Pratchett, Terry - Il colore della magia

Dory

Reef Member
Il colore della magia è il primo libro della saga di Mondo Disco, il mondo piatto sorretto da quattro elefanti che poggiano sull'enorme tartaruga A'Tuin che viaggia nello spazio cosmico.
Conosciamo il primo dei fantasmagorici personaggi che popolano questo strano Mondo, il mago fallito Scuotivento, che a causa di uno dei grandi incantesimi che si è conficcato nella sua testa, non può più impararne altri.
In questa prima avventura Scuotivento dovrà, suo malgrado, accompagnare in giro per il Mondo Disco un turista di nome Duefiori giunto da un paese lontano con una cassa piena d'oro che cammina da sola. Vivranno una serie di avventure quasi mortali che li porteranno fino al Bordo.

Il genere dei libri di Pratchett è un fantasy comico che capovolge tutti i più radicati cliché del fantasy, con risultati davvero molto esilaranti e una nutrita galleria di personaggi curiosi e geniali.
La saga del Mondo Disco si suddivide in vari cicli a seconda dei personaggi protagonisti delle storie. Avevo già letto il primo del ciclo della Guardia, che ha come protagonisti le Guardie della città più grande e famosa del Mondo Disco Ankh-Morpok, che mi ha fatto innamorare di questo Mondo, però questo primo libro non mi è piaciuto altrettanto.
Probabilmente, essendo il primo, aveva bisogno di una sorta di rodaggio, anche perché l'impianto della serie è molto articolato. Tuttavia consiglio vivamente di leggerlo come introduzione, perché alla fin fine di questo si tratta, alla geografia, storia e scienza del Mondo Disco. :mrgreen:

Ah, dimenticavo di dire che questo libro non ha un vero e proprio finale e che le avventure di Scuotivento e Duefiori continuano nel prossimo intitolato La luce fantastica.
 
...E in un modo o nell'altro sono arrivato a questa discussione, peraltro recente.

Conosco Terry Pratchett e il suo Mondo Disco da quasi vent'anni, grazie alla prima di diverse apparizioni videoludiche dei suoi personaggi. Ho iniziato tuttavia a leggerlo soltanto da poco, e mi domando per quale motivo mi sia privato di letture tanto divertenti per tutto questo tempo! Sto rimediando quindi, nei lunghi e quotidiani viaggi da pendolare. Ho iniziato proprio da questo libro :)
 

Dory

Reef Member
Da quando ho visto il tuo avatar ho avuto come un'epifania. Siccome sto leggendo Don Chisciotte, mi sono resa conto di quanto questo libro gli somigli.
Il tanto impavido quanto incosciente turista, Due Fiori, che vuole viaggiare per il Mondo Disco alla ricerca di avventure da immortalare con la sua scatola magica, felice di trovarsi in una mischia tra ladri e assassini e pieno di emozione nelle situazioni più pericolose, e che non riesce a stare a cavallo più di 30 secondi. E poi Scuotivento, che capisce perfettamente il pericolo e vorrebbe solo scappare, ma resta con Due Fiori un po' per le sue enormi monete d'oro, un po' perché 'costretto' dalla cassa.
A questo punto mi viene una gran curiosità di leggere il seguito, La luce fantastica, per vedere se l'analogia è solo frutto della mia immaginazione o se c'è qualcosa di più.
 

Lark

Member
Primo libro che leggo di Pratchett, mi ha convinto ma non entusiasmato. Mi è sembrato basarsi molto sulla parodia (intelligente) di stereotipi e cliché del fantasy dell'epoca, allora in quell'età di mezzo tra i grandi classici e l'innovazione più recente del genere, caratterizzato da copertine con primi piani di damigelle in difficoltà con gli abiti strappati nei punti giusti e da mastodontici eroi omoerotici. Insomma purtroppo la parodia invecchia male, perché prende di mira un genere che nel frattempo si è evoluto ed è qualcosa di diverso, sebbene alcune degli stereotipi rimangano gli stessi.
Il tipo di comicità è quello che preferisco, nei dettagli piuttosto che nell'assurdità delle situazioni - certe descrizioni o introduzioni mi sembra di sentirle -, e ricorda Douglas Adams - ma preferisco Pratchett. Ci ho letto anche un qualcosa di più profondo e intenso - non tanto un messaggio quanto forse un tentativo di riflessione - appena grattata la superficie.
Purtroppo in questo libro manca una trama, e si sente. I capitoli si fanno leggere come racconti brevi tutto sommato autonomi l'uno dall'altro, i personaggi incontrati non ricorrono - eccetto i protagonisti -, insomma soffre molto l'assenza di un solido filo conduttore, di una storia vera. Personalmente se anche avevo voglia di continuare a leggere, non ero curioso di sapere cosa sarebbe successo, ed è innegabilmente un difetto. Con tutti i distinguo del caso anche il paragone con Don Chisciotte non penso che regga, proprio per questi motivi.
L'autore mi ha convinto e leggerò volentieri altri suoi libri, magari più maturi e indipendenti. In questo momento sto leggendo Good Omens e mi sta piacendo tantissimo, tra l'altro.
 
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