Kim Ki-Duk - Real Fiction

elisa

Motherator
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Un giovane ritrattista di piazza, mite e silenzioso, viene maltrattato da clienti ed estorsori, fino a quando seguendo una ragazza in un teatro si trasforma in un vendicatore e uccide tutte quelle persone dalle quali ha subito dei torti.

Girato tutto di seguito in 200 minuti, con 10 macchine da presa, due fotocamere digitali, 10 aiuto registi, è una sperimentazione che mantiene l'ossimoro del titolo, sembra una ripresa amatoriale ma nello stesso tempo tutto è ripreso con grande tecnca cinematografica. Qui andiamo ai temi cari del regista sudcoreano, la violenza e la crudeltà che necessiariamente è connessa, la finzione e la realtà, mancano i doppi a cui lui di solito ricorre in un continuo contraltare, preferendo un personaggio solitario, un vendicatore, uno che distrugge i suoi mostri interiori attraverso la violenza senza appello. Finale a sorpresa che svela la finzione.
 
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