ayla
+Dreamer+ Member
TRAMA:
La cittadina di mare di Chesapeake Bay vive grazie all'acqua, che è la linfa vitale della comunità. Serve per il turismo e per l'industria.
Quando due ricercatori, provenienti dalla Francia, trovano un livello impressionante di tossicità nell'acqua, cercano di avvertire il sindaco. Questi rifiuta però di creare il panico e decide di non dire niente. Questo silenzio avrà delle terribili conseguenze...
Premetto subito che non avevo grandi aspettative su questo film e, come spesso capita, è proprio in queste situazioni che si hanno piacevoli sorprese. Pure stavolta è andata così. Il film mi è piaciuto e molto.
Credo che l'elemento più riuscito sia stata la carica di tensione che non si limita a esplodere nel finale, ma ha il pregio di crescere piano piano, via via che si assemblano dettagli e si capisce che davanti agli occhi si hanno vittime completamente ignare di esserlo e della dolorosa fine che faranno. Amen.
Non c'è vera e propria paura, non ci sono scene di violenza, non ci sono scene splatter o raccapriccianti, ma solo questo piccolo, martellante, palpabile senso di disagio e ansia che cresce a poco poco, perché ti rendi conto che quello che stai vedendo è fattibile, potrebbe accadere ed è per questo che, secondo me, il film funziona. Poi il fatto che è girato in stile mockumentary, cioè in falso documentario, sicuramente aiuta a livello visivo.
Il regista ha capito che non serve puntare su orde di zombie o su assassini psicopatici per turbare lo spettatore, perché ricorrere a questi "mostri" quando abbiamo piccoli, invisibili e letali virus pronti a colpire quello che per noi è fondamentale nella nostra quotidianità, quello che ci fa vivere? l'acqua, pura e cruda?
E sempre tornando al regista, tanto di cappello, è famoso per film come Rain Man, Good morning, Vietnam, Sfera e Sleepers, solo per citare i più famosi e, nonostante l'età, nonostante sia la sua prima incursione nel genere, è riuscito a creare un bel film, non un capolavoro, ma un buon film, piacevole e convincente, ma soprattutto girato con cura e mano salda.
Promosso.
La cittadina di mare di Chesapeake Bay vive grazie all'acqua, che è la linfa vitale della comunità. Serve per il turismo e per l'industria.
Quando due ricercatori, provenienti dalla Francia, trovano un livello impressionante di tossicità nell'acqua, cercano di avvertire il sindaco. Questi rifiuta però di creare il panico e decide di non dire niente. Questo silenzio avrà delle terribili conseguenze...
Premetto subito che non avevo grandi aspettative su questo film e, come spesso capita, è proprio in queste situazioni che si hanno piacevoli sorprese. Pure stavolta è andata così. Il film mi è piaciuto e molto.
Credo che l'elemento più riuscito sia stata la carica di tensione che non si limita a esplodere nel finale, ma ha il pregio di crescere piano piano, via via che si assemblano dettagli e si capisce che davanti agli occhi si hanno vittime completamente ignare di esserlo e della dolorosa fine che faranno. Amen.
Non c'è vera e propria paura, non ci sono scene di violenza, non ci sono scene splatter o raccapriccianti, ma solo questo piccolo, martellante, palpabile senso di disagio e ansia che cresce a poco poco, perché ti rendi conto che quello che stai vedendo è fattibile, potrebbe accadere ed è per questo che, secondo me, il film funziona. Poi il fatto che è girato in stile mockumentary, cioè in falso documentario, sicuramente aiuta a livello visivo.
Il regista ha capito che non serve puntare su orde di zombie o su assassini psicopatici per turbare lo spettatore, perché ricorrere a questi "mostri" quando abbiamo piccoli, invisibili e letali virus pronti a colpire quello che per noi è fondamentale nella nostra quotidianità, quello che ci fa vivere? l'acqua, pura e cruda?
E sempre tornando al regista, tanto di cappello, è famoso per film come Rain Man, Good morning, Vietnam, Sfera e Sleepers, solo per citare i più famosi e, nonostante l'età, nonostante sia la sua prima incursione nel genere, è riuscito a creare un bel film, non un capolavoro, ma un buon film, piacevole e convincente, ma soprattutto girato con cura e mano salda.
Promosso.