Snicket, Lemony - Una serie di sfortunati eventi 4: La sinistra segheria

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Nel quarto libro della serie i fratelli Baudelaire si imbatteranno in una gigantesca sega circolare, una pentola assordante, un uomo con una nuvola di fumo al posto della testa, un ipnotizzatore, un terribile incidente con feriti, e tanti buoni sconto...


Sempre piacevole come lettura, scorrevole e leggera (l'ho letto in poco più di un'ora) ma mi è piaciuto meno degli episodi che lo precedono. Il personaggio del "Signore" non è indimenticabile, anzi, l'ho trovato piuttosto piatto, e poi devo dire che l'entrata in scena del Conte Olaf solo a tre quarti del romanzo non è stata una scelta felicissima da parte di Lemony Snicket. Il cattivo per eccellenza di questa serie non può occupare così poco spazio nella narrazione. Ho trovato il tutto un po' frettoloso, peccato.
Voto 3, piena sufficienza ma episodio di cui non serberò a lungo il ricordo.
 

Jessamine

Well-known member
Devo ammettere che, purtroppo, l'entusiasmo per questa serie di libri sta cominciando un po' a scemare.
La prima impressione, appena concluso il libro, è stata positiva: la storia mi aveva coinvolto più dello scorso volume, l'avevo trovata più fresca e originale (probabilmente anche perché questo è il primo libro che non è stato trasportato su schermo, dunque non avevo la minima idea di quale sarebbe stata la strada che avremmo percorso), e mi era parso che avesse recuperato un po' del suo smalto.
La struttura, pur restando sostanzialmente identica (bambini scaricati in un nuovo, strano posto -adulti incapaci di prendersi cura di loro - Count Olaf che allunga le sue ombre su di loro), mi era pesata un po' di meno: forse perché la minaccia stavolta è arrivata in maniera un po' più sottile, con quell'insieme insistente di occhi e con Flacutono che subito fanno pensare a Count Olaf, senza che però lui si manifesti subito; o forse perché la mossa dell'ipnosi, mettendo momentaneamente fuori gioco Klaus, ha permesso all'autore di sperimentare una strada un po' diversa per arrivare alla stessa soluzione. È stato molto carino vedere i bambini "scambiarsi i ruoli": un bel segnale di crescita e maturazione, oltre che un momento abbastanza divertente.
Ripensandoci più lucidamente, però, mi sono accorta che restano comunque diverse debolezze.
Una su tutte, la figura di Sir: avendo ascoltato la versione in audiolibro letta dall'autore stesso, ho potuto godere di una caratterizzazione peculiare del personaggio, che mi è molto piaciuta. Tuttavia, si tratta solamente di una particolare inflessione del suo modo di parlare, che a livello di scrittura non emerge minimamente. Chi avesse dunque letto il libro, si sadebbe dunque trovato davanti un personaggio abbastanza poco rilevante.
Inoltre, e questo è il vero punto dolente, trovo che la storia, ultimamente, stia prendendo una piega che va un po' a tradire il patto d'incredulità stretto con il lettore. Intendiamoci, io non ho affatto problemi a leggere libri per ragazzi con avvenimenti sopra le righe e poco credibili, quando questa è una scelta consapevole. Sono una lettrice che si beve di tutto, e accetta di buon grado qualsiaso regola l'autore voglia inserire nel proprio panorama narrativo. Ma, una volta che i confini di questo universo narrativo sono tracciati, pretendo che il contenuto resti in questi confini. "Una serie di sfortunati eventi" ha sempre avuto una narrazione sopra le righe e un po' caricaturale, e fin qui mi sta tutto bene. I personaggi sono volutamente grotteschi, i bambini volutamente fin troppo svegli, alcuni espedienti un filino esagerati: perfetto, questo è il tono della narrazione, lo comprendo e lo apprezzo. Eppure, i primi libri conservavano comunque un forte realismo: le invenzioni di Violet, per quanto un po' esasperate, richiedevano tempo per essere realizzate, e comunque cercavano un minimo di rispondere a delle leggi fisiche. Klaus era molto intelligente, ma comunque un bambino. Ora la cosa è decisamente sfuggita di mano, con personaggi assolutamente irrealistici e scene da cartone animato (con tanto di incendi appiccati tramite un raggio di luce lunare, nello scorso episodio, enormi macchinari disattivati con una palla di gomme da masticare e addirittura un duello a colpi di spada e denti di una bambina che nemmeno cammina). Se il tono dei libri fosse sempre stato questo, non mi sarei affatto lamentata: non mi piace questo cambiamento in corsa, mi sembra un po' un tradimento della fiducia dei lettori, che hanno accettato un patto narrativo per poi vedere tutto distorcersi.
Ed è un vero peccato.
Credo proseguirò comunque nella lettura, perché si tratta di momenti molto divertenti e leggeri, ma solo dopo una piccola pausa.
 
Alto