Herzog, Werner - Fata Morgana

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il regista tedesco gira questo film nel 1970 in Africa, soprattutto sahariana e nelle Canarie. E' una via di mezza tra documentario e film filosofico-religioso diviso in tre capitoli, ispirato al Popol Vuh, che inizia con "La creazione" e poi prosegue con "Il paradiso" e "L'età dell'oro". A parte alcune scene girate tipo interviste alla fine a uomini che studiano i varani o le tartarughe giganti, il film ha una colonna sonora molto variegata, l'ultimo episodio si avvale delle canzoni di Leonard Cohen e una voce fuori campo che alterna brani tratti dal Popol Vuh o scritti dal regista stesso, spesso molto ironici.
Le immagini poi sono un susseguirsi di pesaggi lunari e desertici meravigliosi prima della creazione dell'uomo, per poi man mano mostrare l'intervento umano o la vita nalturale, animale soprattutto, ed ecco che le carcasse sono sia di animali morti che di macchinari morti sullo sfondo di pozzi petroliferi che bruciano. Il paradiso poi non cambia, con le consuete distese di baracche e di miseria, di solitudine e morte. La creazione dell'uomo non è stata qualcosa che ha portato felicità ma solo obbrobrio e tristezza, e quindi un fallimento per i creatori.
E' un'opera complessa che va vista da chi ama il regista o da chi cerca nuovi stimoli di riflessione e ama cose originali e inconsuete. Sicuramente ne vale la pena.
 
Ultima modifica:
G

giovaneholden

Guest
Pur essendo uno dei primi film di Herzog,denota già la sua maestria nel miscelare fiction e documentario.La bizzarra ripresa iniziale dell'atterraggio dell'aereo,ripetuta per ben otto volte,fa da prologo programmatico esplicativo del titolo,che come si sa è quel particolare miraggio che avviene nel deserto,ma non solo. Proprio lo sfumarsi dell'immagine,che, a furia di ripetersi, perde progressivamente corpo,ci fa entrare in un mondo a cavallo tra realtà e finzione,operazione di cui il grande regista tedesco è maestro. Senza una vera trama,è assai particolare,ma indubitabilmente l'opera di un artista geniale nel bene e nel male,come la sua luminosa carriera ha confermato negli anni successivi.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
grazie della delucidazione, giovaneholden, infatti mi chiedevo il perchè del titolo e adesso ho la risposta :)
 
Alto