Farhadi, Asghar - Una separazione

elisa

Motherator
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Siamo a Teheran dpve una coppia della media borghesia decide di separarsi dopo alcuni anni di matrimonio, lei torna dai genitori e la figlia resta con il padre, che per accudire il suo di padre, affetto da Alzheimer, assume una giovane donna molto religiosa come badante, che prende il lavoro all'insaputa del marito.
Succede un fatto inaspettato e la badante viene cacciata in malomodo tanto da cadere e dover ricorrere alle cure dell'ospedale dove a causa del trauma deve abortire, perché incinta già oltre i quattro mesi. Del fatto viene incolpato l'uomo che rischia da uno a tre anni di carcere, farebbe la differenza il sapere o meno se lui era a conoscenza che la donna era in attesa di un bambino. Lui davanti al tribunale nega di averlo saputo. Poi è tutto un susseguirsi di verità e mezze verità, bugie e ricostruzioni dell'accaduto, che porteranno un po' alla volta a coinvolgere diverse persone nell'accertamento dei fatti come testimoni, fino a rimanerne tutti invischiati.

Film molto complesso anche se la storia potrebbe apparire minima, riesce a parlare della verità e della sofferenza che sta dietro ad ogni separazione e che reca con sè l'impossibilità di riparazione. Film profondo che affronta molti aspetti legati alla coscienza e alle scelte che si possono fare per difendersi e difendere la propria famiglia. Anche i bambini e il vecchio malato, tutti partecipano a rendere le cose difficili, irrisolvibili, neanche la verità finale riuscirà a ridare serenità, oramai tutto è stato compromesso. Film che scuote profondamente, ponendo solo degli interrogativi, grande prova del regista iraniano, giustamente riconosciuta a livello internazionale.
 

Apart

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Il film, attraverso il racconto di una storia particolare, ci illumina su alcuni aspetti difficili e contraddittori della società iraniana. Ma vi è di più. La separazione fra due coniugi serve a farci riflettere su una separazione più grande: quella fra uomini che non sanno incontrarsi perchè sordi di fronte alle parole dell'altro, ma soprattutto perchè incapaci di provare empatia, di porsi in un atteggiamento di comprensione; quella interiore, dove le vittime più colpite sono i più piccoli, in questo caso una bambina iraniana. Lo sforzo per far riappacificare i suoi genitori risulterà vano di fronte all'ottusità degli adulti e lei, impotente, nonostante l'amore per entrambi, sarà costretta alla fine a scegliere con chi stare.

Film drammatico, bello, bellissimo! Grande prova di questo regista che già mi aveva già colpito con About Elly. Mi spiace non aver ascoltato il film in farsi con sottotoli. La prossima volta lo farò.

Qui c'è un intervista fatta al regista, Asghar Farhadi. Davvero interessante soprattutto per capire le sue idee, il suo modo di fare cinema.


 
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zanblue

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Film ben fatto.Descrive benissimo le dinamiche sociali iraniane.Per chi come me, conosce abbastanza bene questo paese,é un valore aggiunto.IL regista ha riportato molto fedelmente,quei lunghi silenzi che sostituiscono il dialogo, nelle coppie persiane.Si tende a non dire a non confrontarsi, a non scontrarsi quasi mai direttamente,creando così dei grossi malintesi.
Meritatissimo l'Orso D'argento all'attore Peyman Moaadì,che nel film interpreta Nader (il marito),bravissimo, convincente,efficace.Ci sono tutte le sfumature della società persiana,i silenzi,l'aggressività che a volte non viene contenuta,il grande rispetto per gli anziani,le mogli persiane che vogliono sempre di più.:D

Ispira tenerezza e riflessione.Film vietato dalla censura.Inutilmente,...tutti lo hanno visto in terra persiana.
 

velvet

Well-known member
Film Molto particolare, fatto di pochi dialoghi, solo discussioni e molti silenzi. I fatti si intrecciano e la separazione e la causa con la badante diventano quasi una cosa sola.
Sicuramente ben fatto ma per me veramente molto angosciante, un po' troppo forse.
 
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