Finito
Ottima lettura, incalzante, veloce, finalmente un libro che mi veniva voglia di prendere in mano e finire il prima possibile (non mi succedeva da mesi).
La storia è originale: finalmente niente vampiri innamorati o Conti assetati di sangue e basta. Qui la storyline si estende anche alla biologia cellulare e alla batteriologia, senza mai diventare pedante o oscuro, così come sono molto suggestive le illazioni di Matheson sulle leggende legate ai vampiri (bella l'ipotesi che il paletto infilzato introduca aria nei tessuti e li faccia dissolvere, interessante che sia il solfuro di allile all'interno dell'aglio a repellere i vampiri). Anche la psicologia del protagonista, Neville, è ben delineata per tutte le 200 pagine - c'è tutto, il dispiacere di non aver salvato moglie e figlia con cui convivere, il dolore represso, l'inadeguatezza, il fatto di parlare da solo, di finire per affogare la frustrazione e la depressione in alcool e sigarette. Mi sono piaciuti anche i flashback, superbo quello del ritorno della moglie dalla tomba (peccato che non racconti come poi la seppellisca nella cripta). La cosa che ha lasciato perplesso anche me, come Dallolio, è la differenziazione, peraltro poi non chiarita, tra vampiri morti, quelli ancora vivi e pensanti, quelli in coma durante il giorno e quelli che stavano addirittura sotto terra. Mi lascia perplesso anche l'uccisione di Cortman all'ultimo da parte della nuova società. Mi è sembrato un "facciamo di tutt'un'erba un fascio", quando invece Ben Cortman era un vampiro pensante e parlante alla stessa stregua di Ruth. Pazienza, forse Matheson ha lasciato il dubbio nel lettore apposta.
Lo stile è dinamico, moderno, martellante e ansiogeno.
Molto bene, una lettura da consigliare
4/5