Lynch, Liam - Tenacious D e il destino del rock

elisa

Motherator
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E' la "storia" fantasy comico demenziale del gruppo rock Tenacious D, band reale composta da Jack Black e Kyle Gass, che ovviamente ne hanno composto la colonna sonora. La trama è abbastanza esile in quanto la coppia si incontra casualmente e decide di rubare il plettro del destino dal Museo del rock per poter essere investiti dello spirito diabolico che contaddistingue il genere. Una leggenda narra che il plettro sia un dente del diavolo e chi lo possiede ha il sacro fuoco del rock nelle vene come molti grandi gruppi rock.
La storia è divertente e mette alla berlina stereotipi e vezzi dell'ambiente musicale hard rock. Molti camei di famosi interpreti musicali. Jack Black ha energia da vendere e anche molta creatività. Consigliato soprattutto a chi ama il genere.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
amo il rock. ci son cresciuto dentro. lui è in me.
tuttavia Black non lo sopporto.
anzi mi sta proprio sulle scatole. lo trovo finto forzato artificioso ...
il suo essere rock è troppo "politically correct" !

non trovo tuttavia male i messaggi che lancia -o tenta di farlo-.
forse sono io che vedo male: infatti io sono nessuno, lui è famoso.
famoso ?

sarà una questione di "incompatibilità" ...
probabilmente tutto si risolverebbe se lui dei suoi film fosse solo regista anzichè attore.

o se io fossi nato 30 anni dopo, potendoli guardare senza avere già vissuto sulla mia pelle quello che da lui non riesco a sentirmi comunicare.


p.s.: il plettro me lo costruivo ritagliando nella forma che volevo cartoni plasticati o card da buttare ...
se lo "spirito diabolico" non è in te, inutile sperare di acquisirlo rubando un plettro
ammenocchè non sia una metafora della droga (chiedetelo ad es a James Marshall ...)
 
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elisa

Motherator
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un po' come Mel Brooks mette alla berlina i generi cinematografici, così fa Black con il rock e con il suo fardello mitologico sulle spalle di sesso droga e rock&roll, belli e dannati, ecc. come se una persona normale, con pochi capelli, in sovrappeso, non autodistruttivo non potesse fare ottima musica rock. Gli stereotipi sono duri a morire e questi film cercano di riportare sulla terra quello che nel caso di certa musica si vorrebbe stesse sempre all'inferno. :)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
un po' come Mel Brooks mette alla berlina i generi cinematografici, così fa Black con il rock e con il suo fardello mitologico sulle spalle di sesso droga e rock&roll, belli e dannati, ecc. come se una persona normale, con pochi capelli, in sovrappeso, non autodistruttivo non potesse fare ottima musica rock. Gli stereotipi sono duri a morire e questi film cercano di riportare sulla terra quello che nel caso di certa musica si vorrebbe stesse sempre all'inferno. :)

guarda i grandi vecchi sopravvissuti, ultrasessantenni e tutti ben vivi: pochi capelli sì, sovrappeso anche, autodistruttivi per niente, normali ...
Normali ?!?
"Rust never sleeps", cantava il grande Neil.

beh: rock è un modo di vivere. rock è qualcosa dentro. In un mondo ove l'anticonformismo spesso è essere conformisti, e conformismo essere anticonformisti, anche essere rock diventa "normale".

E lo stereotipo non stona, anche se ormai solo "di facciata": perchè chiunque può fare rock, ma altro è esserlo !!!

Hey hey, my my
Rock and roll can never die
There's more to the picture
Than meets the eye.
Hey hey, my my


(Hey hey, my my
Il rock'n'roll non morirà mai
C'è di più di quello che salta all'occhio
Hey hey, my my)
 
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