come l'impressione che sia stata costruita male, troppo superficialmente.
Mi sono segnata qualche citazione ma in questo momento ho perso il foglio dove me le ero annotate
Intanto, tu cosa ne pensi di tutto ciò?
Hai finito il libro?