Cooper,Merian C. & Schoedsack, Ernest B. - King Kong

elisa

Motherator
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Carl Denham è un regista di documentari ambientati nella jungla che mette in piedi una spedizione in un'isola misteriosa alla ricerca del colpo grosso che gli farà guadagnare una fortuna. Parte con la nave piena di esplosivi e una ragazza, Ann, che farà la protagonista del suo film che ha scritturato facendo leva sulla miseria della Grande Depressione. Arrivati nell'isola si imbattono in un rito indigeno che sacrifica una ragazza a Kong, un gorilla gigantesco che viene tenuto lontano dal villaggio da un muro che separa l'isola tra la parte abitata e quella selvaggia. Gli indigeni rapiscono la ragazza per sacrificarla, ma Kong se ne innamora e la porta con sè. L'equipaggio della nave cerca di liberarla, verranno assassinati dall'animale che però alla fine dovrà arrendersi alle bombe soporifere. Portato a New York viene esibito nei teatri come l'Ottava meraviglia del mondo, ma riuscirà a liberarsi e a rapire ancora Ann.

Il primo film su King Kong, del 1933, strabiliante ancora per il massiccio impegno profuso, in un periodo dove gli effetti speciali erano di difficile realizzazione. Film fantasioso e coinvolgente che ancora si può guardare con trepidazione, partecipi alla vicenda di distruzione dell'equilibrio naturale e di attribuzione dei sentimenti umani anche agli animali. E' un film che racconta molto di più di quello che erano gli intenti originali e proprio per questo ancora molto attuale, per non parlare della fama di alcune scene, come quella di Kong con la ragazza in cima all'Empire Stae Building.
 
G

giovaneholden

Guest
Film stupefacente ancor oggi per l'immane sforzo produttivo prodotto,gli incredibili costi,furono girati addirittura 80000 metri di pellicola,dei quali se ne utilizzarono appena 3000. Ma al di là degli autori,Cooper e Shoedsack,anche loro dei personaggi,ma sui quali rimando chi volesse approfondire a quell'autentico gioiello che è il Dizionario amoroso degli esploratori,una delle letture più divertenti che si possano fare tra le opere di narrativa di viaggio uscite recentemente,è interessante notare i rimandi che quest'opera riesce a collegare,dai ruggenti anni venti,al jazz,alla psicanalisi,alla scoperta dei popoli lontani,la loro arte che come sappiamo influenzò grandemente i movimenti dei primi del 900,si pensi a Picasso e Modigliani in primis,alla nascente etologia. Voglio citare un'ultima possibile fonte d'ispirazione dichiarata del film,il lavoro dei pionieri dei documentari sugli animali Martin e Osa Johnson e il loro Congorilla del quale posto alcune rare immagini
 
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