1972
Un disco memorabile! Atmosfere country e acustiche per descrivere l'America, il mondo, la propria vita. Un disco per chi cammina, per chi va, per chi viaggia, ma anche per chi rimane un po' trasognato. Un disco dolce e malinconico che fa sognare!
Un turbinio di ricordi ... L'università intrapresa con tante aspettative quanta poca convinzione (finalizzata alla professione e non al talento: in pratica l'insuccesso predestinato !).
Destinata comunque ad essere inventariata come la prima vera esperienza di vita fuori casa; con tutto quanto consegue: amicizie, viaggi, cazzeggi, convivenze, lavori temporanei, arte, musica, studio e messa alla prova di se stessi ...
Il grande Neil (la ruggine non dorme mai - il rock&roll non potrà mai morire) fu un grande capitolo di questo: gettai tutti i miei risparmi in una "enorme" collezione di audiocassette, spingendomi inoltre in rischiose incursioni nell'aula magna di un vicino collegio religioso ove avevo scoperto l'esistenza di un superbo stereo ed una -chissà per quale strana combinazione presente- fornita raccolta di LP in vinile anche attuali, tra i quali appunto Harvest.
Restavo chiuso là dentro in perfetta solitudine, inizialmente pochi minuti -fino all'accorrere dei preti-; ma in seguito gli devo aver fatto compassione, fino a non cacciarmi più !!!
Riuscito a farmi assegnare l'esecuzione di alcuni disegni tecnici, ci diedi sotto fino a realizzare il sogno: una favolosa 12 corde + l'armonica a bocca col supporto per suonarla contemporaneamente senza le mani.
Se ricordate quel classico personaggio, visto da dietro, con jeans, chitarra, lunghi capelli, ... ERO IO !!!