Costanzo, Saverio - La solitudine dei numeri primi

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Giordano, il film parte dalle storie parallele di due bambini: Alice, figlia di un padre soffocante e di una madre depressa, brava sciatrice più per via dell'ostinazione del padre che di una vera passione, e Mattia, bambino intellettualmente molto dotato e cresciuto troppo in fretta per via delle responsabilità che gli derivano dal fatto di avere una sorellina che soffre di una grave forma di autismo. Il regista procede con un continuo susseguirsi di ansiogeni e taglienti sbalzi temporali che ci mostrano l'infanzia dei due e gli eventi che poi porteranno al loro isolamento e al loro evolversi in "numeri primi divisibili solo per se stessi e per uno", l'adolescenza problematica che li vedrà incontrarsi e conoscersi, e infine l'età adulta. Ho letto tantissime recensioni negative su questo film e non le condivido. Claustrofobico e angosciante più del libro stesso, con l'aiuto delle musiche martellanti, rende perfettamente la solitudine dei protagonisti e allo stesso tempo il rapporto simbiotico e irripetibile che li lega. Il finale mi ha lasciato un po' perplessa perchè è stato un po' modificato, insinua nello spettatore dubbi a cui il libro non lascia spazio. Mi ha dato un po' fastidio il continuo sussurrare e sospirare di Alba Rohrwacher, pur perfetta nella parte di Alice adulta, ma in generale il film mi è piaciuto.
 
M

maredentro78

Guest
Grazie del post Alessandra,non sarei riuscita a scrivere anche la trama.Un film tosto,non ho letto il libro,ma il film è spietato e duro.Come hai scritto tu 2 esistenze in solitudine che si "riconoscono" e si scelgono nell'adolescenza e rimangono legati.Due storie tragiche,lo ammetto avendo lavorato con bimbi autistici,la storia di Mattia mi ha sconvolto,i genitori sono stati dei carnefici e lui ha preso un fardello difficile anche per adulti del mestiere che siano psicologi o educatori.
La parte finale(rimarrò vaga)la voglio vedere con gli occhi di Alice,mi restituisce un pò di speranza.Credo anch'io sia un film ben realizzato,persino Michela la bimba che interpreta la sorella autistica è davvero incredibile!Molto veritiero,capisco anche bene il discorso della madre di Mattia per quanto possa sembrare disumano,è veritiero.Bravi interpreti,un pò lei mi ha lasciato dei dubbi( e non solo nel suo bisbigliare che concordo è snervante e fine a sé stesso).Un film da vedere per chi ne avrà gli attributi,facile non è.
 

Meri

Viôt di viodi
L'ho visto un paio di anni fa, lo commento ora perchè ho "pescato" la Rohrwacher nel gioco dell'attore. In precedenza avevo letto il libro che mi era entrato dentro, il film non mi ha dato altrettanto. Mi è sembrato che il regista puntasse tanto alle scene cupe, alle espressioni degli attori e al non detto.
 

Meri

Viôt di viodi
Tanto x cambiare mi sono beccata anche il regista di questo film, nel gioco Regista a sorpresa. Che dire, non lo conoscevo e in effetti, da Wikipedia, vedo che non ha ancora prodotto molto, ma promette bene.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il libro non mi era dispiaciuto ma il film non mi è piaciuto. Gioca troppo sui vuoti e questo è una pecca secondo me.
 

Monica

Active member
Invece a me sono piaciuti sia il libro che il film....quest'ultimo rende molto bene la solitudine le manie le insicurezze dei due ragazzi.Marinelli e Rockrwacher poi sono strepitosi.:)
 
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