Kieślowski, Krzysztof - Tre colori-Film blu

ayuthaya

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Trama:
Parigi. Julie, moglie del celebre compositore Patrice de Courcy, deve affrontare la morte del marito e della loro figlia di sette anni in un incidente d'auto.
Mentre è ancora ricoverata in ospedale, il suo primo pensiero è di inghiottire una intera manciata di pillole rubate dalla farmacia del reparto. Da quel momento in poi i suoi sforzi sono tutti rivolti a compiere una sorta di suicidio mentale, dissociandosi da tutte le memorie del passato e facendo tabula rasa di tutti i ricordi. Si spinge fino a distruggere il manoscritto dell'ultimo lavoro del marito, una composizione scritta per la celebrazione dell'Unione Europea. Malgrado il suo desiderio di affondare nel nulla, il semplice fatto di esistere la costringe a confrontarsi con il suo passato.
Lungo la strada si occupa di Lucille, una spogliarellista che vive al piano di sotto. Alla fine collabora con Olivier, l'ultimo aiuto del marito, di cui finirà per accettare l'amore, e offre la casa all'amante del marito, che ne porta in grembo il figlio.

Commento: bè... è un po' difficile per me che non sono assolutamente un'esperta nè un'appassionata di cinema parlare di questo film... Però mi sembrava un peccato che non fosse presente, tanto più che ho letto molti commenti positivi anche nel topic aperto su Film rosso!
Il film è bellissimo. Le musiche e la fotografia sono sublimi, la costruzione meticolosa delle scene è più che mai efficace: ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio è denso, pregno di tante cose... Però l'effetto non è artificioso, ma, al contrario, molto naturale, sincero e appassionato. L'impressione è quella di essere continuamente sospesi: Julie vorrebbe che tutto attorno a lei si spegnesse, ma questo non è possibile... la vita vince sempre. Anche sottovoce, ma vince sempre.
Intenso e delicatissimo...
 
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zanblue

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Non sono neanch'io un'esperta di cinema ..e preferisco non usare Wikipedia quando scrivo,ciò non toglie che questo è uno dei miei film preferiti.IL dolore emotivo e fisico,la musica classica che spesso nei film di Kwiesloski viene usata al posto del dialogo,per rappresentare un'urlo,un pianto.Le trasparenze di cristalli blu,che Julie,si porta sempre con sè legati al ricordo della figlia.L'immenso vuoto, lasciato dall'improvvisa perdita, porta la protagonista ad atti di autolesionismo,..a cercare quello che ha perduto e non riesce ad accettare nel fondo blu, di una piscina.
L'ho visto e rivisto non so ormai quante volte,ed ogni volta scopro qualcosa che mi era sfuggito.Unica pecca,il ritmo un pò lento.Regia,stupenda.
 
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giovaneholden

Guest
Bellissimo,un vero capolavoro,dove il dolore diventa qualcosa di palpabile che tocca le corde profonde dell'animo. Splendida regia,fantastica colonna sonora e grande interpretazione di Juliette Binoche,non lascia indifferenti dopo la visione. A me sono piaciuti anche Film bianco e Film rosso,ma non toccano i vertici di questo.
 

elisa

Motherator
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Come raccontare la perdita lacerante dei propri affetti ponendo l'attenzione sul desiderio di rimozione e di distacco, un modo per anestetizzare il dolore, tagliare con il passato, escludere ogni contatto con esso e con la memoria che gli oggetti, gli ambienti, le persone portano con sé. Julie cerca di trovare questa via di fuga dal dolore ma è solo con l'accettarlo che forse riuscirà a far rivivere in lei l'amore per chi ha tanto amato e quindi ad amare ancora. Film che racconta le emozioni atraverso l'arte di un regista capace di unire le immagini con la musica e la sceneggiatura con l'interpretazione in modo sempre sorprendente.
 
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