88° Anniversario della nascita di Italo Calvino

Dory

Reef Member
Oggi 15 Ottobre 2011 Italo Calvino avrebbe compiuto 88 anni.
Vorrei celebrare con voi questo grandissimo, immenso scrittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama letterario mondiale.

Invito tutti a lasciare un commento, un ricordo legato ad una vostra esperienza di lettura dei suoi libri, un pensiero di qualsiasi genere su di lui e/o sulla sua opera.

Sbizzarritevi...

...e un grande Grazie a Calvino!!
 
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Dory

Reef Member
In un suo articolo apparso sulla Repubblica nel Marzo del 1985, Calvino racconta della richiesta che gli era stata fatta dal giornale francese Liberation, che stava domandando agli scrittori di tutto il mondo "Perché scrivete?". Senza dilungarmi sil motivo dell'inchiesta del Liberation, voglio soffermarmi sulla risposta di Calvino.
Calvino dice che all'inizio non voleva rispondere, poi gli arrivò il libro di Primo Levi "L'altrui mestiere" dove c'era un capitolo intitolato proprio "Perché si scrive", e così cominciò a riflettere sulla questione. In questo capitolo c'era un elenco fatto da Levi sulle possibili ragioni per cui si scrive, eccole:

1. Perché se ne sente l'impulso o il bisogno
2. Per divertire o divertirsi
3. Per insegnare qualcosa a qualcuno
4. Per migliorare il mondo
5. Per far conoscere le proprie idee
6. Per liberarsi da un'angoscia
7. Per diventare famosi
8. Per diventare ricchi
9. Per abitudine

Calvino, tenendo presente questo elenco, dice che rispondere a questa inchiesta per lui equivaleva ad entrare in una crisi depressiva, perché non si riconosceva in nessuna di queste ragioni, e anzi dice che per lui scrivere è uno sforzo e che non lo diverte affatto, sebbene ritiene che divertire sia "il dovere sociale in cui si ritiene impegnato". Dopo molto rimuginare, la sua risposta al giornale arriva sotto forma di tre motivazioni:
1. Perché è insoddisfatto di quello che ha già scritto e vuole continuamente cancellarlo e correggerlo proponendo qualcosa di nuovo.
2. Perché leggendo un bel libro di un altro scrittore pensa di voler scrivere come lui pur non reputandosene capace, e il fatto di inziare a pensare ad un ipotetico libro che non scriverà mai e che potrebbe essere interessante avere nel proprio scaffale dei libri più amati nella libreria, gli fornisce lo slancio per cominciare effettivamente a scriverlo.
3. Per imparare qualcosa che non sa.

Da queste tre motivazioni traspare il suo genio e anche la sua eccentricità.
Ma la risposta migliore che abbia letto sul perché si scrive è l'ultima: per imparare qualcosa che non si conosce.

Caro Italo, il tuo "dovere sociale" lo hai assolto in pieno, leggendo i tuoi libri non ci si annoia mai!! :)
 
O

Ospite 01

Guest
Oggi 15 Ottobre 2011 Italo Calvino avrebbe compiuto 88 anni.
Vorrei celebrare con voi questo grandissimo, immenso scrittore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama letterario mondiale.

Invito tutti a lasciare un commento, un ricordo legato ad una vostra esperienza di lettura dei suoi libri, un pensiero di qualsiasi genere su di lui e/o sulla sua opera.

Sbizzarritevi...

...e un grande Grazie a Calvino!!

Mi sono avvicinata da poco a questo grande scrittore.Devo ringraziare una mia collega che due mesi fa mi ha regalato un suo bel libro:Il sentiero dei nidi di ragno.
Ho letto qualche sua fiaba e questa la trovo veramente significativa:

IL RE IN ASCOLTO

Lo scettro va tenuto con la destra, diritto, guai se lo metti giù, e del resto non avresti dove posarlo, accanto al trono non ci sono tavolini o mensole o trespoli dove tenere, che so, un bicchiere, un posacenere un telefono; il trono è isolato, alto su gradini stretti e ripidi, tutto quello che fai cascare rotola e non si trova più.

Guai se lo scettro ti sfugge di mano, dovresti alzarti, scendere dal trono per raccoglierlo, nessuno lo può toccare tranne il re ; e non è bello che un re si allunghi al suolo, per raggiungere lo scettro finito sotto un mobile, o la corona, che è facile ti rotoli via dalla testa, se ti chini.


L'avambraccio puoi tenerlo appoggiato al bracciolo, così non si stanca: parlo sempre della destra che impugna lo scettro; quanto alla sinistra resta libera; puoi grattarti se vuoi; alle volte il manto di ermellino trasmette un prurito al collo che si propaga giù per la schiena, per tutto il corpo.

Anche il velluto del cuscino, scaldandosi, provoca una sensazione irritante alle natiche, alle cosce. Non farti scrupolo di cacciare le dita dove ti prude, di slacciare il cinturone con la fibbia dorata, di scostare il collare, le medaglie, le spalline con le frange. Sei Re, nessuno può trovarci da ridire, ci mancherebbe anche questa.

La testa devi tenerla immobile, non dimenticarti che la corona sta in bilico sul tuo cocuzzolo, non la puoi calzare sugli orecchi come un berretto in un giorno di vento; la corona culmina in una cupola più voluminosa della base che la regge, il che vuol dire che ha un equilibrio instabile: se ti capita d'appisolarti, di adagiare il mento sul petto, finirà per ruzzolare giù e andare in pezzi, perché è fragile, specie nelle parti di filigrana d'oro incastonate di brillanti.

Quando senti che sta per scivolare devi avere l'accortezza di correggere la sua posizione con piccole scosse del capo, ma devi stare attento a non tirarti su troppo vivamente per non farla urtare contro il baldacchino, che la sfiora coi suoi drappeggi.

Insomma, devi mantenere quella compostezza regale che si suppone connaturata alla tua persona. Del resto, che bisogno avresti di darti tanto da fare? Sei re, tutto quello che desideri è già tuo. Basta che alzi un dito e ti portano da mangiare, da bere, gomma da masticare, stuzzicadenti, sigarette di ogni marca, tutto su un vassoio d'argento; quando ti prende il sonno il trono è comodo, imbottito, ti basta socchiudere gli occhi e abbandonarti contro la spalliera, mantenendo in apparenza la posizione di sempre: che tu sia sveglio o addormentato non cambia nulla, nessuno se ne accorge...

Insomma tutto è stato predisposto per evitarti qualsiasi spostamento. non avresti nulla da guadagnare, a muoverti, e tutto da perdere. Se t'alzi, se t'allontani anche di pochi passi, se perdi di vista il trono anche per un attimo, chi ti garantisce che quando torni non ci trovi qualcun altro seduto sopra? Magari uno che ti somiglia, uguale identico. Va poi a dimostrare che il re sei tu e non lui! Un re si distingue dal fatto che siede sul trono, che porta la corona e lo scettro.
Ora che questi attributi sono tuoi, meglio che non te ne stacchi nemmeno per un istante.

C'è il problema di sgranchirti le gambe, d'evitare il formicolio, l'irrigidirsi delle giunture: certo è un grave inconveniente. Ma puoi sempre scalciare, sollevare i ginocchi, rannicchiarti sul trono, sederti alla turca, naturalmente per brevi periodi, quando le questioni di Stato lo permettono.
Ogni sera vengono gli incaricati della lavatura dei piedi e ti tolgono gli stivali per un quarto d'ora; alla mattina quelli del servizio deodorante ti strofinano le ascelle con batuffoli di cotone profumato.
Insomma, il trono, una volta che sei stato incoronato, ti conviene starci seduto sopra senza muoverti, giorno e notte.

Tutta la tua vita di prima non è stata altro che l'attesa di diventare re; ora lo sei; non ti resta che regnare. E cos'è regnare se non quest'altra lunga attesa?
L'attesa del momento in cui sarai deposto, in cui dovrai lasciare il trono, lo scettro, la corona, la testa.
 

Holly Golightly

New member
Posso solo dire di adorare oltremodo Calvino, per me lui è il secondo novecento, è il mio autore del novecento italiano preferito.
E dal Calvino (semi)neorealista sino alla sua ultima fase, dobbiamo solo un inchino a ogni sillaba uscita dalla sua penna...
 
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