Il film narra la storia dei Berlinghieri, famiglia di proprietari terrieri, e dei Dalcò, contadini presso la fattoria dei primi, attraversando la vita di tre generazioni ed in particolare di Alfredo Berlinghieri/Robert De Niro e di Olmo Dalcò/Gérard Depardieu, nati nello stesso giorno: il 27 gennaio 1901, giorno della morte di Giuseppe Verdi. Inseparabili fin dall'infanzia, a poco a poco il loro diventerà un rapporto di amore-odio per via delle divergenze legate alla diversa formazione familiare e sociale e ai differenti principi. Contemporaneamente, lo sguardo colto e acuto del regista si sofferma sulla Storia collettiva che fa da sfondo alle vite dei protagonisti, a partire dalle lotte contadine e dalla Grande Guerra fino al fascismo e alla Liberazione.
Un gran film diviso in due atti e lungo 318 minuti che non pesano nemmeno per un attimo, la mole mi scoraggiava ma ora mi rendo conto che è un capolavoro assoluto, da vedere.
Splendido cast, inutile parlare dei due protagonisti, tra l'altro decisamente affascinanti (soprattutto Olmo/Depardieu ), stupendi anche gli attori di contorno e le donne, Anita/Stefania Sandrelli, la compagna di Olmo, coraggiosa e animata da una forte passione sociale e politica, e Ada, compagna tormentata di Alfredo, irrequieta e sensibile. Quest'ultima, in particolare, colpisce per il suo cogliere immediatamente le mostruosità compiute dai fascisti e il suo totale rifiuto di adeguarsi; a differenza di Anita, lei non reagisce con la ribellione politica poichè, sola nel suo ambiente a provare certi sentimenti e vivendo in un diverso momento storico rispetto ad Anita, probabilmente si rende conto che sarebbe impossibile, bensì reagisce con il disagio personale e il rifiuto totale nei confronti dell'ambiente in cui vive.
Ma chi rimane più impresso è Attila/Donald Sutherland, magistrale nella sua interpretazione del perfido fattore fascista, spietato e violento fino alla bestialità, e la mostruosa donna con cui ha una relazione, Regina/Laura Betti, cugina di Berlinghieri.
Sul momento ho preferito la prima parte, più approfondita dal punto di vista storico, che racconta le lotte contadine mostrando in maniera schietta il coraggio di queste persone pronte a ribellarsi di fronte alle ingiustizie. Il secondo atto è però bellissimo comunque, diverso, più "politico" e di grande impatto emotivo, piuttosto crudo e molto chiassoso, urlato, grida di dolore o di follia si contrappongono a musiche e grida gioiose, presenti soprattutto nell'ultima parte, quella della Liberazione, molto bella. E' un film che registra magistralmente e mostra senza riserve un momento storico particolare, rispetto al quale è difficile non avere una posizione e il regista mostra la sua senza remore, cosa che oggi mi fa una strana impressione, poichè film così politicamente espliciti sono ormai rari.
Il rapporto tra Alfredo/De Niro e Olmo/Depardieu è rappresentato in maniera toccante e credibile, ben dosando l'espressione dell'intensità del loro rapporto di amicizia contrapposta ad una sorta di "odio ideologico", e il realistico convivere dei due sentimenti contrastanti.
Bel finale che nonostante tutto strappa un sorriso di tenerezza, da vedere fino all'ultima scena, a mio parere tenera e poetica. Rimane l'amarezza nel constatare che, anche con l'andare del tempo e delle generazioni, certe differenze restano.
Buona (ri-) /visione :wink:
Un gran film diviso in due atti e lungo 318 minuti che non pesano nemmeno per un attimo, la mole mi scoraggiava ma ora mi rendo conto che è un capolavoro assoluto, da vedere.
Splendido cast, inutile parlare dei due protagonisti, tra l'altro decisamente affascinanti (soprattutto Olmo/Depardieu ), stupendi anche gli attori di contorno e le donne, Anita/Stefania Sandrelli, la compagna di Olmo, coraggiosa e animata da una forte passione sociale e politica, e Ada, compagna tormentata di Alfredo, irrequieta e sensibile. Quest'ultima, in particolare, colpisce per il suo cogliere immediatamente le mostruosità compiute dai fascisti e il suo totale rifiuto di adeguarsi; a differenza di Anita, lei non reagisce con la ribellione politica poichè, sola nel suo ambiente a provare certi sentimenti e vivendo in un diverso momento storico rispetto ad Anita, probabilmente si rende conto che sarebbe impossibile, bensì reagisce con il disagio personale e il rifiuto totale nei confronti dell'ambiente in cui vive.
Ma chi rimane più impresso è Attila/Donald Sutherland, magistrale nella sua interpretazione del perfido fattore fascista, spietato e violento fino alla bestialità, e la mostruosa donna con cui ha una relazione, Regina/Laura Betti, cugina di Berlinghieri.
Sul momento ho preferito la prima parte, più approfondita dal punto di vista storico, che racconta le lotte contadine mostrando in maniera schietta il coraggio di queste persone pronte a ribellarsi di fronte alle ingiustizie. Il secondo atto è però bellissimo comunque, diverso, più "politico" e di grande impatto emotivo, piuttosto crudo e molto chiassoso, urlato, grida di dolore o di follia si contrappongono a musiche e grida gioiose, presenti soprattutto nell'ultima parte, quella della Liberazione, molto bella. E' un film che registra magistralmente e mostra senza riserve un momento storico particolare, rispetto al quale è difficile non avere una posizione e il regista mostra la sua senza remore, cosa che oggi mi fa una strana impressione, poichè film così politicamente espliciti sono ormai rari.
Il rapporto tra Alfredo/De Niro e Olmo/Depardieu è rappresentato in maniera toccante e credibile, ben dosando l'espressione dell'intensità del loro rapporto di amicizia contrapposta ad una sorta di "odio ideologico", e il realistico convivere dei due sentimenti contrastanti.
Bel finale che nonostante tutto strappa un sorriso di tenerezza, da vedere fino all'ultima scena, a mio parere tenera e poetica. Rimane l'amarezza nel constatare che, anche con l'andare del tempo e delle generazioni, certe differenze restano.
Buona (ri-) /visione :wink: