Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtude e canoscenza.

Apro i giornali online e leggo che a Genova una donna di 67 anni è stata strangolata dal marito al culmine di una lite. A San Felice a Cancello una ragazza di 27 anni è stata uccisa a coltellate dall'ex marito e padre dei suoi tre figli, perché questi non accettava la fine della loro storia.
In India una ragazza di 22 anni è stata decapitata dal fratello, perché aveva abbandonato il marito che la picchiava selvaggiamente
Mi chiedo, ma è sempre stato così? La violenza sulle donne in particolare, sui più deboli in genere, è sempre stata di queste proporzioni?
Una morte ogni tre giorni, l'omicida è quasi sempre un ex: marito, amante, padre, fidanzato, fratello.

Qualche tempo fa, facevamo su queste pagine una riflessione sulla fine di un amore. Ma è così difficile farsene una ragione? O forse in questa società di "vincenti" che ci stanno propinando, accettare che una "debole" possa lasciarci è considerato un insulto da lavare con il sangue?

La gente è fuori di testa.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Concordo in pieno con la tua ultima frase...la gente è davvero fuori di testa.

Penso che la violenza sulle donne e sui più deboli sia sempre esistita,il fatto è che oggi ne veniamo di più a conoscenza attraverso i mezzi di comunicazione: tv,giornali,radio,internet...
Da parte mia sono diversi anni che evito di vedere i tg,leggo le news ogni giorno su internet,così almeno mi risparmio i commenti e le immagini che mi farebbero stare ancora più male.Voglio essere informata,ma nel modo più "leggero" possibile decidendo da sola a quale notizia dare maggior rilievo.
I veri deboli sono quelli che compiono questi gesti estremi ed irreparabili.
 

zanblue

Active member
Qualche tempo fa, facevamo su queste pagine una riflessione sulla fine di un amore. Ma è così difficile farsene una ragione? O forse in questa società di "vincenti" che ci stanno propinando, accettare che una "debole" possa lasciarci è considerato un insulto da lavare con il sangue?

Il problema forse sta tutto in quella frase:" Accettare che una debole possa lasciarci."
Le donne non sono più tanto deboli e nemmeno tanto dipendenti dagli uomini di famiglia.Ho l'impressione che in questi ultimi anni,le donne vengano considerate al pari di una proprietà,un possesso più che un sentimento.Possiedo quindi sono.Quando questa proprietà decide che non vuole essere più posseduta,viene repressa? Eliminata?
Non c'entra la crisi economica,gli omicidi avvengono anche tra le famiglie più agiate.I deboli sono questi mariti,fidanzati assassini,ma perchè pagano le donne, il prezzo della loro debolezza? Non riesco a capire questo incremento di aggressività.Però insieme potremmo parlarne.
 

Nerst

enjoy member
La violenza sulle donne è sempre viva, purtroppo, nonostante le tante campagne anti violenza. Il fatto che ne sentiamo parlare di più ai media è perchè le stesse donne si sono liberate delle catene che le vedevano colpevoli di denunciare persino il marito. Questo perchè farlo era una vergogna o un' esagerazione, come se quest' ultimo sposandola prende anche il diritto di picchiarla....assurdo.
 

ila78

Well-known member
Argomento tristemente di attualità.
Come ha detto Mine,oggi è un fatto che viene sempre più alla ribalta grazie ai media, aggiungerei che spesso, troppo spesso, viene alla ribalta quando ormai è tardi, magari dopo che la poverina ha sporto denuncia e nessuno ha mosso un dito, questo mi fa una rabbia incredibile! :W anche perchè io sono fermamente convinta che il principe azzurro delle favole non si trasformi in un mostro assassino da un giorno con l'altro, secondo me si arriva all'omicidio magari dopo anni di umiliazioni, violenze psicologiche e fisiche e in questo, aimé, molto spesso noi donne ci mettiamo del nostro; non riusciamo a ficcarci nella testolina che un uomo che trova naturale darti uno schiaffo non ti ama e non c'è giustificazione che tenga (siamo bravissime a giustificarli), al primo schiaffo dovremmo scappare a gambe levate, cambiare numero di telefono e non farci vedere mai più.
 

Apart

New member
Non ho molti dati sul tema, ma una riflessione vorrei farla. Mi riferisco sempre all'Italia, un paese nel quale dalla maggior parte delle persone la donna è considerata alla pari dell'uomo. Gli episodi di violenza recenti di cui parlano in Italia riguardano le donne partner. Questa precisazione è importante, ci rivela che è lo status di donna partner il fattore immancabile negli episodi di violenza e di morte di cui i telegiornali parlano di frequente.

Si tenga presente questo: quegli uomini che uccidono sono uomini incapaci di accettare la fine di un amore. Non bisogna considerare soltanto il rapporto uomo-donna nella differenza di genere, ma il rapporto uomo-donna nella sfera amorosa. Alcuni uomini sono capaci di subire le angherie del loro capo donna, oppure della propria figlia, ma nel rapporto con la propria partner sono tiranni e violenti. L'amore, o meglio, il rifiuto del sentimento d'amore è un fattore determinante credo in queste storie. C'è violenza non solo quando c'è una donna, c'è violenza quando c'è una donna che rifiuta l'amore di un uomo, e quest'ultimo è incapace di accettarlo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Questo è un argomento che non ci si dovrebbe mai stancare di mettere in evidenza, la violenza di genere va combattuta sempre, soprattutto con l'informazione verso le donne che la subiscono, attraverso la solidarietà e l'aiuto nei loro confronti che permette di fuggire dalla situazione senza provare vergogna o paura.
Anche grazie agli uomini non violenti e non discriminanti penso sia possibile cambiare perché ogni iniziativa che ostracizza la discriminazione è un punto a favore verso il riscatto e l'affrancamento da certi comportamenti che si subiscono giorno dopo giorno e che non fanno notizia se non quando diventa "buona" per finire in prima pagina.
Una donna su tre è stata vittima della violenza di un uomo e questo non è più accettabile, mai e poi mai si deve accettare di stare vicino ad una persona violenta. La violenza non è mai amore.
Il 93% delle donne non denuncia la violenza del proprio partner. Abbiamo diritto ad avere rapporti dove ci sia rispetto e dove non ci vengano torte le braccia o tirati i capelli, dove non siamo strattonate o prese a spintoni, dove non dobbiamo accettare rapporti sessuali indesiderati, essere schiaffeggiate, minacciate, prese a calci, pugni, morsi, dove la nostra volontà viene piegata, umiliata, ignorata. Basta intimidazioni, ricatti, svalutazioni.
Non accettiamo più che le donne vivano quotidianamente tutto questo.
 

Dallolio

New member
Più che un problema di genere, è un problema di criminalità; chi commette questi crimini non penso che lo faccia in nome di una convinzione di superiorità di genere (sono uomo e posso quindi usare la violenza) ma perchè è un criminale.
E' la violenza stessa quindi il problema e la soluzione è solamente in un'inasprimento e in una certezza della pena che adesso è molto lontana da esserci: tutti i cittadini onesti dovrebbero quindi pene più severe e più certe per tutti i crimini, e quindi, di conseguenza, anche in tutti questi i casi... è vero che anche l'educazione in questo è fondamentale ma alla fine si arriva sempre allo stesso punto: occorrono pene certe e celermente eseguite per tutti i criminali, di qualunque crimine si siano macchiati...
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Avevo scritto un lungo messaggio cancellato all'invio...
in sintesi più che la fine di un amore credo pesi la sensazione d'aver fallito la propria vita e così ingenuamente si crede di giustiziare il "colpevole", che è invece interno, sancendo così definitivamente il fallimento in un fatale cupio dissolvi...
 

praschese89

New member
Apro i giornali online e leggo che a Genova una donna di 67 anni è stata strangolata dal marito al culmine di una lite. A San Felice a Cancello una ragazza di 27 anni è stata uccisa a coltellate dall'ex marito e padre dei suoi tre figli, perché questi non accettava la fine della loro storia.
In India una ragazza di 22 anni è stata decapitata dal fratello, perché aveva abbandonato il marito che la picchiava selvaggiamente
Mi chiedo, ma è sempre stato così? La violenza sulle donne in particolare, sui più deboli in genere, è sempre stata di queste proporzioni?
Una morte ogni tre giorni, l'omicida è quasi sempre un ex: marito, amante, padre, fidanzato, fratello.

Qualche tempo fa, facevamo su queste pagine una riflessione sulla fine di un amore. Ma è così difficile farsene una ragione? O forse in questa società di "vincenti" che ci stanno propinando, accettare che una "debole" possa lasciarci è considerato un insulto da lavare con il sangue?

La gente è fuori di testa.

I miei genitori conoscono queste due persone in quanto lui è stato collega di mio padre tempo fa,ormai era in pensione da una ventina d'anni.Loro,altri ex colleghi e amici sono tutti rimasti a bocca aperta dopo essere venuti a conoscenza di questa cosa tragica perchè erano entrambi persone normalissime senza alcun tipo di problema:boh:
Purtroppo,come in questo caso,quando nel cervello scatta qualcosa che non deve,basta un attimo e succedono cose come queste!

E' invece diverso nel caso della violenza sulle donne,violenza spesso reiterata nel tempo e dalla quale le vittime non riescono a sottrarsi da sole!
 

maurizio mos

New member
Da sempre le donne sono viste, specie nella media cultura popolare, come “proprietà” dell’uomo, da lui dipendenti e di questo atteggiamento si citano tradizioni storiche dimenticando che in Egitto (tralasciando la solita Nefertari) e a Babilonia vi erano fior di donne indipendenti, impernditrici o commercianti. La religione ci ha messo il suo attraverso i secoli (da Eva costola di Adamo – non c’è chi non veda il simbolismo – alla caccia alle streghe – gli stregoni erano mosche bianche – alle norme che relegano la donna in un ruolo subalterno, sia nella chiesa che nel mondo). Infine gli stati moderni con le loro leggi, dove sempre, fino a poco tempo fa e ancora oggi se non nella lettera nello spirito, la donna viene “dopo”.
Oggi si paga ancora pegno a tale mentalità: non è un “essere o avere”, è una complicata combinazione di convincimenti, tradizioni, usi, leggi… è la somma di un arrogante presunzione di diritto da parte dell’uomo che gli fa considerare troppo spesso la donna solo come qualcuna da sedurre, da dominare, da appiattire in ruoli secondari. Da possedere in senso lato.
Non si pensi che oggi sia diverso. Non i riferisco ai casi di cronaca, che sono una piccola parte, clamorosa ma paradossalmente meno importante del problema.
Perché il problema è la pattuglia che ferma la donna giovane e carina perché magari con un po’ di manfrina ci sta (le donne ci stanno sempre se l’uomo ci sa fare) e poi dai documenti si vede chi è; è il manager che non accetta che il suo capo sia una donna; è il marito che non vede di buon occhio che la moglie esca con le amiche per andare al cinema (per dire) perché chissà invece; è ancora il marito che si sente complessato se sua moglie guadagna più di lui; è il ragazzo, l’uomo che non accetta che la ragazza, la donna, non lo voglia (più) perché via, come è possibile che non mi voglia; è il ragazzo, l’uomo che non accetta che la ragazza, la donna lo lasci perché non concepisce che la donna può stare sola, vuol dire che ha un altro, che mi ha tradito…
Perché il problema è la ragazzina che ansima per il ragazzetto decerebrato che si atteggia a duro; è la moglie che ha paura di lottare per se stessa perché è in posizione economicamente debole e da sola, poi, non ce la farebbe; è la madre che teme per i suoi figli piccoli; è la donna che ama ciecamente e non vede, non capisce chi ha accanto… Sono tutte le donne che non hanno trovato nelle istituzioni, nella legge, nelle forze dell’ordine l’appoggio che cercavano perché …è sempre la stessa storia, cosa vuoi che sia, qualche urlo e va tutto a posto e se anche le fa un occhio nero poi finiscono a letto e fanno pace, le donne fanno così…
Perché il problema sono le donne che si vergognano di come si riducono anno dopo anno accanto all’uomo che hanno scelto e che si vergognano dei vicini, degli amici, dei parenti e forse, se lei gli dice un’altra volta sì… poverino, il lavoro, devo capirlo e poi in fondo con i bambini è tanto buono…
Perché il problema sono gli uomini che non accettano di essere lasciati perchè loro sono bravi, furbi, forti, in gamba e come può una donna che non sa fare nulla lasciarli come fa a stare senza di lui, come si permette, come osa ridergli in faccia, dirgli che non lo ama più, che non lo vuole più, che… non può, non deve, che figura ci fa con gli amici…

Mi spiace, sono pessimista, non credo che le cose stiano cambiando più di tanto: forse di facciata, a parole ma la mentalità c’è ancora (da una parte e dall’altra) e cambierà non attraverso emotive reazioni ma con leggi giuste che tutelino davvero le donne e che spingano l’uomo (inteso come razza umana) a cambiare. Intendiamoci, forse che l’atteggiamento “razzista” verso le donne è diverso dall’atteggiamento “razzista” verso il diverso? Guardiamoci negli occhi, quanti di noi danno del “lei” allo sconosciuto incontrato per strada ma danno del “tu” all’extracomunitario pure incontrato per strada?
 

Apart

New member
Mi spiace, sono pessimista, non credo che le cose stiano cambiando più di tanto: forse di facciata, a parole ma la mentalità c’è ancora (da una parte e dall’altra) e cambierà non attraverso emotive reazioni ma con leggi giuste che tutelino davvero le donne e che spingano l’uomo (inteso come razza umana) a cambiare. Intendiamoci, forse che l’atteggiamento “razzista” verso le donne è diverso dall’atteggiamento “razzista” verso il diverso? Guardiamoci negli occhi, quanti di noi danno del “lei” allo sconosciuto incontrato per strada ma danno del “tu” all’extracomunitario pure incontrato per strada?

La mentalità sessista in (piccola) parte c'è ancora, ma non si può negare che notevoli passi avanti sono stati fatti. Mi sembra che tante donne, in Italia, conducono una vita alla pari dell'uomo. E ci sono tanti uomini che pensano la donna non come un oggetto o una proprietà ma come una persona.
Per quanto riguarda persone "extracomunitarie" e persone "gay" invece, in una direzione di maggiore tutela legislativa e di accettazione penso si sia fatto ancora poco.
 
Ultima modifica:

Nerst

enjoy member
Caro maurizio mos, a mio parere hai colto nel segno, centrando il problema, che è legato alla mentalità redrograda e all' aducazione sbagliata che fa da sfondo al problema.

La violenza verso le donne non è solo fisica, ma anche psicologica e questa è molto più vicina di quanto possiamo immaginare. Le occasioni negate, gli ostacoli che altri impongono sono dettati da una "parte" che le donne non riescono a farsi scrollare di dosso e riguardano il copione della casa, dei figli, del marito...come se la prima fosse un test di pulizia, i secondi un compito a cui deve sempre eccellere ed il terzo un cagnolino a cui porre la ciotola in orari prestabiliti, altrimenti guai.

Esiste un lavoro di squadra tra le parti e chi ha la fortuna di giocare così non può fare a meno di segnare un bel fuori campo.
 

apeschi

Well-known member
una storia vera che mi ha molto colpito

Una storia vera che mi ha molto colpito. Da brivido! Non la scordero' mai.

E' successa esattamente un anno fa, era passato da poco il Natale 2011. Purtroppo l'anno scorso di questi tempi ho avuto problemi seri di salute ed ho frequentato piu' volte la chirurgia del policlinico di Milano.
Era passato da poco il Natale. Ero ad una delle numerose visite in chirurgia che ho dovuto fare in quel periodo.

Era una mattina,ero in sala d'attesa che stavo aspettando il mio turno.

Mi si avvicina una donna sulla trentina. Era bionda, pallida, aveva gli occhi pesti ed iniettati di sangue, una ferita sul cuoio cappellutto cucita con parecchi punti di sutura (capelli tagliati in qualche modo, rasati in prossimita' della ferita), magra, pallida, camminava a fatica. Si sedette vicino a me.
Aveva un foglio in mano. Parlando con voce tremula mi porse il foglio chiedendomi di leggerlo. Lo lessi. Era un referto medico. Mi chiese cosa significava (era evidente che non volesse sapere da me il significato del referto ma che volesse semplicemente trovare un pretesto per parlare con qualcuno, per raccontare qualcosa). Lessi il foglio e stava scritto che aveva subito ematomi, ferite da taglio al cuoio cappelluto e ferite addominali abbastanza profonde ma comunque fortunatamente che non avevano leso organi vitali. Mi chiese cosa singificasse. Le risposi che non ero un medico e che a quanto avevo capito aveva subito un brutto incidente.

Nel frattempo erano arrivate in sala d'attesa altre donne (altre pazienti in attesa del loro turno) e la donna inizio' a parlare e raccontare.

La notte Natale era stata accoltellata dal marito (un ex detenuto tunisino che, rientrato da poco dalla galera, aveva iniziato ad insultarla da giorni e a malmenarla).
Quella sera l'aveva riempita di botte e colpita ripetutamente con un coltello.
La cosa piu' agghiacciante e terribile (da film dell'orrore), che non mi dimentichero' mai, era che racconto' che il marito, accortosi di averla ferita, visto che sanguinava abbondantemente, inizio' a ricucirla con ago e filo da cucito, sulla carne viva, finche' lei non svenne.
Poi pensando fosse morta l'abbandono' e scappo'.
Dopo un po' chiamo' una vicina dicendo che aveva ammazzato la compagna. La vicina, amica della donna, entro' in casa, la trovo' in un lago di sangue, chiamo' l'ambulanza e fortunatamente riuscirono a salvarla.

Quella mattina, erano passati pochi giorni, probabilmente era ancora ricoverata in reparto ed era salita in chirurgia per le visite.

Sinceramente non volevo crederci. Racconto' anche di avere un figlio affidato a non so chi che stava in Francia e disse che la sua storia era finita anche sui giornali.
Il marito era stato fermato ed arrestato.

Tornato a casa verificai subito e purtroppo era tutto vero (anche le cose piu' terribili). Il suo racconto era esattamente quello raccontato dai giornali (anche se i giornali non avevano raccontato tutti i particolari), anche la descrizione della donna era riferita proprio alla persona che avevo incontrato in chirurgia quel giorno.

Penso che non dimentichero' mai ne' la sua storia e nemmeno la sua immagine, magra, bionda, ferita non solo fisicamente ma soprattutto interiormente ed in preda al terrore che potesse rientrare in casa all'improvviso il compagno (che uscisse di galera).
 

maurizio mos

New member
No caro Apart, mi spiace ma non sono convinto: la mentalità sessista c'è ancora eccome: c'è quando in un commissariato la donna che denuncia il marito è vista come una isterica rompipalle e viene lasciata sola ad affrontare il compagno violento; c'è quando la nostra legislazione prevede tutt'ora pene risibili per lo strupo quando in altri paesi (i "soliti" paesi anglosassoni) si comincia da 25 anni e si sale, e mi spiace dire che nemmeno una delle nostre parlamentari ha mai presentato una proposta di legge per inasprire le pene (d'altra parte, quando una larga parte dei parlamentari di destra e di centro legati alla Chiesa ha ostacolato la legge contro l'omofobia... di che ci meravigliamo?)
C'è nel quasi automatico pensiero di molti (e non solo uomini!) di fronte a certi fatti: ...è sì, ma anche lei, chissà cosa ha fatto...
Ripeto, non sono i clamorosi casi di cronaca, certo dolorosi, a essere il problema: il problema, per così dire, siamo noi, donne comprese.
Quanto agli extracomunitari, li assimilavo alle donne tra quelli ritenuti "inferiori" a priori, ai quali dare del "tu" e non del "lei" perché sono dei "negri" (sì, scrivo "negri" dal latino e se gli americani hanno dei complessi se li facciano passare: ricordiamoci della ...nigerrima et pulcherrima... Regina di Saba)
L'altro giorno sul treno vi erano due poliziotti in servizio prevenzione crimine (bene) che, addocchiato un "negro" seduto accanto a me si sono premurati di chiedergli in malo modo documenti e biglietto e cosa faceva, come si guadagnava da vivere. Peccato che il "negro" fosse uno stimato chirurgo. Le loro facce, quando l'hanno saputo, esprimevano la più totale incredulità e incomprensione e, ciliegina sulla torta, in una specie di tragicomica commedia degli errori, uno dei due si giustificò dicendo che non pensava che uno come lui fosse un medico: ma esercitava in Italia?
Non so se mi sono spiegato... gli extracomunitari "non possono" essere altro che vù cumprà e le donne dipendenti dagli uomini (non mi dilungo sul concetto che investe diversi aspetti, compreso quello sessuale: sappiamo tutti com'è)
 
Ultima modifica:

Apart

New member
No caro Apart, mi spiace ma non sono convinto:

Mos, rischiamo di finire a discutere di sensazioni, e vedo che ne abbiamo di diverse.

Non nego che ci sia ancora una mentalità sessista, ma fortunatamente mi sembra sia la minoranza in Italia. Le pene che ci sono servono, ma non credo che inasprirle in continuazione servirebbe: uomini violenti non si preoccupano delle sanzioni perchè attraverso le minacce ottengono il silenzio della propria donna. Forse sarebbe utile introdurre pene più efficaci, più intelligenti, più attuali. E sicuramente bisognerebbe lavorare in direzione di un'educazione dei rapporti fra uomo-donna, soprattutto in merito a come gestire la fine di un rapporto.
La violenza su una donna non è mai giustificata, certo è che diventa difficile non biasimare una donna, o aiutarla nel caso in cui dopo essere stata picchiata dal suo compagno lo perdona. Ci sono questi casi, ed è da questo che scaturiscono certe reazioni.
Per gli extracomunitari e i gay condivido, siamo ancora molto indietro.
Tralasciamo di parlare delle forze dell'ordine e delle loro figuracce che immancabilmente fanno va.
:)
 
Provengo da una famiglia, dove mai, e ribadisco mai, il genitore ha alzato la mano contro la genitrice. Ho scoperto la violenza sulle donne solo quando alcune donne vittime di violenza me ne hanno parlato. Non nego che mi sembra inverosimile che un individuo molto più forte si accanisca, a volte senza ragione apparente, se mai vi sia una ragione nella violenza, contro una persona più debole.
Con sempre maggiore sgomento ho scoperto una realtà che era lontano da me anni luce.

Vorrei postarvi questo articolo:

Violenza sulla compagna disabile, filma tutto e fa arrestare il padre - Bologna - Repubblica.it


Secondo voi questa belva è cristiano o musulmano? Tiro in ballo la religone visto il 3d sul libro Vendute.
Concordo con Zanblue, la violenza sulle donne non ha religione o etnia, è violenza bestiale e basta.
 
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