36° Minigruppo - Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf

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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Apro (in anticipo da quanto stabilito -il mg infatti doveva partire lunedì-) questo minigruppo sul saggio della Woolf che vedrà protagoniste nella lettura 6 donne,più tutti gli altri utenti che vorranno unirsi a noi.
Saremo io,Dorylis,velvet,elesupertramp,Ugly Betty e Lin89 a partecipare (alcune di noi lo hanno in comune nella sfida).
Personalmente so già che lunedì non riuscirò ad iniziarlo e per non restare troppo indietro (anche perché il 19 dovrei iniziare un altro mg :roll:) ho deciso di cominciare con la lettura.
Non me ne vogliate :ad:. Spero solo di riuscire a portarlo a termine facilmente,la Woolf finora per me è stata ostica :boh:....ma sono sicura che l'unione fa la forza e ci riuscirò :wink:.

Buona lettura a tutte :).
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Devo confessare che non ho resistito e ho letto le prime due facciate, nelle quali la Woolf ci spiega il perchè del titolo, dell'argomento, etc... Devo dire che mi è piaciuto questo incipit.
Domani riprendo la lettura :mrgreen:
Buon Minigruppo, che poi tanto mini non è, a tutte! :wink:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho iniziato a leggere 8 pagine della mia edizione che è quella dei mitici Tascabili Economici Newton del 1993 (quando costavano 1000 lire x 100 pagine...bei tempi per i lettori :MUCCA).
La traduzione e la prefazione sono a cura di Maura Del Serra,l'introduzione è di Armanda Guiducci.Mi ha colpito questa cosa: un libro scritto da una donna,sulle donne e interamente curato da loro :SISI.
Aspetto le vostre opinioni prima di esprimere le mie,che sono ancora un po' confuse :roll:.
 

velvet

Well-known member
Ragazze, spero di riuscire a iniziarlo stasera.

Io ho l'edizione de 'I Grandi della Narrativa' di Repubblica, traduzione di Livio Bacchi Wilcock e J. Rodolfo Wilcock, con l'introduzione di Natalia Aspesi.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho finito il I capitolo ieri e appena iniziato il II.
A tratti mi attira e interessa parecchio ciò che scrive,ma ad altri tratti invece non riesco a seguirla e capirla :boh:.

Questa parte dimostra l'ironia (la caratteristica che preferisco) dell'autrice:
Un signore disapprovante,argentato,gentile,il quale scacciandomi si rammaricava a bassa voce del fatto che le signore siano ammesse alla biblioteca solo se accompagnate da un professore del college,oppure munite di una lettera di presentazione.
Qualche riga più avanti scrive:
Non avevo alcun desiderio di entrare,anche se ne avessi avuto il diritto;e questa volta il sagrestano mi avrebbe fermata chiedendomi forse il certificato di battesimo,o una lettera di presentazione del decano.

Un'altra citazione che mi ha colpita è stata:
La bellezza del mondo così presto peritura ha due tagli,uno ridente,l'altro angoscioso,che ci dividono il cuore.
 
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Ugly Betty

Scimmia ballerina
Ho finito il primo capitolo! :?

A parte il fatto che questa dannata edizione è scritta troppo in piccolo, tutto fitto fitto, che fatica leggerla! :MUCCA

Il primo capitolo mi ha fatto una strana e confusa impressione: da una parte trovo originale lo stile della Woolf, che mai avevo letto, dall'altra sono un po' perplessa ...dove vuole arrivare dicendoci tutto questo? :? Staremo a vedere :wink:

Ho un dubbio: ma con colazione si può intendere pasto? :? Ad un certo punto (pag 28 dell'edizione 100 pagine 1000 lire) parla di colazione, ma poi dice che mangiano sogliole, pernici, patate, arrosto, budino ... :?
 

Lin89

Active member
Io ho l'edizione Einaudi con testo a fronte. Traduzione e cura di Maria Antonietta Saracino.

Ho letto le prime pagine (l'avevo già iniziato ma ho preferito ritornare all'inizio :)) e, sebbene da quanto ho capito sono due conferenze a cui Virginia partecipa, quindi non è proprio il suo vero stile di scrittura (o no?), a volte anche io ho difficoltà a seguire i suoi ragionamenti di pensiero. Forse è proprio tutto il periodo letterario di cui fa parte a essere ostico. Senza contare che è pieno di riferimenti (e meno male che nella mia edizione ci sono le noticine! :mrgreen:).

Ma comunque, questo inizio mi è molto piaciuto. Ha iniziato con un "Ma". Non è proprio consuetudine iniziare così un discorso... L'originalità di certo non le manca. E poi ha iniziato subito col rivelare le sue conclusioni del suo ragionamento e poi si mette a ragionare su come ci è arrivata, raccontando due giorni precedenti quella conferenza.

A parte il titolo in sè, infatti "room" in inglese può significare un casino di cose tutte più o meno legate allo spazio che purtroppo secondo me "stanza" non rende al meglio ma è il meglio che abbiamo :)wink:), mi è piaciuta molto questa frase:
'I' is only a convenient term for somebody who has no real being.
<<Io>> è solo un termine di comodo per indicare qualcuno che non esiste realmente.
 

velvet

Well-known member
Anche io ho letto finora solo il primo capitolo ma mi sono detta che non dovesse essere facile seguire una conferenza così...

Lo stile della Woolf è molto sofisticato e originale e molto diverso da quello che ci si attende da una conferenza (anche se immagino che nel 1928 anche lo stile atteso alle conferenze potesse essere diverso).

L'impianto generale è proprio quello della conferenza, infatti la Woolf esplicita la richiesta che le è stata fatta (donna e romanzo), espone la sua tesi ("una donna se vuole scrivere un romanzo deve avere soldi e una stanza per sè"), e poi inizia a spiegare come è arrivata a questa conclusione.

L'originalità sta proprio nel come inizia a spiegare come è arrivata alla conclusione ovvero risalendo il flusso dei suoi pensieri e mischiandoli con i fatti accaduti, la difficoltà che ho avuto io è stata proprio discernere i fatti dai pensieri, ma meglio non preoccuparsi più di tanto, seguiamo il flusso e vediamo dove ci porta... :wink:

Betty, la colazione è intesa come lunch, diciamo il nostro pranzo, c'è sempre un po' di confusione nella traduzione dei pasti anglosassoni, diversi dai nostri... :wink:
 
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Lin89

Active member
Betty, la colazione è intesa come lunch, diciamo il nostro pranzo, c'è sempre un po' di confusione nella traduzione dei pasti anglosassoni, diversi dai nostri... :wink:

Vero, infatti nella mia traduzione è reso con "pranzo" e non colazione. Anche perchè l'ora mi pare che sia quella del pranzo e non della nostra colazione. Io cambierei edizione Betty... :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho finito il primo capitolo! :?

A parte il fatto che questa dannata edizione è scritta troppo in piccolo, tutto fitto fitto, che fatica leggerla! :MUCCA

Il primo capitolo mi ha fatto una strana e confusa impressione: da una parte trovo originale lo stile della Woolf, che mai avevo letto, dall'altra sono un po' perplessa ...dove vuole arrivare dicendoci tutto questo? :? Staremo a vedere :wink:

Ho un dubbio: ma con colazione si può intendere pasto? :? Ad un certo punto (pag 28 dell'edizione 100 pagine 1000 lire) parla di colazione, ma poi dice che mangiano sogliole, pernici, patate, arrosto, budino ... :?

Hai ragione,è scritto davvero troppo piccolo!
Ho avuto anche io la tua stessa confusa impressione iniziale,ma leggendola insieme sembra che scorre più facilmente...ho la possibilità di confrontarmi con voi e non sentirmi un'aliena se non riesco a comprendere a pieno alcune cose :wink:.
Certo che se fosse stata la colazione ... :paura:. Mi sa che abbiamo beccato la traduzione peggiore :??.
 

velvet

Well-known member
Certo che se fosse stata la colazione ... :paura:. Mi sa che abbiamo beccato la traduzione peggiore :??.

Non è detto... Il termine lunch viene tradotto tradizionalmente non solo con pranzo ma anche con colazione perchè spesso gli inglesi fanno un pranzo veloce, uno spuntino (certo non è questo il caso con sogliole e pernici...:mrgreen:), da non confondere con la 'nostra' colazione che si chiama in realtà prima colazione e corrisponde al breakfast...

Spesso anche nei fim inglesi o americani si danno appuntamenti del tipo: "Ci vediamo domani a colazione" non significa che si vedono alle 8 ma magari alle 12 per uno spuntino, un sandwich o un'insalata...
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Vi voglio avvertire: riempirò questo mg di citazioni :wink:.
Spero che siano lo spunto per far partire le nostre considerazioni.

Dal II capitolo:
Eppure è quando oziamo,quando sogniamo,che la verità sommersa a volte viene a galla.

Senza fiducia in noi stessi siamo come bambini in culla.E come possiamo generare in noi,più rapidamente possibile,imponderabile eppure inapprezzabile qualità? Pensando che gli altri sono inferiori a noi.

Avevo guadagnato qualche sterlina scrivendo indirizzi sulle buste,leggendo libri alle vecchie signore,facendo fiori artificiali,insegnando l'alfabeto ai bambini dell'asilo.Queste erano le occupazioni principali che si offrivano alle donne prima del 1918.

Non ho bisogno di odiare nessun uomo;non può ferirmi.Non ho bisogno di lusingare nessun uomo: non ha nulla da darmi.
 
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velvet

Well-known member
Secondo capitolo

Il ragionamento continua a seguire i pensieri, ragionamenti e le idee della Woolf, ma in questo capitolo tutto è molto più lineare e logico, meno ostico, forse proprio come un' idea che parte confusa per poi prendere direzioni più precise.

Concordo con Minerva, questo secondo capitolo sarebbe tutto da citare, ci sono milioni di spunti!

Parte con l'esaminare cioò che sulle donne è stato scritto e anche come abbiano scritto di donne anche coloro "che non hanno alcun titolo apparente tranne quello di non essere donne", arriva a dedurre che "per secoli le donne sono state gli specchi magici e deliziosi in cui si rifletteva la figura dell'uomo, raddoppiata" e individua alla fine "il più grande sollievo di tutti, cioè la libertà di pensare le cose come sono"

E' sicuramente quest'ultima la frase più bella che mi è piaciuta di più contrapposta non solo alla condizione di poca libertà delle donne ma anche a quella di tutti quegli uomini che, per sentirsi grandi e forti, sono in realtà schiavi del pregiudizio e del presupposto di essere migliori di altre categorie di esseri umani, e non sono in realtà liberi di pensare le cose come sono.

Incomincia anche ad essere chiaro il perchè se le donne vogliono scrivere romanzi debbano avere denaro...

Mi sta piacendo, lo trovo molto intelligente ed interessante.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io ho terminato anche il III capitolo che non mi è piaciuto granché.

Per ora ho trovato il II capitolo quello più lineare e meno ostico (concordo con velvet) e anche quello più interessante.

Spero di commentare a breve con voi le parti che mi sono rimaste impresse.
 
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elesupertramp

Active member
sono in ritardissimo, scusatemi!
non ce la farò ad iniziarlo prima della prossima settimana e voi l'avrete già finito....uff
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
I 19 gradi di oggi mi hanno portata fuori a, metaforicamente, prendere il sole. Ho letto così tutto d'un fiato il secondo e il terzo capitolo e mi sono piaciuti molto più del primo.
La riflessione che più mi ha colpito è stata questa: (fine secondo capitolo)
Fra cento anni, d'altronde, pensavo giunta sulla soglia di casa, le donne non saranno più il sesso protetto. Logicamente condivideranno tutte le attività e tutti gli sforzi che una volta erano stati loro negati. La balia scaricherà il carbone. La fruttivendola guiderà la macchina. Ogni presupposto basato sui fatti osservati quando le donne erano il sesso protetto sarà scomparso; ad esempio (in strada stava passando un plotone di soldati) l'idea che le donne, i preti e i giardinieri vivano più a lungo. Togliete questa protezione, esponete le donne agli stessi sforzi e alle stesse attività, lasciatele diventare soldati, marinari, camionisti e scaricatori di porto, e vi accorgerete che le donne muoiono assai più giovani e assai più presto degli uomini; cosicché si dirà: "Oggi ho visto una donna", come si diceva "Oggi ho visto un aereo". Può accadere qualunque cosa quando la femminilità cesserà di essere un'occupazione protetta, pensavo, aprendo la porta.

Devo ammettere che il capitolo che fino ad ora ho apprezzato di più è stato il terzo: l'analisi sulla condizione della donna nel corso dei secoli mi ha colpito particolarmente, in particolar modo la differenza che c'è tra donne dei romanzi, piene di personalità e carattere, e donne della storia, insignificanti, rinchiuse e maltrattate.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
@ Ugly Betty: la parte che hai postato aveva colpito anche me,ma per pigrizia non l'avevo riportata :mrgreen:.Grazie :ad: !
 

velvet

Well-known member
Terzo capitolo

Bella anche questa parte! La ricostruzione che fa Virginia è interessante perchè insieme analitica,ma anche immaginifica e soprattutto molto sentita.
Utilizza dati storici supportandoli nelle lacune con idee, supposizioni, cose completamente inventate ma assolutamente verosimili, come la storia dell'ipotetica sorella di Shakespeare.

Mi ha colpito anche l'idea secondo cui il talento impossibilitato ad esprimersi e osteggiato possa portare a follia, emarginazione, diversità...
Donne streghe, maghe, erboriste, ma anche donne isolate, considerate folli, vaneggianti, erano magari donne talentuose che non si sono rassegnate alla condizione che il mondo prevedeva per loro? Molto probabilmente sì.

"Nessuna donna potrebbe avere mai il genio di Shakespeare" dicevano in tanti... Certo, mai in quell'epoca e in quelle condizioni avrebbero potuto manifestarlo dice Virginia, ma non è detto che non lo avessero...

@ Ele: Dai, partecipa, io sono al terzo capitolo e al terzo mi troverai anche lunedì, che questo week-end sono fuori...
 

velvet

Well-known member
Devo ammettere che il capitolo che fino ad ora ho apprezzato di più è stato il terzo: l'analisi sulla condizione della donna nel corso dei secoli mi ha colpito particolarmente, in particolar modo la differenza che c'è tra donne dei romanzi, piene di personalità e carattere, e donne della storia, insignificanti, rinchiuse e maltrattate.

Vero, anche a me ha colpito molto questa riflessione che da sola non avevo mai fatto... Mi è dispiaciuto però che non c'era neanche un'ipotesi di spiegazione, se fino alla fine del libro non ne parla più dovrei approfondire, qualcuno anche successivamente avrà detto qualcosa in proposito...
Perchè io non so fare un'ipotesi, erano opere letterarie scritte da uomini, come mai queste eroine con così tanto carattere e personalità?

Qualcuna di voi sa qualcosa a riguardo?
 
Stato
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