E non ...... o e no?

malafi

Well-known member
Quale il modo corretto di esprimere, in un elenco di due elementi, un oggetto ed il suo contrario?

E NON?
oppure
E NO?

Esempio:
- tale prescrizione si applica alle società di capitali e no(n)
oppure
- l'iniziativa è dedicata ai possessori di tessera e no(n)

ecc.....

Grazie :wink:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Nessuno ti ha ancora risposto? La forma corretta secondo me é "e non", anche perché sottointende, per esempio, che la cosa che hai affermato vale anche per le "NON - societá di capitali"... mentre il "no" di solito "chiude". Poi questo é quello che a me risulta più naturale, spero di nn aver scritto una cavolata... :mrgreen:
 

malafi

Well-known member
Anch'io propendo per "e non".

ma c'è chi la pensa diversamente .... e mi piacerebbe avere un argomento solido da contrapporre.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Anch'io propendo per "e non".

ma c'è chi la pensa diversamente .... e mi piacerebbe avere un argomento solido da contrapporre.

Be'.... io una motivazione di tipo pseudo-grammaticale te l'ho data... in realtà potevo essere ancora più chiara ma dal cell nn mi piace scrivere! Risp domani!!!!
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Anch'io propendo per "e non".

ma c'è chi la pensa diversamente .... e mi piacerebbe avere un argomento solido da contrapporre.

La spiegazione corretta direi che è quella di Ayu

il "non" nega le proposizioni a seguire (una società di "non capitali"), mentre il "no", quando utilizzato come avverbio, ha significato di diniego (e non di negazione)

No: diniego
Non: negazione della proposizione a seguire

Ciau
 
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GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
ma c'è chi la pensa diversamente .... e mi piacerebbe avere un argomento solido da contrapporre.

Fai come Sgarbi se senti qualcuno dire "e no" :D

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elisa

Motherator
Membro dello Staff
io propendo per "e no", mi ispiro a Vitttorini con il suo "Uomini e no" :)


e un pochino anche all'Accademia della Crusca :wink:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
NO

ho fatto le mie ricerche sulla base di quello che ha detto Elisa

l'Accademia della Crusca, come dice lei, suggerisce caldamente l'utilizzo del NO (che ha funzione "olofrastica" )

L'Accademia cita il titolo di Vittorini "Uomini e no", come esempio di forma corretta.

Vero è che non bisogna, evidentemente, prendere sempre per buono i titoli dei libri. A volte possono avere licenze letterarie (altrimenti "io speriamo che me la cavo" sarebbe da prendere come frase corretta). Ma in questo caso è l'Accademia a dirci che il titolo di Vittorini è assolutamente corretto

Benchè la logica farebbe propendere per l'utilizzo del "NON"

"uomini onorevoli e non" (sottinteso "non onorevoli"),

è più corretto il NO

vengono entrambe accettate, ma è meglio NO

te la cavi dicendo che il "no è olofrastico"

se poi ti chiedono cosa significa "olofrastico" fingi di svenire :)
 

malafi

Well-known member
Certo, scemo che sono, ma come ho fatto a non capire che era olofrastico :mrgreen:

Mi fido della CRusca, ci mancherebbe, ma dire (o scrivere) "e no" mi suona male, ma male ..... quasi come olofrastico. o no?:D
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Ho appena guardato cosa vuol dire olofrastico e ho imparato anche che esistono dei fonosimboli privi di rappresentazione grafica convenzionale.
Oggi prendo l'aereo di ritorno, ne ho per 10 ore o giù di lì: appena il mio compagno di fianco finirà una frase con <<e non>> gli dirò che sbaglia perchè <<no>> è olofrastico e poi passerò ai fonosimboli e gliene parlerò fino al ritiro delle valigie.
Poi gli dirò che era uno scherzo.

Comunque grazie che ho imparato una cosa nuova.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
fatevene una ragione, io me la sono fatta:D

è proprio giusto il no...

vi copio incollo la risposta dell'Accademia della Crusca (avevo mandato una mail di richiesta informazione al riguardo, alla quale hanno gentilmente risposto):

Uso dell'avverbio olofrastico: o no/o non
L'avverbio negativo olofrastico (detto così perché, da solo, costituisce un'intera frase) in italiano è soltanto no. L'uso tradizionale richiede dunque o no in coordinate disgiuntive ridotte appunto alla sola negazione olofrastica. Gli esempi sono numerosissimi, antichi e moderni: da Dante («non disceser venti / o visibili o no» Paradiso, VIII, 22-23) al recente modulo giornalistico o no?, come «domanda dubbiosa a conclusione di un discorso apparentemente sicuro (Parigi val bene una messa! o no?)» (cfr. M. Cortelazzo - U. Cardinale, Dizionario di parole nuove 1964-1987, Torino, Loescher, 1989, p. 171). Lo stesso si dica di altri costrutti omologhi: e no (si pensi al romanzo di Vittorini Uomini e no), perché no, come no, se no oltre all'ormai raro anziché no. Ma in un certo numero di casi si è fatto strada un altro costrutto, con non in luogo di no. Con se si può risalire fino a Dante: «Ditel costinci; se non, l'arco tiro» (Inferno, XII, 63); con o, invece, gli esempi antichi sono dubbi o appartenenti a scrittori non toscani e poco sensibili alla norma grammaticale, come Giordano Bruno («o voglia o non», Gli eroici furori).
Perché non tende a sostituirsi a no? Per il fenomeno, proprio dell'italiano di ogni tempo ( e non solo dell'italiano), dell'ellissi, cioè della cancellazione di strutture di alta prevedibilità: dalla sequenza «ti piaccia o non ti piaccia», attraverso la soppressione del secondo elemento della coppia, si è passati al tipo «ti piaccia o non». Giustificare storicamente la genesi di un costrutto non significa necessariamente giustificarlo dal punto di vista normativo. Nonostante la sua attuale diffusione, il costrutto infastidisce ancora orecchie particolarmente sensibili. Un illustre dantista svizzero, Remo Fasani, ha scritto qualche anno fa un vivace libello (De vulgari eloquentia, Padova, Liviana, 1978) prendendosela tra l'altro proprio con o non, «forse lo sfregio più grande - e più gratuito - che si poteva fare all'italiano» (pag. 15). È un giudizio che può non essere condiviso, ma che dimostra come o non possa essere avvertito da taluni un elemento tuttora estraneo alla struttura dell'italiano.
 

malafi

Well-known member
vi copio incollo la risposta dell'Accademia della Crusca (avevo mandato una mail di informazione al riguardo, alla quale hanno gentilmente risposto):

Un grazie diretto, oltre al like :)

fatevene una ragione, io me la sono fatta:D

Allora adesso stiamo/state capiti? O no(n)?:mrgreen:

Nonostante la sua attuale diffusione, il costrutto infastidisce ancora orecchie particolarmente sensibili.

Ragazzi/e, mi sa che il sottoscritto e molti di voi hanno bisogno di una visitina dell'otorino :mrgreen:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Un grazie diretto, oltre al like :)



Allora adesso stiamo/state capiti? O no(n)?:mrgreen:



Ragazzi/e, mi sa che il sottoscritto e molti di voi hanno bisogno di una visitina dell'otorino :mrgreen:


Grazie a te, perchè come già ti ha detto Carcarlo abbiamo avuto modo di imparare qualcosa.

Io ero convinto che la forma più corretta fosse quella in realtà sbagliata.
 
P

Pitrizia

Guest
Si dice: "... e non".

Interessante discussione.
La riporto in auge perché mi sono interrogata anch'io a lungo sull'argomento fino a poco fa, cioè fino a quando - imbattutami in questo sito - si sono improvvisamente dipanati tutti i miei dubbi; e mi sono iscritta unicamente per rispondervi.
Si dice: "... e non."
La Crusca (ma "se sbaglio, mi corigerete") si riferisce a O NO.
"O no" presuppone una domanda: Mangi, (sì) o no?
"E no" è altra cosa.
"Uomini E no", con buona pace di Vittorini, è una licenza poetica, ma lui può, noi non può!!!
Licenza poetica che - suo malgrado - ha generato ignoranza e supponenza in chi non si interroga e non si mette in discussione (dunque non parlo di noi!), e soprattutto in chi non conosce le regole, la grammatica e la sintassi della lingua italiana.
Se lo scrivessimo noi, comuni mortali che devono sottostare a quanto sopra, significherebbe: "Ci sono (degli) uomini e (ci sono dei) no".
Ci sono fragole e mele.
Per indicare quello che voleva intendere lui, noi (comuni mortali etc., etc.) dobbiamo scrivere: "Ci sono uomini e (ci sono) non (uomini)".

Ipse dixit.
 
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