Garrel, Philippe - La jalousie

elisa

Motherator
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Lui, lei e l'altra. Ma qui l'altra diventa lei e in più c'è una bambina, molto amata da questo padre dal lavoro precario di attore teatrale, precario negli affetti che vorrebbe stabilità ma non riesce a trovare qualcosa che vada al di là del quotidiano. Forse solo gli affetti famigliari acquisiscono un senso e un fine ultimo del proprio vivere.
E' un classico film francese intimista e centrato sul dialogo e le relazioni tra i personaggi. Poi di Garrel che di queste cose è uno dei maestri in patria, molto poco da noi, per l'estremismo delle sue scelte, bianco e nero totale, attori feticcio, qui il figlio Louis, autobiografismo sotto traccia e sceneggiatura stretta. Forse questo film quasi crepuscolare nel suo virare verso la famiglia, diventa ancor più intimo e quindi ancor più autoreferenziale. Non si può dire che sia un brutto film, è un film d'autore, francese, con i suoi difetti e le caratteristiche positive che questi film presentano. O lo si ama o non lo si sopporta.
 
G

giovaneholden

Guest
Ennesima puntata della geografia dei sentimenti dell'autore francese,che ricorda le opere del maestro Eric Rohmer,senza averne però la stessa forza.Ho preferito di gran lunga tra i suoi film Les amants reguliers,dove la durata decisamente maggiore gli permette di dipanare meglio il groviglio delle relazioni amorose dei protagonisti. Rimane comunque un cinema d'autore apprezzabile.
 
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