Fulci, Lucio - ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Prologo: Lousiana 1927. Assitiamo all'irruzione di alcuni villici in un albergo, questi trovato il pittore maledetto Shweik lo accusano di magia, riti oscuri e lo trucidano.
50 anni dopo Liza ha ereditato il medesimo albergo ed è intenzionata a ristrutturarlo. Iniziano ad accadere strane morti ed incontri inconsueti. Liza, supportata dal dottor John McCabe scoprirà, attraverso un libro maledetto (Eibon), che l'albergo è costruito sopra una delle sette porte dell'inferno..

Alcuni storcono il naso vedendo questo horror, possono pensare che sia una porcheria, ma se si guarda bene e si conoscono un minimo la poetica e le opere di Fulci, non ci si può sbagliare, questo è un film enorme..
Questa pellicola ha un lontano progenitore in "Sentinel" (ma se ne discosterà moltissimo) di Winner ed è l'inizio del sodalizio del "triangolo maledetto": De Angelis, Sacchetti, Fulci. L'idea, venuta al produttore (De Angelis), era molto semplice: un albergo che è costruito sopra ad una della porte dell'inferno. Fulci ne fu entusiasta e Sacchetti ne tirò fuori una sceneggiatura alquanto suggestiva. La forza di questo prodotto sta nel fatto che non v'è trama, il tutto è stato pensato appositamente senza una struttura convenzionale, per sondare il campo metafisico; è come trovarsi dinanzi ad uno scorrere di sensazioni, di sogni malati, un continuo incubo. Questo vuol dire che l'interpretazione è alquanto difficoltosa, non è uno dei lineari thriller di Fulci, occorre muoversi con la consapevolezza della forza della fantasia come collante assoluto. Trovare incongruenze è facile, ma queste non inficiano assolutamente il risultato finale. L'inferno che è situato dentro ognuno di noi, è rappresentato, esplicitato, nel finale del film, come una gigantesca landa desolata, sempre uguale a se stessa da qualunque punto la si guardi. Non v'è alcuna speranza per chi vive, la porta dell'inferno può essere collocata ovunque (uno scantinato allagato in questo caso) e chiunque può entrarvi in qualunque momento. Gli interni sono girati a New Orleans e si avvalgono delle solite magnifiche inquadrature a campo lungo; mentre gli interni sono girati a Roma e qui sono le inquadrature in primo piano a farla da padrone; resta sempre palese la maestria di Fulci nell'uso della mdp. Mentre nella prima parte si ha una sorta di accumulo degli indizi, di situazioni strane e di personaggi, nella seconda v'è l'"esplosione": il ritmo diventa serrato ed "opprimente", non sembra esservi via di scampo per i protagonisti; la colonna sonora accompagna splendidamente lo spettatore durante questo percorso. Sono presenti una serie di "uccisoni" di alto livello con ottimi effetti speciali (nonchè trucco) a cura del bravissimo Giannetto De Rossi: si veda ad esempio la morte nel bagno della cameriera Marta (Veronica Lazar) o quella di Michele Mirabella ricoperto da disgustosissimi ragni! :)
Non mancano un paio di omaggi ad Argento: la scena col cane e la cieca, mutuata da "Suspiria" e la presenza di un libro maledetto (qui il libro di Eibon di clarkashtoniana memoria), mutuata invece da "Inferno". Buonissima l'interpretazione di Catriona McCall, inquietante Cinzia Monreale. Solito cameo di Fulci che fa il bibliotecario che accoglie Mirabella. La sequenza finale, onirica, lisergica, quasi magica, con quella voce fuori campo che cancella ogni speranza, è da antologia, nella mia Top 5 di sempre per quanto riguarda i finali horrorifici di maggior impatto! Film difficile e insospettabilmente "alto", considerato da molti il capolavo fulciano per eccellenza, va di sicuro nella lista dei cult ognitempo.. :)

VOTO 7,5
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Uno dei miei horror preferiti di sempre! Comprai pure il DVD americano, con molti extra...
Onirico, surreale, dalla forte malinconia (vera e propria cifra stilistica dell'horror fulciano) e prepotentemente apocalittico e misterioso, è un film del quale è difficile non innamorarsi se si ha sensibilità per il macabro.
Splendida la colonna sonora di Frizzi, forse il suo lavoro migliore.

Qualche curiosità:

-Esiste una graphic novel, esaurita da anni, del film
-Inizialmente fu ventilata l'idea di un seguito, ma non se ne fece nulla (purtroppo, perchè le premesse erano molto interessanti).
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Molto lieto vi sia qualcun altro che apprezza l'opera di Fulci! :D Pensa che in origne avevo fatto una recensione lunghissima, poi mi sono accorto della lunghezza e l'ho dovuta dimezzare, sennò chi l'avrebbe letta? :)

Ho letto in internet una marea di inesattezze su questa pellicola, una in particolare sulla frase finale che viene recitata dalla voce fuoricampo; si trova in mille versioni diverse! Ma quella giusta è questa:
"Ora affronterai il mare delle tenebre, e ciò che in esso v'è di esplorabile" :)
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Sì, il finale tra l'altro è stupendo, con sottofondo la bellissima voci dal nulla. Capolavoro.
Mi sta venendo voglia di riguardarlo :D
 

ayla

+Dreamer+ Member
Io mi scosto un tantinello da quanto detto sopra.:mrgreen:
Indubbiamente è un film che colpisce dritto allo stomaco, con tutto quel sangue, quel clima malsano e sporco e quelle scene da incubo (quella coi ragni è stata la peggiore:OO) e dell'incubo ha anche l'incoerenza, una illogicità quasi delirante ed è questo che mi ha lasciata perplessa, è proprio l'assenza della trama che non mi ha pienamente convinta.
Tanto di cappello al regista, perché con poco è riuscito a creare un'atmosfera tesa e spaventosa, con dei momenti che non si dimenticano facilmente, tipo la scena del ponte, l'inizio o il finale, indubbiamente il momento più bello.
Un film visionario, ma un pò troppo sconnesso per i miei gusti, si vede che preferisco storie più "lineari".:mrgreen:
 

Yamanaka

Space's Skeleton
E' un film dal gusto molto particolare. Porta all'eccesso la visionarietà tipica dell'horror, che è un genere che si nutre più di simboli e rimandi che di trame e spiegazioni ben costruite...in questo caso, il tema di fondo è proprio il caos, l'assurdo, il senso di apocalisse imminente. E' davvero difficile da rendere a parole.
 
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