Rinaldo e Armida

LowleafClod

e invece no
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Nicolas Poussin, Rinaldo e Armida, Londra, Dulwich College​


Ma quando in lui fissò lo sguardo e vide
come placido in vista egli respira,
e ne’ begli occhi un dolce atto che ride
ben che sian chiusi (or che fia s’ei li gira?),
pria s’arresta sospesa, e gli s’asside
poscia vicina, e placar sente ogn’ira
mentre il risguarda; e ’n su la vaga fronte
pende omai sì che par Narciso al fonte.

E quei ch’ivi sorgean vivi sudori
accoglie lievemente in un suo velo,
e con un dolce ventilar gli ardori
gli va temprando de l’estivo cielo.
Così (chi ‘l crederia?) sopiti ardori
d’occhi nascosi distemprar quel gelo
che s’indurava al cor più che diamante:
e di nemica ella divenne amante.


Egli al lucido scudo il guardo gira
onde si specchia in lui qual siasi e quanto
con delicato culto adorno spira
tatto odori e lascivie il crine e il manto;
e il ferro, il ferro aver, non ch'altro, mira
del troppo lusso effeminato a canto:
guernito è sì ch'inutile ornamento
sembra, non militar fero instrumento.

Qual uom da cupo e grave sonno oppresso
dopo vaneggiar lungo in sé riviene,
tale ei tornò nel rimirar se stesso,
ma se stesso mirar già non sostiene:
giù cade il guardo, e timido e dimesso,
guardando a terra, la vergogna il tiene.
Si chiuderebbe e sotto il mare e dentro
il foco per celarsi, e giù nel centro.



Da La Gerusalemme Liberata, T. Tasso​


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Francesco Hayez



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Jan Soens


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Francois Boucher
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Che bella, non ricordavo la loro storia.
 
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