Intelligenza - Felicità.

Reid

Member
Un post un po' provocatorio, che spero scaturisca una bella discussione.

Domanda:

Secondo voi la felicità è inversamente proporzionale all'intelligenza?
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Ovvio che sì... :D

(equazione che non vale, però, in campo sentimentale) :mrgreen:
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Bella domanda. Ogni tanto me lo chiedo anche io.

Se pensassi di meno e mi facessi meno problemi, probabilmente potrei passare più tempo a 'vivere'.

Ci sono delle mie compagne di scuola delle medie che, dopo la licenza media, hanno fatto un paio di anni di scuola professionale, abbandonata ben presto senza esserne giunti al termine, e hanno cominciato a fare qualche lavoro saltuario, in un bar, come baby sitter. Qualcuna ha anche avuto dei bambini, figli di non si sa bene chi.
Ora queste persone hanno venti anni, quest'anno ventuno, non hanno un titolo di studio, non hanno un lavoro, vivono con i propri genitori che oltre a mantenere loro, devono mantenere pure i 'nipoti'. Eppure, da quello che vedo io su Facebook, grazie ai post sgrammaticati che pubblicato, sono felici. Sono sempre in giro, per locali, feste, fumo e quant'altro, vestite da z*****e, truccate come se fosse carnevale, con un fidanzato nuovo ogni tre mesi. Prendono la vita alla leggera, sembra tutto un divertimento.
Non usano il congiuntivo, non sanno chi sia Dante Alighieri, non mettono l'acca al verbo avere, non sanno le tabelline, non sanno fare un discorso in italiano corretto, sono profondamente ignoranti eppure, sotto sotto, ogni tanto penso siano più felici di me.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
certo, felicità ed intelligenza vanno di pari passo, anche perché l'intelligenza non è sinonimo di cultura scolastica o conoscenze enciclopediche ma abilità adattive quali altruismo, tolleranza, resilienza, rispetto, assertività.
 

Monica

Active member
Quando l'intelligenza non è unita alla sensibilità non può che provocare danni.Può rendere potenti ma non appagati.
Si può essere felici con poco anche avendo un'intelligenza" normale "
In amore.... intelligenti o meno,basterebbe non ci fossero invidiosi in giro:mrgreen:
 

Dallolio

New member
Non lo so... l'intelligenza è multipla e non singola come afferma lo psicologo Howard Gardner... c'è un intelligenza linguistica, logica, linguistica, spaziale, corporeo cinestesica, musicale, interpersonale,intrapersonale, naturalistica ed esistenziale... sono illustrate qui su wikipedia:
Intelligenza - Wikipedia

Tornando al topic, per quanto mi riguarda tra queste ho sviluppato molto l'intelligenza teoretica e poco o nulla le altre, e la considero la mia più grande sciagura... molto più felici sono probabilmente persone con ambiti differenti... nessuno al mondo è meno intelligente di altri secondo me, ha ha una intelligenza diversa.

Quindi la mia risposta definitiva è: alcune intelligenze si accordano bene con la felicità (linguistica, logica, spaziale, corporeo cinestesica, interpersonale), altre invece sono peggio della morte (teoretica e intrapersonale) perchè portano a riflettere ossessivamente su se stessi e sul proprio vuoto.
 

Reid

Member
Non lo so... l'intelligenza è multipla e non singola come afferma lo psicologo Howard Gardner... c'è un intelligenza linguistica, logica, linguistica, spaziale, corporeo cinestesica, musicale, interpersonale,intrapersonale, naturalistica ed esistenziale... sono illustrate qui su wikipedia:
Intelligenza - Wikipedia

Tornando al topic, per quanto mi riguarda tra queste ho sviluppato molto l'intelligenza teoretica e poco o nulla le altre, e la considero la mia più grande sciagura... molto più felici sono probabilmente persone con ambiti differenti... nessuno al mondo è meno intelligente di altri secondo me, ha ha una intelligenza diversa.

Quindi la mia risposta definitiva è: alcune intelligenze si accordano bene con la felicità (linguistica, logica, spaziale, corporeo cinestesica, interpersonale), altre invece sono peggio della morte (teoretica e intrapersonale) perchè portano a riflettere ossessivamente su se stessi e sul proprio vuoto.

Esatto Dallolio, io davo per sottinteso, che nella mia considerazione del significato d'intelligenza, c'è gran parte della tua seconda definizione; per quanto riguarda la prima, magari sbaglio, ma io la chiamerei Capacità.
 

malafi

Well-known member
Appoggio la tesi provocatoria di Reid.

Più si è 'intelligenti', più si è analitici ed introspettivi.
Più si è analitici ed introspettivi, meno si è in grado di sposare il carpe diem e più si vive sempre nella preoccupazione di qualcosa.

Io che faccio parte degli analitici ed introspettivi (intelligente? boh ... :mrgreen:) ho però una speranza: sono consapevole che la mia incapacità di vivere alla leggera mi dispensi la mia dose quotidiana di preoccupazioni (relative a ieri, a oggi e a domani), ma ho la speranza di evitare i dispiaceri più grossi, gli sbagli più grossi, le più grosse fregature.
Una specie di investimento: rinuncio a qualcosa oggi, per non dover rinunciare a qualcosa in più domani.

Mamma, che visione pessimistica ne è uscita :paura:
Io di solito penso positivo ...
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Un post un po' provocatorio, che spero scaturisca una bella discussione.

Domanda:

Secondo voi la felicità è inversamente proporzionale all'intelligenza?

A me pare piuttosto che la felicità sia direttamente proporzionale alla fede.
Ergo: la fede è inversamente proporzionale all'intelligenza ?

:OO
 

Apart

New member
Io credo il contrario. I più intelligenti sono anche i più felici. Come si può considerare una persona intelligente quando vive costantemente nell'infelicità? Della propria vita si deve fare un'arte. Quando si è imparata un'arte, anche se questa non è mai conclusa, si è spontanei, liberi, le difficoltà vengono affrontate avendo padronanza della materia, con metodo, il proprio metodo. Lo stesso vale per la vita. Ci sono cose che ci affliggono, che ci rendono tristi, ma se si è imparato a vivere si è imparato anche ad affrontarle. Una persona felice è anche una persona che vive a proprio modo con intelligenza.
 

fabiog

New member
La domanda è molto interessante, ma come qualcuno ha sottolineato in precedenti post penso si debba stabilire come l'intelligenza in questo caso non sia da correlarsi alla cultura, ma piuttosto alla capacità di guardare in se stessi, alla propria coscienza a quello che si desidera per se e per altri nella vita.
Ci sono persone con poca istruzione che possono però essere perfettamente in grado di guardarsi dentro, di guardare la propria vita e capire se sono felici, in funzione di quello che hanno ottenuto, così come persone molto istruite possono trovarsi ad affrontare una vita con poche soddisfazioni o tante, il tutto dipende dal capire quello che si è più nel profondo e i propri desideri
 

Yamanaka

Space's Skeleton
La domanda giusta è: ma è così importante la felicità? Almeno per come si è abituati ad intenderla di primo acchito, cioè come un misto di gioia, sentimenti positivi, entusiasmo ed energia.
Secondo me no, ricercare questa felicità intesa come stato positivo permanente (o stabile) è illusorio e fuorviante. Molto meglio, e più proficuo anche in termini di pienezza della vita, cercare quella pace filosofica che permette di affrontare e capire appieno tanto i lati luminosi quanto negativi dell'esistenza. Non cercare, quindi, uno stato emotivo definitivo ma cercare di capirli e viverli appieno tutti. In questo l'intelligenza può aiutare: può perchè oltre al problema della definizione (che tipo di intelligenza?), c'è anche il problema che da questo punto di vista nessuno strumento, nemmeno quello principe dell'intelletto, può garantire la buona riuscita di questo difficile percorso.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Non lo so... l'intelligenza è multipla e non singola come afferma lo psicologo Howard Gardner... c'è un intelligenza linguistica, logica, linguistica, spaziale, corporeo cinestesica, musicale, interpersonale,intrapersonale, naturalistica ed esistenziale... sono illustrate qui su wikipedia:
Intelligenza - Wikipedia

Tornando al topic, per quanto mi riguarda tra queste ho sviluppato molto l'intelligenza teoretica e poco o nulla le altre, e la considero la mia più grande sciagura... molto più felici sono probabilmente persone con ambiti differenti... nessuno al mondo è meno intelligente di altri secondo me, ha ha una intelligenza diversa.

Quindi la mia risposta definitiva è: alcune intelligenze si accordano bene con la felicità (linguistica, logica, spaziale, corporeo cinestesica, interpersonale), altre invece sono peggio della morte (teoretica e intrapersonale) perchè portano a riflettere ossessivamente su se stessi e sul proprio vuoto.


Ciao Dallolio.... (ma che bella questa discussione) .... sono nuovamente qua a "romperti" :mrgreen:
concordo su quasi tutto ciò che hai detto (come sempre), poiché secondo il mio parere l'intelligenza non è un modo di essere, e non fa dunque parte del carattere di una persona; ma penso si tratti più di una condizione, per cui di un modo di porsi alla vita. Ciò significa che una persona può possedere un'intelligenza teoretica o intrapersonale, e dimostrare contemporaneamente una grande felicità.
Porto qui il tuo stesso esempio: "...peggio della morte perché portano a riflettere ossessivamente su se stessi e sul proprio vuoto".
Che portino a riflettere su se stessi è indubbio, ma che ciò si tratti di vuoto è pressoché una concezione solo tua o di pochi altri.
Personalmente adoro l'intelligenza intrapersonale (nemmeno sapevo che esistesse prima di leggere questo topic), però non ne faccio un'ossessione. So chi sono, ma allo stesso tempo mi sfugge l'essenza del mio essere. Spesso mi ritrovo notti intere a pensare a queste cose, e se ne parlo ad anima viva mi ritrovo con commenti del tipo: oggi pomeriggio vado a comprarmi l'I-pod o pad o pid o .... ce ne sono un'infinità e neanche so se li ho scritti bene... ma quello che realmente importa per la felicità è sentirsi in pace con se stessi.
Domandina: come si fa a trovare la felicità in un linguaggio perfetto, o come facciamo a trovarla eseguendo dei passi di danza? Credo a questo proposito che l'intelligenza peggiore sia quella interpersonale: comprendi tutti, ma non te stesso :mrgreen:
C'è chi non sa esprimere a parole quello che pensa, e allora lo fa ballando o cantando; lo fa ascoltando; lo fa memorizzando, calcolando... e tutto questo solo per poter dare una risposta alla stessa identica domanda che ci poniamo tutti.
La felicità non viene regalata. La felicità te la vai a cercare. La felicità te la devi sentire dentro. E ogni gesto compiuto, ogni pensiero espresso, ogni respiro fatto, rappresenta un passo in più verso la scoperta, che sia di noi stessi, degli altri, del mondo... e credo che non ci sia cosa più bella.
Per cui, la mia risposta a questo topic è: no.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
E se la felicità -come il suo contrario- fosse solo una questione di istinto, di percezione ambientale ...
Gli animali sono "intelligenti"?
Eppure li vedi, felici o tristi ...
Verrebbe perciò da affermare che tale stato sia indipendente dall'intelligenza. Anche per l'essere umano.
Dove interviene allora per noi l'intelligenza in questo meccanismo?
Nel fatto che siamo spesso in grado di porci obiettivi e interpretazioni nei quali individuare quella che riteniamo felicità. Concetto perciò del tutto personale nella mente di ciascun individuo.
(considerando peraltro che vi sono fenomeni di massa che possono sostituirsi alle valutazioni del singolo; e in tal caso vi sarebbe parecchio da discutere se farsene coinvolgere sia espressione di intelligenza o meno).
Sembrerebbe quindi che, elevando l'intelligenza il concetto di felicità al di sopra dell'istinto animalesco, le due cose siano per l'essere umano strettamente interdipendenti.
Nello specifico, però, tra noi va rilevato di certo come determinati meccanismi espressione di intelligenza, come filosofeggiare e argomentare sull'esistenza terrena e post-mortem, dio, etc, , possano portare infelicità a persone considerate molto intelligenti.
E qui va fatta a mio avviso ulteriore distinzione tra intelligenza, cultura, sensibilità, dotazione caratteriale, e via disquisendo
 

Reid

Member
A me pare piuttosto che la felicità sia direttamente proporzionale alla fede.
Ergo: la fede è inversamente proporzionale all'intelligenza ?

:OO

Bè, se consideriamo l'intelligenza come la capacità Razionale di percepire eventi facendone esperienza, bagaglio personale da riutilizzare in diversi contesti; capacità di rendere introspettivo qualsiasi argomentazione, direi di si.
Infatti, secondo me, la Fede è inversamente proporzionale al "disagio"; con questo non voglio dire che chiunque sia fedele a una religione sia un sociopatico eh!!! Sto contestualizzando, facendo riferimento all'utente medio che si affida alla fede.
Quando richiamiamo la fede in qualcosa ? quando abbiamo bisogno di un aiuto spirituale, psicologico per un qualcosa più grande di noi; un qualcosa di non concreto da risolvere.
Però guardando dall'altra faccia della medaglia, l'intelligenza può essere anche la capacità di rispondere ai più grandi interrogativi della vita, con la fede.
 

Reid

Member
Io credo il contrario. I più intelligenti sono anche i più felici. Come si può considerare una persona intelligente quando vive costantemente nell'infelicità? Della propria vita si deve fare un'arte. Quando si è imparata un'arte, anche se questa non è mai conclusa, si è spontanei, liberi, le difficoltà vengono affrontate avendo padronanza della materia, con metodo, il proprio metodo. Lo stesso vale per la vita. Ci sono cose che ci affliggono, che ci rendono tristi, ma se si è imparato a vivere si è imparato anche ad affrontarle. Una persona felice è anche una persona che vive a proprio modo con intelligenza.

Bè, la vedo un'intelligenza limitata, un'intelligenza utilizzata solo per il proprio orticello, atta alla creazione di una felicità.
Se allarghiamo il range d' intelligenza, ampliamo la consapevolezza di problematiche su cui noi siamo effettivamente impotenti, il rendersi conto di essere impotenti di fronte a determinate problematiche, non può rendere felici; in questo caso intendo l'intelligenza come la consapevolezza del mondo di terzi (che nel wiki di Dallolio viene chiamata Intelligenza Intrapersonale:
 

darida

Well-known member
e il carattere, dove lo mettiamo?
non credo che l'infelicità sia il prezzo da pagare all'intelligenza.
 

LearnToKill

New member
Io credo che l'importante, nella vita, non sia ricercare la felicità, bensì la serenità. Per quello che penso io, la felicità, è solo attimi, niente di persistente e duraturo. Mi trovo quindi d'accordo con quanto scritto da Yamanaka più su. Più che cercare e ricercare la felicità, vista come stato "eterno" appunto, io credo sia molto più importante la comprensione del dolore e l'accetazione di esso, essendo una parte molto più integrante della nostra esistenza. E' grazie a questo che possiamo così riuscire ad apprezzare molto di più ciò che ci succede intorno e di conseguenze ad essere sereni, con noi stessi e con gli altri. Ovviamente il mio è un discorso del tutto soggettivo!

Per rispondere alla domanda iniziale del topic, io non credo che la felicità sia inversamente proporzionale all'intelligenza. Secondo me è più l'approccio con cui ci avviciniamo al dolore e/o alla felicità a fare la differenza.
 

Reid

Member
La domanda giusta è: ma è così importante la felicità? Almeno per come si è abituati ad intenderla di primo acchito, cioè come un misto di gioia, sentimenti positivi, entusiasmo ed energia.
Secondo me no, ricercare questa felicità intesa come stato positivo permanente (o stabile) è illusorio e fuorviante. Molto meglio, e più proficuo anche in termini di pienezza della vita, cercare quella pace filosofica che permette di affrontare e capire appieno tanto i lati luminosi quanto negativi dell'esistenza. Non cercare, quindi, uno stato emotivo definitivo ma cercare di capirli e viverli appieno tutti. In questo l'intelligenza può aiutare: può perchè oltre al problema della definizione (che tipo di intelligenza?), c'è anche il problema che da questo punto di vista nessuno strumento, nemmeno quello principe dell'intelletto, può garantire la buona riuscita di questo difficile percorso.

Quindi tu useresti l'intelligenza come strumento per arrivare alla felicità?
Bè, non male :mrgreen: il saper utilizzare sia gli eventi positivi, sia quelli negativi per il rimepimento del proprio animo, per la completezza della persona; in questo modo si potrebbe arrivare a una felicità non assoluta ma relativa... ci farò un pensiero per essere un pàò piu felice :wink:
 
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