133° minigruppo - La pianista di Elfriede Jelinek

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ayuthaya

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Ciao a tutti! Io, Ugly Betty (dopo aver rimandato da MESI :mrgreen:) e lo Zingaro di Macondo alias Gabriel abbiamo deciso di leggere insieme La pianista del premio Nobel austriaco Elfriede Jelinek, da cui hanno tratto l'omonimo e famoso film del discusso regista Haneke.
Per chi non sapesse nulla sulla trama dico solo che è un libro piuttosto particolare... e alla fine, chiaramente, tutti a vedere il film!

Chiunque si voglia unire è il benvenuto, buona lettura! :MUCCA
 

smemorina

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Sono riuscita a trovarlo proprio oggi quindi vi faccio compagnia! Non conosco l'autrice, né il film, né la trama.. un vero salto nel buio ;)
 

smemorina

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Comincio con qualche impressione (non avendo il cartaceo metto come riferimento il nome dello studente modello: Walter Klemmer)

Il rapporto tra madre e figlia è chiaramente malato; trovo normale che la madre stia in ansia se la figlia ritarda e, nell'era del telefonino, ch la chiami durante la giornata. Ci sta anche che le controlli le spese e il modo di vestire, ma non certo se la figlia ha quarant'anni! è soprattutto questo che mi ha stupito, se non me l'avesse chiarito fin da subito avrei creduto che Erika avesse più o meno.. diciassette anni (ed è comunque compito di una madre moderare l'ansia anche con una figlia adolescente! :)
Non so se sia stato questo rapporto malato con la madre a rendere succube Erika. Fatto sta che, a quell'età, potrebbe benissimo prendere la sua strada; invece sceglie di somigliare a quell'isterica di madre (e te credo che il papà è finito in manicomio...) che si ritrova e a rendere malato anche il suo rapporto con gli altri.
Trovo fin troppo facile dare la colpa dei nostri difetti ai nostri genitori: è giusto forse fino ad una certa età, ma poi si cresce e si fanno le proprie scelte personali.

Quindi mi ritrovo a leggere quest'autrice (a me sconosciuta) che lei stessa sembra avere due personalità distinte: c'è una Elfriede che trasmette ansia, nelle prime pagine, rancore represso, violenza e poi un'autrice quasi comica che racconta le avventure di Erika sull'autobus. Io ho sorriso, mi sono divertita! Ho immaginato Erika che usa i suoi strumenti come una corazza per isolarsi dagli altri (operai, pezzenti, gente comune non certo al suo livello) e che però si diverte a pizzicarli, pungerli, spingerli, tirare anche qualche calcio, se possibile.
E ancora sotto, Elfriede riesce a commuovermi quando mi racconta che Erika non è poi così brava, in ciò che fa. è stata una studentessa modello, ma poco dotata, umiliata durante un saggio importante e che ora deve accontentarsi di insegnare.
Deve essere deludente amare la musica e non esserne riamati.

Sono colpita dalla trama e dalla bravura dell'autrice ad emozionarmi. un po' mi gira la testa quando comincia a snocciolare similitudine azzardate: l' "amore" della madre paragonato ad una fiamma ossidrica, la signora che chiede informazioni paragonata ad un viandante feroce che vaga per il bosco stuzzicando formicai, l'altra signora pizzicata da Erika che schizza in alto come una fontana che zampilla... :)
 

ayuthaya

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pag.45 circa

molto velocemente...
Mi piace molto il modo di scrivere della Jelinek. Visto che a grandi linee conoscevo la trama, non mi sono meravigliata di leggere del rapporto ossessivo e morboso mamma/figlia, così come della frustrazione di Erika che non riesce a vivere liberamente la propria vita, ma allo stesso tempo mi sono meravigliata di imbattermi in uno stile così leggero, non nel senso di superficiale (tutt'altro), ma di godibile: un ritmo serrato che non ha nulla di moraleggiante o di commiseratorio, per cui un argomento che potrebbe risultare subito "pesante" riesce a essere trattato non dico con ironia, ma quasi. Come dice Smemorina, le descrizioni sono eccezionali, le metafore originali, lo stile accattivante. Bello.

Cara Smemorina, sei proprio sicura che la LEI del pullman sia la nostra Erika? Io credo proprio di no... la ragazza del pulman, asolescente, è una violinista la quale in effetti condivide con Erika (la sua insegnante di piano?) l'oppressione di una famiglia pronta a sacrificare (e a FAR sacrificare) qualsiasi cosa in cambio di un (presunto) futuro di gloria universale. Come se, ammesso e non concesso che questa venisse raggiunta, potesse ripagare la totale negazione della propria fanciullezza e della propria libertà.
E' come se nella ragazza del pullamn potessimo vedere Erika ancora ragazzina, e in Erika - fallita come donna e come pianista - l'infrangersi del sogni della ragazza (o per meglio dire dei sogni che la sua famiglia nutriva per lei).

Molto interessante come il tema dell'oppressione familiare sia indissolubilmente legato all'autoconvincimento di essere una persona "speciale", per cui di doversi necessariamente non solo distinguere dalla massa ma persino di difendersi da essa, quasi potesse contaminarla con la propria mediocrità.

Bellissimo anche il modo in cui la Jelinek descrive stralci di vita quotidiana, brandelli di esistenza che non appartengono ai protagonisti e in cui essi si imbattono (penso soprattutto alla passeggiata di Erika)... sono rarivata al punto in cui Erika entra in un peep-show.. .della serie: prepariamoci a cambiare registro! :mrgreen:
 

smemorina

New member
Non mi è proprio venuto in mente che Lei stesse per un'altra lei...interessante, spero di capirci qualcosa di più continuando a leggere ;)
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
io sono a pagina 30

Erika, che ho appena cominciato a conoscere, ha tutto ciò che, solitamente, detesto: è arrogante, snob, presuntuosa, viziata e boriosa.

Eppure non riesco a detestarla. Perchè forse lei, come ha detto Ayu (illuminando anche me su questa possibile versione) non è LEI

Concordo con voi sullo stile, veramente notevole.

E concordo con Smemorina sull'utilizzo un po' troppo virtuosistico di metafore che ho dovuto rileggere perchè non credevo alle mie orecchie:???:

La scrittrice è bravissima, non ha bisogno di dimostrarcelo con capriole linguistiche.

Comunque...per adesso mi piace:YY
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
molto velocemente...

Molto velocemente = 15 righe? :? :mrgreen:
Ale, sei la solita! :ABBB

Comunque, sono arrivata a pagina 38 (su 277) e sono entusiasta del libro che abbiamo deciso di leggere! :sbav:
Mi piace molto lo stile che usa la Jelinek e, soprattutto, la sottile ironia che si nasconde dietro ai fatti che narra!
La mamma di Erika è proprio la classica persona da prendere a sberle :W. Ma santi gnomi, ma lascia che tua figlia faccia quel che vuole! :MM
Va bene, è la finzione romanzesca e blablabla, però delle persone così esistono veramente sulla faccia della terra e non le posso sopportare! :W

Comunque insegnare al conservatorio di Vienna non è proprio una schifezza eh.
Cioè, va bene, è vero che buona parte degli insegnanti di pianoforte (o di altri strumenti musicali) si è dato all'insegnamento perchè ha fallito come concertista, però comunque non è un'attività da trattare così male. Le persone che proprio non hanno talento non lo prendono neanche lontanamente un diploma al conservatorio! :wink:

Sono curiosa di continuare!
 

smemorina

New member
Avevi ragione: LEI è un'altra lei, messa, forse, pure peggio di Erika. LEI ha addirittura due arpie che l'hanno sequestrata in nome dell'arte! che scena affascinante, eccitante (e qualsiasi altra cosa che finisce in ante e che adesso non mi viene in mente) quella tra LEI e il cugino! Un cugino libero, forte, prepotente, esibizionista ma che fugge spaventato davanti all'intraprendenza di LEI!
e che vogliamo dire della " lucente palla per l'albero di Natale"? :mrgreen:

Erika al peep-show invece mi è sembrata proprio improbabile: una donna sola, in quel casino, altera e imperturbabile... boh l'ho trovata troppo sopra le righe.
però ho adorato la descrizione della passeggiata di erika per arrivarci: la mamma che prende a schiaffi la figlia (n'altra volta...) i due bambini che litigano, la gente che torna a casa dal lavoro è proprio una scena vivida, reale; sembra di essere là
 
G

giovaneholden

Guest
Opera assai notevole,come d'altronde anche il film,vi leggerò volentieri per effettuare un ripasso,dati gli anni passati dalla mia lettura...:MUCCA
 

ayuthaya

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A pagina 67, nel bel mezzo della descrizione del concerto di musica da camera, mi arrendo e mi dichiaro sconfitta: questo romanzo profuma di capolavoro.
Forse è un po' presto per dirlo... ma per quanto riguarda me, sono capitolata. ;)



"In quel modo la bambina non può accattivarsi la simpatia di questa massa che madre e figlia hanno sempre disprezzato: la prima perchè non è mai stata altro se non una minuscola e insignificante parte di essa, la seconda perchè non avrebbe mai voluto diventare una minuscola e insignificante parte di quella massa." (pag.26)

"Chiunque può tenere legata a sè una donna rendendola consapevole dei suoi difetti fisici" (pag. 62)

"Il loro istinto gregario li spinge ad apprezzare sopra ogni altra cosa la mediocrità, a esaltarla come un bene prezioso. Credono di essere forti perchè sono la maggioranza. Nelle classi medie non esiste il terrore nè la paura. Si tengono stretti l'un l'altro per avere l'illusione di calore umano. Nella mediocrità non si è mai a tu per tu con niente, e men che meno con se stessi. E come sono contenti! Non hanno nulla da rimproverarsi della propria esistenzae nessuno potrebbe fare loro una colpa del fatto che esistono." (pag.65)
 
Ultima modifica:

Zingaro di Macondo

The black sheep member
A pagina 67, nel bel mezzo della descrizione del concerto di musica da camera, mi arrendo e mi dichiaro sconfitta: questo romanzo profuma di capolavoro.
Forse è un po' presto per dirlo... ma per quanto riguarda me, sono capitolata. ;)



"In quel modo la bambina non può accattivarsi la simpatia di questa massa che madre e figlia hanno sempre disprezzato: la prima perchè non è mai stata altro se non una minuscola e insignificante parte di essa, la seconda perchè non avrebbe mai voluto diventare una minuscola e insignificante parte di quella massa." (pag.26)

"Chiunque può tenere legata a sè una donna rendendola consapevole dei suoi difetti fisici" (pag. 62)

"Il loro istinto gregario li spinge ad apprezzare sopra ogni altra cosa la mediocrità, a esaltarla come un bene prezioso. Credono di essere forti perchè sono la maggioranza. Nelle classi medie non esiste il terrore nè la paura. Si tengono stretti l'un l'altro per avere l'illusione di calore umano. Nella mediocrità non si è mai a tu per tu con niente, e men che meno con se stessi. E come sono contenti! Non hanno nulla da rimproverarsi della propria esistenzae nessuno potrebbe fare loro una colpa del fatto che esistono." (pag.65)

non che gli uomini siano meno "sensibili" delle donne (lo sono in modi diversi e su altri aspetti)

e non che il genere umano si divida in "sensibilità femminile" e "sensibilità maschile", con un taglio fermo e netto

ma, generalizzando, io credo che questo sia un romanzo molto adatto ad una sensibilità spiccatamente femminile.

il mio lato femminile, che penso si possa trovare in qualsiasi uomo, è piuttosto marcato e anche a me questo romanzo sta lasciando impressioni notevoli
 

ayuthaya

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pag. 88 circa, nessuno spoiler particolare

"Questo giovane è così terribilmente integro e leggero, che Erika si fa prendere dal panico. Non vorrà mica accollarle la sua salute?" (pag.72)

"Ma nell'atto sessuale nessuna donna resta a lungo grandiosa." (pag.73)

"Quel ragazzo è una terribile sfida per la vita di Erika, lei che è abituata ad affrontare solo la sfida dell'interpretazione fedele."

Sì, non si tratta comunque di un libro facile. Soprattutto le parti dedicate a "LEI", la ragazza, sono piuttosto complesse, e complementari rispetto a quelle di Erika. Mentre di Erika riusciamo a seguire con una certa facilità le vicende e gli spostamenti, senza però che ci sia dato di penetrare oltre la superficie delle cose (ovvero è come se la guardassimo dall'esterno senza riuscire a capire cosa si agiti nel suo cuore), per la ragazza, invece, è tutto il contrario. Le descrizioni sono frammentarie, complesse, e molto "interiori". Effettivamente proprio a me comincia a venire il dubbio che invece non possa trattarsi della stessa persona... boh??? Devo dire che l'autrice è molto brava a lasciarci nel dubbio (reso esplicito da quell'unico pronome - LEI - che ci impedisce di sapere di più sull'identità della ragazza...

Vado avanti pianissimo rispetto al mio solito, perchè letto solo una mezz'oretta la mattina, ma pazienza... vuol dire che me lo gusterò più a lungo in attesa del film!
 

ayuthaya

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non che gli uomini siano meno "sensibili" delle donne (lo sono in modi diversi e su altri aspetti)

e non che il genere umano si divida in "sensibilità femminile" e "sensibilità maschile", con un taglio fermo e netto

ma, generalizzando, io credo che questo sia un romanzo molto adatto ad una sensibilità spiccatamente femminile.

il mio lato femminile, che penso si possa trovare in qualsiasi uomo, è piuttosto marcato e anche a me questo romanzo sta lasciando impressioni notevoli

Sì, forse è vero... benchè, come è scritto nella mia quarta di copertina, la Jelinek è stata molto poco "tenera" con le donne, è vero che si sente molto la sensibilità femminile... Io che di solito detesto i personaggi femminili nella letteratura (essendo perlopiù delle eroine stereotipate o delle vittime indifse, una cosa che non sopporto), sono davvero colpita da questo modo inedito di presentarci le donne... intanto vado avanti! :MUCCA
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Sì, forse è vero... benchè, come è scritto nella mia quarta di copertina, la Jelinek è stata molto poco "tenera" con le donne, è vero che si sente molto la sensibilità femminile... Io che di solito detesto i personaggi femminili nella letteratura (essendo perlopiù delle eroine stereotipate o delle vittime indifse, una cosa che non sopporto), sono davvero colpita da questo modo inedito di presentarci le donne... intanto vado avanti! :MUCCA

precisamente.:YY

il linguaggio è stile fine '800-primi '900, mi viene in mente la compianta Dorris Lessing (che non mi è mai piaciuta). Il fatto che il personaggio femminile esuli totalmente dagli stereotipi che hai detto tu, è molto interessante.

Mi aspettavo, dopo le prime pagine, il classico romanzo d'appendice, e invece così non è. Per fortuna perchè avrei mal digerito un nobel ad un romanzetto stereotipato, ancorchè scritto molto bene.


considera che sono ancora indietro (ieri sera lavato cane, stasera lavoro), ma nel fine settimana spero di acciuffarvi:mrgreen:

io sono a pagina 40
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Sono a pagina ottanta. Oggi ho dormito sul treno mentre tornavo dall'uni e non ho letto :mrgreen:

Comunque anche io ho gli stessi dubbi di Ayu sull'identità della ragazza! :?
Ne verremo a capo! :HIPP Il gruppo di lettura l'abbiamo fatto apposta!

Comunque resto dell'idea che questo sia un grande libro! :sbav::sbav::sbav:


Però non ho molto capito i vostri discorsi sulla sensibilità femminile o maschile. :?
Ayu, spiegami una cosa, secondo te Jane Austen sarebbe adatta 'ad una sensibilità spiccatamente femminile'? :? :mrgreen:
 

smemorina

New member
Io sto procedendo piano perchè la lettura è così ricca e corposa che se accellerassi mi perderei sicuramente qualcosa. Quindi gusto con calma.
Devo dire che questo buttare fango su tutto e tutti (istinto materno, donne in generale, l'ambiente musicale, amore) mi sta un po' annoiando. Il mondo visto con gli occhi di Elfriede è brutto e sporco e mi demoralizza da morire.
Piuttosto di una rappresentazione così poco obiettiva e così estremista del mondo femminile preferisco le protagoniste alla Cenerentola.
Non che tratti meglio gli uomini, sia chiaro; io sono arrivata al termine della serata musicale quando l'allievo accompagna Erika e la madre alla fermata del tram. Entrare nella sua testa e leggere i suoi pensieri su Erika mi ha fatto imbestialire, già non penso bene degli uomini di mio e Elfriede non aiuta :mrgreen:
E come sistemano il padre? In una casa di cura/prigione da dove non uscirà mai e dove praticamente lo dimenticheranno. Odiose
E le serate musicali con tutta quella gente noiosa e snob? Quel pensare in continuo di essere migliori?
Mi rifiuto di credere che l'animo umano sia così piatto e scontato... forse ho capito perchè Elfriede scrive in maniera così complessa: perchè deve compensare il piattume dei suoi personaggi!
Ho cercato la sua biografia, tanto per farmi un'idea della sua vita e l'ho trovata stranamente simile a quella di Erika: il rapporto con la madre, l'emancipazione sessuale, gli studi... spero per lei che non abbia dovuto passare quello che sta facendo passare alla sua Erika.

Secondo me tutti i romanzi sono scritti al femminile, conosco davvero pochi uomini che leggano per il piacere di sentirsi raccontare un bella storia, procurarsi emozioni o scandagliare l'animo umano (e i romanzi servono sopprattutto a questo).
Quei pochi dimostrano, almeno a parole, di essere sensibili e riflessivi più delle donne... purtroppo, "di persona personalmente" non ne conosco.

La Austen è un Harmony datato (eppure la leggo sempre volentieri :)
 

ayuthaya

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Prima un po' di citazioni...

"Come farebbe altrimenti la famiglia a sbarazzarsi del perturbatore della sua confortevole quiete e i padroni della villetta a guadagnarsi i loro averi? Per gli uni è necessaria la sua assenza, per gli altri la sua permanenza. Gli uni vivono grazie al fatto che lui è venuto qui, gli altri grazie al fatto che non ce l'hanno più tra i piedi. Arrivederci, è stato bello" (pag.93) - a proposito di un ricovero in una casa di cura

"La madre replica tutti i giorni che una madre ne sa più della sua bambina, perchè non smette mai d'essere madre"(pag.102) - dove chiaramente è sottointeso che questa presunta verità nel contesto di questo romanzo è del tutto deformata e snaturata...

"Il dolore stesso non è che la conseguenza del desiderio di provare piacere, di distruggere, di annientare e, nella sua forma più alta, una forma di piacere" (pag.105)

"Nel momento in cui sono diventati un corpo l'uno per l'altra, hanno rotto tutti i rapporti umani che intercorrevano tra di loro. Non ci sono più nemmeno messaggeri da inviare con ambasciate, lettere, simboli. Nè un corpo afferra l'altro, ma diventa solo un mezzo, l'attributo dell'alterità in cui si vorrebbe dolorosamente penetrare, e quanto più ci si spinge dentro, tanto più il tessuto della carne si imputridisce, diventa leggero come una piuma, vola via da questi due continenti estranei e ostili che cozzano l'uno contro l'altro e poi sprofondano insieme (...)" (pag.112) - della serie: non stiamo mica leggendo un libro erotico di terza categoria... :mrgreen:
 
Stato
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