Tratto dall'omonimo romanzo di John Fante e ambientato nella Los Angeles della Grande Depressione, il film narra le vicissitudini di Arturo Bandini, aspirante scrittore figlio di immigrati italiani. Trasferitosi a Los Angeles in cerca di fortuna, Arturo incontra Camilla Lopez, affascinante e analfabeta cameriera messicana che sogna di sposare un WASP per superare le difficoltà e le sofferenze legate alle discriminazioni razziali.
Tra loro nasce una storia d'amore piuttosto tormentata.
Considerato che il punto forte del bel romanzo di Fante non è la trama, bensì le atmosfere e le sensazioni trasmesse da una Los Angeles vista con gli occhi di due immigrati, difficilissime o meglio impossibili da riprodurre al cento per cento, mi sembra che il film sia riuscito fin troppo bene.
Forse il regista ha puntato troppo sulla storia dei due protagonisti (peraltro stravolta rispetto al libro, sia nella descrizione dei sentimenti che nel finale, e questo non mi è piaciuto affatto) e la città nel film è pressochè assente, ma la recitazione di Colin Farrell e di Salma Hayek compensa in parte gli aspetti negativi, senza considerare il fatto che sono entrambi piuttosto gradevoli da vedere.
Il disorientamento di Arturo e Camilla, dovuto alla loro condizione di immigrati poveri e alle discriminazioni sociali subite, secondo me è percepibile in pieno e fa riflettere sulla condizione degli immigrati attuali, non così diversa.
Consigliabile soprattutto a chi non ha letto il libro, poichè effettivamente il totale stravolgimento di elementi importanti stona.
Tra loro nasce una storia d'amore piuttosto tormentata.
Considerato che il punto forte del bel romanzo di Fante non è la trama, bensì le atmosfere e le sensazioni trasmesse da una Los Angeles vista con gli occhi di due immigrati, difficilissime o meglio impossibili da riprodurre al cento per cento, mi sembra che il film sia riuscito fin troppo bene.
Forse il regista ha puntato troppo sulla storia dei due protagonisti (peraltro stravolta rispetto al libro, sia nella descrizione dei sentimenti che nel finale, e questo non mi è piaciuto affatto) e la città nel film è pressochè assente, ma la recitazione di Colin Farrell e di Salma Hayek compensa in parte gli aspetti negativi, senza considerare il fatto che sono entrambi piuttosto gradevoli da vedere.
Il disorientamento di Arturo e Camilla, dovuto alla loro condizione di immigrati poveri e alle discriminazioni sociali subite, secondo me è percepibile in pieno e fa riflettere sulla condizione degli immigrati attuali, non così diversa.
Consigliabile soprattutto a chi non ha letto il libro, poichè effettivamente il totale stravolgimento di elementi importanti stona.
